Due verità che chi fonda una chiesa deve ricordare nei momenti difficili

Nota dell’editore: Il presente articolo è tratto da un discorso tenuto alla conferenza di Acts 29 Aiuto per il viaggio, svoltasi in Spagna nel 2022.

Un mio amico lavora con i leader di chiesa per accrescere la loro salute spirituale. È solito domandare loro: “Credi funzionalmente di essere benedetto di ogni benedizione spirituale in Cristo e di avere tutto ciò di cui hai bisogno?” Questa è una domanda che richiede una profonda introspezione, domanda alla quale l’apostolo Paolo allude nel primo capitolo di Efesini. Ma perché questa domanda è così importante? 

Come cristiani, specialmente se abbiamo la responsabilità di guidare una chiesa, sappiamo di avere ricevuto ogni benedizione spirituale in Cristo. Tuttavia, sapere la risposta corretta e credere funzionalmente che essa sia vera sono due cose diverse. Spesso cerchiamo di ottenere queste benedizioni da qualche altra parte perché i nostri cuori vanno qua e là e corrono dietro alle vuote promesse del mondo. 

I nostri cuori fanno della comodità un idolo. Il nostro desiderio di essere accettati spesso ci porta a credere che l’erba del vicino sia sempre più verde. Non sappiamo cosa fare quando le nostre vite comode sono messe alla prova. Se siamo abituati a scegliere la soluzione più facile, non sappiamo come gestire l’avversità quando essa arriva. Il ministero pastorale e la fondazione di una chiesa offrono diversi momenti di grande gioia e di privilegio, ma comportano anche sfide intense. 

Ci sarà sempre un livello di disagio nel ministero di chi fonda una chiesa. Dopotutto, seguiamo un re crocifisso. Diamo uno sguardo a due osservazioni dal Salmo 94 che ci aiuteranno a reagire quando la nostra comodità viene sfidata e le avversità si abbattono su di noi.  

Dio difende il suo popolo

È sorprendente quanti dei salmi di lamento facciano riferimento all’oppressione da parte di forze esterne. Nel Salmo 94:3–6, gli avversari di Israele vengono descritti come empi, superbi, malfattori, arroganti e assassini. Essi non credono nel potere di Dio e nella sua divinità e cercano di distruggere il suo popolo.

Hai mai ricevuto un torto da qualcuno e ti sei mai chiesto se otterrai giustizia per il male che ti ha fatto? Potrebbe essere qualcuno al di fuori della tua chiesa, forse dei non credenti nella tua città che disprezzano il messaggio del Vangelo. Tuttavia, spesso sono le persone che fanno parte del nostro gregge a fare più danno. Non importa la situazione, desideriamo che giustizia sia fatta quando le persone ci feriscono intenzionalmente. Ma come il salmista ci ricorda, non siamo noi a dover esercitare la giustizia. 

“Poiché il SIGNORE non ripudierà il suo popolo

e non abbandonerà la sua eredità.

Il giudizio sarà di nuovo conforme a giustizia

e tutti i retti di cuore lo seguiranno” (Salmo 94:14–15).

Cari amici, coloro che vi hanno fatto del male non la faranno franca. Dio sa, e farà perfetta giustizia a suo tempo. Puoi fidarti di lui. Rimani calmo nel caos, e ricorda che Dio promette di proteggere il suo popolo; egli promette di proteggere te.

Dio libera il suo popolo 

Ci sono cose nella fondazione di una chiesa che saranno sempre difficili. Attraverseremo periodi di disagio e dolore, in attesa che la sofferenza si plachi. Ma a una difficoltà se ne aggiunge un’altra e, prima di rendercene conto, ci facciamo sommergere dalla frustrazione. Quando saremo liberi dal dolore e dalla sofferenza? Chi combatterà per noi quando non riusciamo a trovare il coraggio o l’energia per combattere? 

Troviamo una risposta nel Salmo 94:18: “Quando ho detto: «Il mio piede vacilla», la tua bontà, o SIGNORE, m'ha sostenuto”. Questo versetto ci ricorda che Dio ci sostiene nel nostro dolore, nella nostra ansia e nei nostri fallimenti. Egli non ci lascerà e non ci abbandonerà mai, e possiamo avere fiducia che egli ci libererà.

Tuttavia, è facile dire di credere che Dio ci libererà. È molto più difficile applicarlo nella vita reale. Possiamo leggere il Salmo 94:18 e dire che confidiamo nella bontà di Dio, ma invece di rivolgerci a lui, ci rivolgiamo ai social media, allo shopping online, o a qualunque altra cosa possa offrire un rapido sollievo. Ma il problema di queste soluzioni rapide è che non risolvono proprio niente, anzi, non fanno altro che aumentare la nostra ansia anziché porvi rimedio. Quando però andiamo al Signore in cerca di rifugio e gettiamo le nostre preoccupazioni su di lui, scopriamo che la sua bontà ci sostiene.

Il salmista ha conosciuto grandi difficoltà, ma il conforto di Dio gli ha dato gioia anche nel profondo della sua ansia. Il Salmo 94:22 ci ricorda: “Il SIGNORE è il mio riparo, e il mio Dio è la rocca in cui mi rifugio”. È in Dio, e solo in Dio, che troviamo sicurezza. Siamo uniti a Cristo, e questo è il posto più sicuro in cui possiamo trovarci. 

Mentre affronti difficoltà, incertezza o ansia, ricorda che Dio difende e libera il suo popolo. Puoi trovare conforto e gioia nella sua bontà. Qualunque difficoltà arrivi (e arriverà), guarda funzionalmente a Dio come a Colui che ti ha dato tutto ciò di cui hai bisogno in Cristo. Egli ti libererà e ti difenderà. Tu sei suo.


Rynn Driver è una studentessa laureata che vive nella California meridionale. È un membro attivo di una chiesa locale non denominazionale.

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