Perché amo la chiesa che parla del peccato

Ho “accettato Gesù nel mio cuore” per la prima volta quando avevo circa cinque anni. A quel punto, la mia vita era già stata toccata dal peccato sessuale, che avrebbe messo radici profonde nella mia mente e nel mio cuore crescendo. Durante la mia infanzia e prima adolescenza, non riuscivo a fare a meno di cercare qualunque immagine sessualmente esplicita su cui poter fissare i miei occhi. Gli strumenti elettronici a cui avevo accesso rendevano questa torbida ricerca semplice e in gran parte nascosta.

Nella mia ribellione segreta contro Dio e i miei genitori, andavo in chiesa ogni settimana con la mia famiglia. Pensavo di essere una cristiana a causa della decisione che feci quando avevo cinque anni, ma non avevo mai pregato né letto la Bibbia al di fuori della chiesa e non avevo alcun desiderio di farlo. Non avevo mai capito il Vangelo. La verità è che non ero affatto una cristiana.

Lotta solitaria

Sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato. Il senso di colpa dovuto alla mia dipendenza e la consapevolezza di essere impotente a contrastarla dominavano la mia mente. Vivevo una vita di vergogna e rassegnazione, perciò spesso “riaffidavo la mia vita a Cristo”, pensando che la mia disobbedienza fosse dovuta alla mancanza di una vera consacrazione. Ad ogni nuova decisione, speravo che sarei stata in grado di smettere di mentire ai miei genitori. Speravo di non dover più lottare per mettere giù il telefono.

Ero una bambina con il cuore a pezzi che frequentava una chiesa in cui non si parlava mai del potere del Vangelo di trasformare le vite. Il pastore sembrava vivere una vita perfetta. I membri della congregazione si vestivano e parlavano esattamente come farebbero dei cristiani perfetti. Per quanto la mia giovane mente potesse capire, ero l’unica a sentirsi sporca, l’unica a sentirsi corrotta. Sembrava non esserci via di scampo dal mio legame peccaminoso, così mascheravo il mio senso di vergogna imitando la perfezione degli altri. Mi comportavo come una cristiana perfetta, nella speranza che un giorno lo sarei diventata.

Se ripenso a quel periodo, il mio cuore piange per quello che mi mancava. Oh bambina preziosa, c’è grazia per i tuoi peccati; c’è guarigione per il tuo cuore spezzato; c’è giustizia per coprire la tua vergogna. Ma queste cose non vengono da te e non possono venire da te.

Il Signore mi ha cercata nella mia adolescenza, dopo che avevo smesso di andare in chiesa. All’età di 14 anni, dopo aver provato e fallito completamente per molti anni a sconfiggere il mio peccato con le mie forze, il mio cuore era abbastanza spezzato da arrendermi a Cristo. Grazie al suo Spirito sono stato liberata dal peccato sessuale digitale. Egli ha messo in me il desiderio di conoscere la sua Parola e di avere comunione fraterna con gli altri credenti.

Naturalmente, venire a Cristo non eliminò immediatamente tutti i peccati ricorrenti della mia vita. Continuavo ad avere altre lotte nel mio cuore che erano entrate a fare parte del tessuto della mia vita prima di conoscere Cristo. Lottavo da sola, senza l’aiuto della chiesa. Visitai diverse chiese durante la scuola superiore, nella speranza di trovare l’aiuto di cui avevo bisogno, ma continuavo a sentirmi un corpo estraneo.

Confessare il peccato nella comunità

Durante l’estate prima del mio primo anno di università, per la grazia infinita di Dio, il mio allenatore di running mi invitò a andare con la sua famiglia nella loro chiesa. Questa chiesa era diversa da tutte le altre che avevo visitato. Lo scopo dichiarato del loro ministero descriveva esattamente ciò di cui avevo bisogno: “Aiutare le persone ferite dal peccato a trovare guarigione e pienezza mediante l’evangelo di Gesù Cristo”. Queste persone avevano un amore radicato per la Parola di Dio e una conoscenza delle implicazioni pratiche del Vangelo che non avevo mai visto in precedenza. Da quel giorno quella divenne la mia chiesa.

Tramite il counseling biblico e il discepolato ho avuto l’opportunità di elaborare il senso di colpa e la vergogna che avevo sostenuto da sola per anni. Riuscii a confessare il mio peccato dopo aver nascosto per 15 anni il mio triste passato. Leggendo la Parola di Dio, imparandola a memoria, dimorando in essa e godendo della comunione con altri credenti, giunsi ad una vera conoscenza del Vangelo.

Per la prima volta, vidi la bellezza del sacrificio di Gesù Cristo. Non era più un concetto impersonale o astratto che il Figlio di Dio visse una vita perfetta e innocente e offrì se stesso come sacrificio espiatorio per i miei peccati e i peccati del mondo. Non era più un enorme mistero il fatto che Dio risuscitò Cristo dai morti dopo tre giorni e che mediante la sua risurrezione Cristo sconfisse la morte. Cristo soffrì e morì affinché io non dovessi subire la giusta punizione per i miei peccati contro un Dio santo. Con l’aiuto e l’incoraggiamento del corpo di Cristo, Dio aprì i miei occhi e toccò il mio cuore con la verità di questa buona notizia.

In cammino insieme

Dio ha continuato a usare questa chiesa in modo potente per attirarmi a sé. Questo è un luogo in cui il peccato viene chiamato con il suo nome e gli eletti di Dio vengono chiamati con il loro: liberi. Liberi dalla schiavitù del peccato, liberi mediante lo Spirito di Cristo di obbedire a Dio.

Amo vedere servitori fedeli dedicare settimana dopo settimana il loro tempo, le loro energie e le loro risorse al Signore e al suo popolo. Desidero imitarli. Amo imparare ed essere incoraggiata da donne di Dio che hanno una passione per la Parola, che amano Cristo con un amore che non credevo fosse possibile, e che desiderano amarmi come mi ama Cristo. Il mio cuore scoppia di gioia quando sono con loro, e desidero rispecchiare Cristo in tutto ciò che faccio.

Amo ascoltare i miei cari pastori predicare la Parola di Dio ogni settimana e conoscere sempre di più le ricchezze che Dio offre ai suoi santi nel Vangelo. Imparo da loro che cosa significa obbedire umilmente alla chiamata del Signore sopra ogni paura, ansia ed ambizione carnale.

Amo la mia chiesa perché Dio ha usato questi fratelli e queste sorelle come canali per la mia trasformazione all’immagine di suo Figlio. Amo la mia chiesa perché questi santi mi mostrano il cuore di Cristo mentre camminiamo insieme in un solo Spirito verso la gloria eterna.


Rynn Driver è una studentessa laureata che vive nella California meridionale. È un membro attivo di una chiesa locale non denominazionale.

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