Se sei come me, probabilmente ti senti confuso o manchevole nella preghiera più che in ogni altro aspetto della vita cristiana. Come mai? Parlare al Dio che ci ha scelto, che ci ha salvato e che ci sostiene non dovrebbe essere forse la cosa più naturale e piacevole al mondo? Dovrebbe esserlo, ma il più delle volte non lo è.
Tutti sappiamo che dovremmo pregare di più. Il nostro senso di colpa è lì a ricordarcelo. Ma se siamo onesti, dobbiamo confessare che non vogliamo pregare di più e che non siamo nemmeno convinti di averne bisogno. Per quale motivo? Forse perché in realtà non abbiamo capito ciò che la preghiera è, o tendiamo a dimenticarlo.
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Bentornati al podcast Ask Pastor John, e bentornato Pastore John. Abbiamo ricevuto una domanda da un ascoltatore che si chiama Tuck Warner da Coldstream (Canada): “Caro Pastore John, pur capendo che la Bibbia sostiene il concetto della predestinazione, ho ancora difficoltà a conciliare il fatto che un Dio perfettamente amorevole sostanzialmente ci «costringa» ad amarlo senza poter scegliere diversamente. Se il suo amore è perfetto, come può dunque non concederci la libertà di accettarlo o di rifiutarlo?” Come risponderesti?
Ho tre risposte, e principalmente sono risposte al modo in cui la domanda è formulata, ma credo che ci aiutino ad arrivare alle questioni di fondo che lo interessano. La prima risposta ha a che fare con il presumere di sapere ciò che significa per Dio essere perfettamente amorevole prima di capire veramente nella Bibbia in che modo egli ha amato. La seconda risposta riguarda la parola “costringere”, quando l’ascoltatore chiede: “Può Dio costringerci ad amarlo?”. Voglio dire qualcosa sulla parola “costringere”. E la terza è una risposta a Dio ci dà la libertà di accettare o rifiutare il suo amore. Queste sono le tre cose sulle quali voglio dire qualcosa.
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La maggior parte delle coppie cristiane non inserirebbe la vergogna nella lista delle criticità maggiori nel loro matrimonio. Tuttavia, dopo quasi un decennio di consulenza matrimoniale, ho potuto constatare che ben pochi matrimoni non sono ostacolati dalla vergogna in qualche aspetto. Spesso non è la prima cosa a emergere, ma è alla base di molte altre difficoltà comuni, specialmente in ambito di comunicazione e di sesso.
Com’è possibile sapere se questo silenzioso killer del matrimonio è presente nella tua relazione? Esamina le seguenti domande di autovalutazione:
Ci sono argomenti impossibili da affrontare perché tu o il tuo coniuge diventate troppo permalosi, vi mettete subito sulla difensiva o v’imbarazzate?
Riesci a condividere cose imbarazzanti o combattimenti angosciosi con il tuo coniuge aspettando di ricevere in cambio empatia, o è più probabile che tu riceva ulteriore derisione o condanna?...
Come famiglia globale di più di 600 chiese in 5 continenti, nata più di 10 anni fa, abbiamo un ricco bagaglio di esperienze, buone e cattive, dalle quali attingere. E se il blog di Acts 29 servisse meno a farci conoscere e “fare colpo”, e consistesse più nell’amministrare regolarmente, settimana dopo settimana, ciò che Dio ci ha dato per amore del vangelo? Quale aspetto assumerebbe?
Siamo una famiglia globale e diversificata di chiese che fondano chiese che amano la chiarezza teologica, il coinvolgimento culturale e l’innovazione missionale. Prendiamo dunque queste categorie e abbozziamo l’aspetto del blog se avessimo post settimanali in queste 4 rubriche:
1. Teologia
Non esauriremo mai la ricchezza, il campo d’applicazione e la portata del vangelo. Non smetteremo mai di imparare dal passato: il nostro passato con luci e ombre e la lunga storia della chiesa. La Bibbia non finirà mai di mostrarci dove dobbiamo crescere nel rendere chiaro il vangelo, e dove stiamo vacillando e facendo compromessi. I blog sulla teologia avranno una funzione di protezione e di affinamento; dovrebbero sfidarci a una maggiore fedeltà alla Bibbia e al Dio della Bibbia; dovrebbero renderci umili, e, Dio volendo, impedirci di cadere negli errori che tristemente assaliranno la famiglia Acts 29. Dovrebbero stimolarci e spingerci ad avere più ampiezza e profondità nella riflessione e nella pratica della nostra missione.
Read MoreSiamo alla fine di una settimana molto proficua nella quale è stato nostro ospite l’autore e oratore Dott. Paul David Tripp, che ha sostituito per questa settimana John Piper, che ritornerà lunedì. Paul è l’autore del libro “Awe: Why It Matters for Everything We Think, Say, and Do”. Questa settimana abbiamo parlato del senso di stupore, e di come esso sia di fatto collegato a tutto quello che facciamo, inclusa la crescita spirituale, gli obiettivi del ministero, i tentativi di mettersi a dieta, i metodi su come crescere i figli, e le nostre attese sul matrimonio, di cui parliamo oggi.
Paul, nella ricerca che ho svolto sulle lettere pastorali del pastore del diciottesimo secolo John Newton, sono rimasto sorpreso nel constatare quanto spesso egli ha scritto a novelli sposi per metterli in guardia contro il pericolo di far diventare il proprio coniuge un idolo che infonde sicurezza. Lo fa ripetutamente nelle sue lettere, credo in parte perché lui stesso sperimentò questa cosa nel suo matrimonio, un’impressionante storia d’amore in sé. Questa sua preoccupazione è portata avanti oggi attraverso il ministero di, per fare un esempio, Tim e Kathy Keller, che ci avvisano dei pericoli dell’attrazione ossessiva nei confronti dell’amore romantico che influenza molti dei media popolari. La bugia dice: Se trovi l’amore romantico, tutta la tua vita avrà sicurezza e appagamento, a tal punto che il matrimonio diventa un tipo di salvezza, e l’amore romantico assume quasi aspettative redentive. Che cosa diresti dunque a cristiani, celibi o sposi novelli, che corrono il pericolo di perdere il senso di meraviglia in Dio diventando ossessionati con l’amore romantico?
Read MoreIl mondo può disorientare molto noi adolescenti. Stiamo diventando maggiorenni in un contesto morale mutevole, in cui le sfide più pressanti e le critiche culturali più insistenti cambiano in continuazione e sono in conflitto perenne. Vediamo scandali e pettegolezzi, terrorismo e Trump, nuove etiche sessuali e aspre tensioni razziali, e ci chiediamo: Come devo pensare riguardo a tutto questo?
La società secolare ci sbatte in faccia le sue risposte, ma non sono mai compatibili con la visione del mondo cristiana.
Credo che ci sia uno strumento migliore per rispondere alle domande degli adolescenti che, come me, seguono Cristo: la teologia.
Read MoreIntervista a John Piper
Tema: Mettere a morte il peccato
Trascrizione dell’audio
Un uomo da Hong Kong, che vuole restare anonimo, ci scrive per chiedere: “Pastore John, quand’è che raggiungiamo la condizione di Esaù, descritta in Ebrei 12:15–17, nella quale egli non poté più ravvedersi? Sono cristiano da tutta la vita, ma ho vissuto per molti anni nel peccato sessuale, inclusa la pornografia, una relazione adultera con la moglie di un altro uomo, e la prostituzione. Non ho mai smesso di combattere questi peccati e di odiarli, e sono felice di poter dire che Dio ha da poco compiuto una grande opera liberandomi dalla relazione adultera grazie all’aiuto del mio pastore e di altri fratelli in Cristo, il che mi porta a pensare che Egli voglia ancora salvarmi. Tuttavia, mi ritrovo ancora impotente contro questi peccati sessuali, e ho paura di continuare ad andare alla deriva nel vizio sessuale, e ritrovarmi nella condizione descritto al versetto 16 di non potermi più ravvedere e di essere scaduto dalla grazia! Come posso vincere questa impotente deriva nel peccato ed evitare di avere un cuore indurito che non può più ravvedersi?”.
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