L'illuminante testamento spirituale di donne devote
A volte il modo migliore per avanzare è guardare indietro. Talvolta il futuro sembra incerto, la strada davanti appare oscura, e non è facile compiere un passo di fede. E’ qui che uno sguardo al passato può essere la cosa migliore da fare per protendersi verso il domani.
Mi piace ripensare alle mie sorelle nella fede vissute in epoche passate. Le loro storie mi fortificano e mi edificano mentre rifletto sulla loro fede in situazioni difficili, la loro obbedienza nel pericolo, la loro creatività, inventiva e perseveranza nelle circostanze che Dio ha stabilito per ognuna di loro. Assaporo l’opera perfetta che Dio ha compiuto attraverso le loro vite imperfette e la mia fede è rafforzata perché so che Egli è all’opera anche attraverso di me nel mio contesto attuale.
Sono in particolar modo le prime donne impegnate nelle prime chiese fondate a incoraggiarmi 2.000 anni dopo. Maria (Atti 12:12), Lidia (Atti 16:15), Ninfa (Colossesi 4:15) e Apfia (Filemone 2) ospitavano chiese nelle loro case, mettendo a disposizione le loro ricchezze terrene per far conoscere Gesù. Priscilla diede tutto al Signore, viaggiando e proclamando Cristo con suo marito, rischiando la sua vita (Romani 16:4) e insegnando ad Apollo le realtà profonde del Vangelo (Atti 18:26). Giunia si era segnalata tra gli apostoli (Romani 16:7). Trifena, Trifosa e Perside si erano affaticate molto nel Signore (Romani 16:12). Evodia e Sintìche avevano lottato per il Vangelo insieme a Paolo (Filippesi 4:2-3).
Queste donne del Nuovo Testamento proclamano dalle pagine della Scrittura, in un tempo in cui i cristiani erano emarginati e persino uccisi per la loro fede: Dio è sufficiente. Egli ne è degno. Dona a Lui tutta la tua vita. Ma questa proclamazione non si ferma con la Bibbia. Essa continua a vivere in una discendenza santa di sorelle che si sono sottomesse alla chiamata di Dio per le loro vite.
Preghiera e coraggio
Penso alla fede di Monica e sono incoraggiata a pregare. Lei fu la madre di Agostino di Ippona, il grande padre della chiesa vissuto nel quarto secolo. Benché conducesse una vita dissoluta, Agostino scrisse nelle sue Confessioni che sua madre pregava assiduamente per la sua salvezza. Egli scrisse con profondo affetto e gratitudine di come Monica gli aveva predicato Cristo con la sua umiltà, il suo amore e le sue preghiere incessanti. La chiesa ha veramente un debito nei confronti di questa madre fedele dei secoli passati.
Caterina von Bora, moglie di Lutero, mi sprona ad avere coraggio, a schierarmi a favore della verità e a essere diligente nel prendermi cura degli altri. Lei era l’ex suora che sposò Martin Lutero, un ex monaco, dopo che egli affisse le sue 95 tesi alla porta della cattedrale di Wittenberg nel 1515. Lutero ogni giorno si aspettava di essere martirizzato a causa delle sue proteste. Circondata da epidemie mortali e da controversie, Caterina era conosciuta per essere una profonda pensatrice e teologa, una madre eccellente e una brava padrona di casa per gli uomini che venivano a casa sua per essere istruiti da suo marito.
Servire gli altri e ricercare la giustizia
Susanna Spurgeon mi ricorda che posso servire il Signore e gli altri anche in grandi sofferenze. Era afflitta da una malattia cronica dopo aver dato alla luce dei gemelli per il grande predicatore Charles Spurgeon, vissuto in Inghilterra nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Il dolore costringeva Susanna a restare a casa, spesso a letto, eppure lei non fece mancare il suo sostegno a Charles, crebbe i suoi figli insegnando loro ad amare Gesù e fondò un ministero per equipaggiare i giovani pastori mandando loro libri e note di incoraggiamento attraverso il Fondo Libri da lei creato.
Phillis Wheatley e Harriet Tubman sono due sorelle che mi spingono a combattere l’ingiustizia. Queste due donne sono esempi del debole che svergogna il sapiente. Entrambe erano ridotte in schiavitù, ma libere in Cristo. Phillis prese il suo nome dalla nave negriera che la portò dall’Africa tutta sola all’età di sette anni. Benché trattenuta dalle orribili catene della schiavitù, lei annunciò il bene, il bello e la verità attraverso le sue poesie celebri in tutto il mondo. E Harriet, una Mosè dei suoi giorni, condusse settanta schiave dal Sud alla libertà nel Nord in tredici missioni di soccorso. Phillis e Harriet, deboli agli occhi del mondo, sono state entrambe usate potentemente da Dio.
Morire a se stessi e vivere per Cristo
Le vite di Esther Ahn Kim e Lillias Trotter sono una conferma che quando moriamo a noi stessi, troviamo la vera vita in Gesù. Esther era una cristiana coreana che si rifiutò di inchinarsi al tempio shintoista. Benché maltrattata dalle forze di occupazione Giapponesi, le amò e condivise Cristo con loro. Fu imprigionata per sei anni durante i quali continuò a predicare Cristo pur dovendo sopportare un trattamento crudele, la malnutrizione e violente percosse. Lillias Trotter, nonostante gravi problemi di salute e il richiamo di una certa ricchezza, sicurezza e tranquillità a Londra, si trasferì in Algeria per condividere Gesù con gli arabi musilmani e le tribù del deserto nordafricano. Lavorò con gioia come missionaria nubile per quarant’anni prima di morire lì. Esther e Lillias mi mostrano che dimorare in Gesù è veramente più dolce di ogni conforto che questo mondo ha da offrire.
Dio ha determinato dove e quando avrebbe vissuto ognuna di queste donne (Atti 17:26). Egli ha promesso se stesso, la Sua sufficienza e la Sua cura, nelle prove di ciascuna di queste donne (2 Corinzi 12:9-10). E ciascuna di esse credette e agì in fede.
Priscilla, Monica, Susanna, Harriet e Esther sono solo alcune delle innumerevoli luci di cui è fatta una città posta sopra un monte. Esse hanno brillato intensamente affinché coloro che hanno vissuto tra loro, e noi che siamo venuti dopo, potessero glorificare il Padre che è nel cielo (Matteo 5:14-16). Perciò, sapendo che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno, andiamo avanti con coraggio e con gioia nel nostro Dio che regna per sempre.
Jen Oshman è stata una missionaria e moglie di un pastore per oltre due decenni in tre continenti. E’ anche autrice, oratrice e podcaster con una passione speciale per incoraggiare le donne ad accrescere la loro fede e sviluppare una visione del mondo biblica. E’ l’autrice di Enough About Me: Find Lasting Joy in the Age of Self (Crossway, 2020) e So Much More: Rejecting the Empty Promises of our Age and Embracing the Goodness of our God (Crossway, 2022). Jen e suo marito Mark attualmente vivono con le loro figlie in Colorado dove hanno fondato la chiesa Redemption Parker.
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