Portare l’amore di Cristo all’industria del sesso

Non è un mistero né una sorpresa che il nostro sia un mondo decaduto. Nel mio specifico ambito lavorativo non posso fare a meno di pensare ogni giorno a quanto questo mondo sia caduto in rovina nella sfera sessuale. Dio creò un mondo perfetto; lo riempì di cose belle, di creature viventi e di due esseri umani nudi. Ogni cosa era buona. Poi c’è Genesi 3: il peccato entrò nel mondo e questi due esseri umani nudi che prima non provavano vergogna improvvisamente videro che erano nudi e si fecero delle vesti per coprire la loro nudità. Da quando il peccato è entrato nel mondo, abbiamo abusato della sessualità, l’abbiamo stravolta e sfruttata.

Nel 2008 sono entrata per la prima volta in uno strip club. Da un anno stavo pregando Dio affinché mi facesse capire come egli voleva che io servissi le donne che lavorano nell’industria dell’intrattenimento per adulti. Sapevo infatti che egli mi stava chiamando a fare questo. Dopo aver pregato per un anno, egli mi guidò in uno strip club, mi fece avere un colloquio proficuo con il gestore che subito mi prese in simpatia, e diede la possibilità a me e a due mie amiche di portare ogni settimana in una casa pasti caldi per le donne che lavoravano in questo club. Scarlet Hope è nata così. La nostra missione è condividere la speranza e l’amore di Gesù Cristo con le donne occupate nell’industria dell’intrattenimento per adulti di Louisville (Kentucky). Oggi, quasi dieci anni dopo, siamo state in più di 20 strip club, abbiamo condiviso il vangelo con centinaia di donne e abbiamo avuto il privilegio di vedere decine di donne dare le loro vite a Dio.

Noto due problemi principali nel contesto della mia attività. Il primo, terribile problema è ovvio, cioè la perversione e lo sfruttamento sessuale dilaganti nella cultura odierna.

Le statistiche che dimostrano il degrado di questo mondo in ambito sessuale sono impressionanti. Secondo il sito prostitutionresearch.com, l’85% delle donne impiegate nell’industria dell’intrattenimento per adulti sono state abusate sessualmente da bambine e il 73% delle donne che si prostituiscono sono state violentate più di cinque volte. Il traffico di donne è oggi la seconda industria del crimine organizzato al mondo per giro d’affari, il cui fatturato è di circa 12 miliardi di dollari l’anno. Nella città dove vivo, Louisville, che teoricamente fa parte della “Bible Belt”, ci sono 25 strip club, più di dieci centri per massaggi illegali, e almeno 5.000 donne sono attualmente impiegate nell’industria del sesso.

Il secondo problema che noto potrebbe sorprendervi perché ha a che fare con i cristiani. I cristiani non hanno una buona reputazione tra le donne dell’industria del sesso. In genere si sentono giudicate, trascurate e guardate dall’alto in basso dalla chiesa. Questo in parte si spiega con il senso di vergogna e di imbarazzo che queste donne spesso provano, che può anche non essere direttamente legato ai singoli credenti, ma piuttosto alla grazia comune che rende tutte le donne che incontriamo consapevoli di non essere state create per questo.

Dobbiamo però assumerci una parte della responsabilità. Le donne impiegate nell’industria dell’intrattenimento per adulti in genere fraintendono chi siamo e chi rappresentiamo perché queste donne non ci conoscono, e non ci conoscono perché noi ci aspettiamo che siano loro a venire da noi. Ma questo non accadrà mai.

Tutti tendiamo a fraintendere il vangelo, e le donne che incontro quotidianamente non sono diverse. Tendiamo a pensare di avere bisogno di renderci presentabili prima di cercare il perdono di Cristo e avere una relazione con Dio. Molte volte, quando seguo una donna e le chiedo di venire al nostro studio biblico settimanale, lei mi risponde qualcosa del genere: “Prima devo chiudere con l’alcool e poi verrò” oppure “Ti prometto che lascerò presto questo posto e poi forse verrò al vostro studio”. Ho l’incredibile privilegio di dirle che non è necessario. Le dico che Cristo è morto per lei mentre era ancora una peccatrice (Romani 5:8).

Questo è il vangelo in cui crediamo: Dio ha visto che eravamo assolutamente impotenti e depravati, e ha mandato per noi un Salvatore. Egli è venuto da noi, in tutto il caos delle nostre vite, e ha cercato una relazione con noi. Se davvero siamo chiamati a essere le mani e i piedi di Gesù, credo cha allora stiamo assolutamente sbagliando a restarcene seduti nelle nostre chiese aspettando che i perduti vengano da noi. E’ per questo che negli ultimi nove anni ogni giovedì sono andata negli strip club. Per la grazia di Dio, non solo riesco a parlare del vangelo alle donne impegnate nell’industria dell’intrattenimento per adulti, ma espongo loro il vangelo andandole a trovare lì dove sono e offrendo loro una speranza vivente e un amore che non viene mai meno.

Probabilmente nella tua città c’è più sfruttamento sessuale di quanto tu possa immaginare. Che cosa stai facendo per raggiungere le persone coinvolte in questa industria? Mi rendo conto che potresti non essere chiamato a entrare in uno strip club; per alcuni di voi potrebbe anche essere una cosa non saggia da fare. Credo però che la Chiesa debba avere un ruolo più importante nel raggiungere gli uomini e le donne coinvolti nell’industria del sesso, e voglio incoraggiarti a cominciare a chiedere al Signore come egli vorrebbe che tu affrontassi questo problema nella tua città.


Rachelle ha esposto questo materiale nel corso di Engage 2017, la conferenza annuale di Acts 29 US West. Puoi leggere post di altri interventi a Engage sul nostro blog

Rachelle è madre di uno splendido bambino di tre anni di nome Isaac e moglie di uno straordinario marito di nome Joshua. E’ cresciuta in una famiglia cristiana (il padre era un pastore) e ama il Signore sin da tenera età. Nel 2006, Rachelle si è trasferita a Louisville (Kentucky) e ha lavorato nell’advertising e nel marketing fino a quando il Signore l’ha chiamata a lasciare il mondo aziendale per servire le donne nell’industria dell’intrattenimento per adulti. Nel 2008, Rachelle ha fondato il ministero Scarlet Hope, che ora opera a livello nazionale. La sua missione nella vita è condividere la speranza e l’amore di Gesù Cristo alle donne nell’industria dell’intrattenimento per adulti. Nel gennaio 2016 ha fondato un’impresa sociale, Scarlet’s Bakery, che ha lo scopo di insegnare un mestiere alle donne in cerca di una seconda opportunità attraverso un nuovo lavoro.

Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

© IMPATTO ITALIA

Rachelle Starr