Sapevi che:
La Riforma riguardava le salsicce.
Durante la Quaresima del 1522, a Zurigo un gruppo di studenti organizzò una festa delle salsicce. La tradizione voleva che durante la Quaresima si mangiassero solo pesce e verdure, ma questi studenti volevano cambiare l’usanza, e per loro cambiare significava mangiare “hot dogs”. Il consiglio comunale multò l’organizzatore della festa, anche se solo di una cifra simbolica. Qualche giorno dopo, Ulrico Zwingli, la guida della chiesa della città, scrisse un libello a sostegno degli studenti. La Bibbia, sostenne, non ha molto da dire sulle salsicce, e di sicuro non c’era scritto nulla che riguardasse il mangiare salsicce durante la Quaresima.
Il Consiglio convocò un dibattito per decidere se il punto di vista di Zwingli fosse conforme all’insegnamento della Bibbia. Zwingli vinse. In realtà però aveva vinto ancora prima di iniziare, perché i termini della discussione supponevano l’autorità delle Scritture. Era quello, anziché le salsicce, il vero problema, anche se è rassicurante sapere che i panini al bacon riscuotono consensi.
Queste sono le 10 cose che dovresti sapere sulla Riforma...
Pensi di saperne di più di Agostino, dei Riformatori e di Spurgeon? Lezioni sul discepolato per fondatori di chiese.
Mancanza di discepolato
Uno dei maggiori rimpianti sugli inizi della mia vita cristiana è quello di non essere mai stato veramente discepolato, né di aver mai discepolato altri. Benché diversi uomini si fossero interessati alla mia vita spirituale, non ci fu mai un approccio del tipo “sii mio imitatore come io lo sono di Cristo” in nessuna delle nostre conversazioni, nessun dover rendere conto ed essere responsabili gli uni degli altri. Di conseguenza, ho studiato in seminario e sono entrato nel ministero per lo più stando per conto mio.
Che cosa pericolosa! La vita cristiana – figuriamoci il ministero pastorale – non può essere vissuta in solitudine (siamo stati salvati per appartenere a una comunità del vangelo). Ricordo il giorno in cui mi resi conto di avere trascorso gran parte della mia vita in chiesa ma che non avevo nessuna idea di quello che significasse vivere la vita cristiana.
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Il 31 ottobre 2017 segnerà il cinquecentesimo anniversario della Riforma. L’affissione delle novantacinque tesi alla porta della Cattedrale di Wittenberg quel giorno del 1517 per mano di Martin Lutero è uno degli avvenimenti più importanti nella storia del mondo. Infatti, molti evangelici fanno risalire le loro origini a quel momento che diede inizio al movimento Protestante, del quale ci consideriamo gli eredi.
Ma la Riforma accadde cinquecento anni fa! Come per quasi ogni cosa cinquecento anni dopo il suo inizio, le cose sono cambiate. Ma lo sono davvero? Quali questioni hanno suscitato la Riforma? Quali erano le principali proteste contro la Chiesa Cattolica di quel tempo? Le stesse condizioni perdurano anche adesso, tanto da rendere la Riforma incompiuta?
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L’8 dicembre 2015, Papa Francesco ha aperto l’enorme santa porta di bronzo della Basilica di San Pietro per iniziare l’anno di Misericordia. Normalmente chiuso e cementato, il portone simbolizza l’entrata alla presenza di Dio dove il fedele cerca di ottenere grazia.
Una caratteristica centrale dell’anno del Giubileo è la dispensazione delle indulgenze plenarie. Per molti, la parola “indulgenza” evoca immagini delle reliquie di Wittenberg del sedicesimo secolo, che vantavano fra le loro schiere: latte materno della Vergine Maria o un rametto del famoso roveto ardente. Pensiamo a xilografie e affreschi rappresentanti famiglie di anime che languono cercando di uscire dalle fiamme del Purgatorio. Davanti ai nostri occhi vediamo predicatori attraversare campagne della Germania su carri carichi di casse piene d’oro, e certificati firmati dal Papa. Poi pensiamo a Martin Lutero, che finalmente decise di levarsi e dire “Basta!”
Ma la storia ci dice di più.
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