Che cos’è il discernimento e come si ottiene?

Il presente articolo è la trascrizione di un file audio.

Sono davvero entusiasta del tema di cui parleremo oggi, e penso lo siate anche voi, perché credo sia importante per la chiesa d’oggi approfondire il soggetto del discernimento. Vorrei perciò parlare del motivo per cui abbiamo bisogno del discernimento, che cos’è, come lo otteniamo, e quali sono gli effetti del discernimento. Iniziamo dal perché ne abbiamo bisogno.

La prima cosa su cui vorrei riflettere è il motivo per cui abbiamo un grande bisogno di discernimento. Inizierei a dire che ne abbiamo disperatamente bisogno perché ogni giorno dobbiamo prendere delle decisioni su cui la Scrittura non ci dice nulla di specifico. Forse sai che devi fare ogni lavoro come se stessi lavorando per il Signore, ma questo non ti dice se dovresti accettare un posto di lavoro a Nashville piuttosto che a Orlando. Devi comunque decidere dove andare a lavorare, e non c’è un solo versetto che dice Nashville o Orlando in tutta la Bibbia. Allo stesso modo, puoi sapere che è una cosa buona essere sposata, ma questo non ti aiuta a decidere chi dovresti sposare.

Non sto parlando solo delle decisioni più importanti della vita. Ogni giorno prendiamo decisioni che influenzano le nostre vite. Come impiegherò il mio tempo oggi? Come spenderò i miei soldi oggi? Come userò i miei talenti oggi? Queste piccole decisioni finiscono col diventare parte della nostra vita, andando a formare la direzione che prende la nostra vita. Hai dovuto prendere una decisione mesi fa per registrarti a questa conferenza ed essere qui. Poi hai dovuto pensare a come venire qua. Tutte noi prendiamo decisioni ogni giorno su come impiegare il nostro tempo e a cosa dedicare i nostri sforzi. Ci serve dunque discernimento per sapere cosa è meglio fare. Ci sono tante cose buone da fare, ma dobbiamo sapere qual è quella migliore.

Il secondo motivo per cui penso sia davvero importante studiare questo tema del discernimento è che, nell’epoca in cui viviamo, abbiamo accesso a una quantità di informazioni senza precedenti. Quando io e mio marito ci trasferimmo per la prima volta all’estero alla fine degli anni ‘90, andammo ad abitare a Edimburgo (Scozia) per qualche anno, mentre lui svolgeva il suo dottorato. Usavamo delle mappe cartacee per capire come spostarci in città. Ricordo che mi recavo alla stazione degli autobus per riuscire a capirci qualcosa. C’erano tantissimi autobus tra cui scegliere, ma non potevo fare nessuna ricerca su Google perché a quei tempi non esisteva ancora. Dovevo andare lì fisicamente e cercare di capire quale bus prendere per recarmi in un determinato posto. Dieci anni dopo, ci trasferimmo a Cambridge (Inghilterra) per sei mesi. Era incredibile come le cose fossero cambiate solo nel mio telefono. Non portavo più con me un’enorme mappa di carta. Potevo scrivere di tutto su Google: “Come trovare del burro di arachidi”, e potevo trovarlo. Non solo questo … standocene seduti nella nostra casa di Charlotte, potevamo addirittura vedere la casa di Cambridge in cui ci stavamo trasferendo su Google Earth e dire: “Oh, ecco come sarà” e farla vedere ai bambini. E’ incredibile a quanta informazione possiamo accedere.

Questa realtà rende necessario il discernimento. Sì, abbiamo accesso alle informazioni, ma sappiamo che c’è anche molta falsa informazione in giro, come è stato dimostrato negli ultimi anni. Sappiamo che ci sono notizie false. Come donne, dobbiamo avere la saggezza per discernere la verità dall’errore quando osserviamo il mondo. Dobbiamo quindi essere consapevoli di questo, e le Scritture ne parlano. Anche se ci sono tante voci che si contendono la nostra attenzione, i Proverbi ci dicono che in realtà ci sono due voci che ci chiamano. Se avete la vostra Bibbia, apritela in Proverbi 9, che è il brano che studieremo tra poco e che parla di queste due voci che ci stanno chiamando. Proverbi 9:1 dice così: “La saggezza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in numero di sette; ha ammazzato i suoi animali, ha preparato il suo vino, e ha anche apparecchiato la sua mensa. Ha mandato fuori le sue ancelle; dall'alto dei luoghi elevati della città essa chiama: «Chi è sciocco venga qua!» A quelli che sono privi di senno dice: «Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho preparato!» Lasciate, sciocchi, la stoltezza e vivrete; camminate per la via dell'intelligenza!”.

Qui c’è una cosa molto incoraggiante. C’è la saggezza che chiama nel mondo. La saggezza è fuori sulla piazza e dice: “Ascoltatemi ”. Ma andiamo più avanti in Proverbi 9:13-18. Mentre la saggezza chiama c’è un’altra voce. “La follia è una donna turbolenta, sciocca, che non sa nulla. Siede alla porta di casa, sopra una sedia, nei luoghi elevati della città, per chiamare quelli che passano per la via, che vanno diritti per la loro strada, dicendo: «Chi è sciocco venga qua!» E a chi è privo di senno dice: «Le acque rubate sono dolci, il pane mangiato di nascosto è delizioso». Ma egli non sa che là sono i defunti, che i suoi convitati giacciono in fondo al soggiorno dei morti”.

Notiamo quello che fanno la saggezza e la follia: tutte e due stanno in piedi e gridano. Entrambe cercano di attirare la tua attenzione, entrambe ti stanno cercando. Poi voglio che confrontiate il versetto 4 e il versetto 16. Se li leggete, dicono la stessa cosa. Ecco chi stanno chiamando: “Chi è sciocco venga qua. A quelli che sono privi di senno”. Ok, questo mi dice qualcosa su di noi. Abbiamo solo una scelta. Ci sono due voci che gridano agli sciocchi. Noi siamo gli sciocchi, e queste due voci ci stanno chiamando e si contendono la nostra attenzione. Notiamo anche i loro effetti: una voce ha come conseguenza la vita, e l’altra la morte. Questo è uno dei principali motivi per cui ci serve il discernimento. Viviamo in un mondo che ci sta gridando dietro con follia e con saggezza, e conoscere la differenza tra le due voci vuol dire conoscere la differenza tra la vita e la morte. So che non pensiamo a queste piccole decisioni che prendiamo ogni giorno in termini di vita o di morte, ma esse riassumono la nostra vita. Sono importanti. Le piccole scelte che facciamo ogni giorno equivalgono a tutta una vita di certe scelte. Queste decisioni sono perciò importanti. E queste voci non ci chiamano solo nel mondo; in realtà esse sono nella chiesa.

Il terzo motivo per cui abbiamo un bisogno disperato di discernimento è che Gesù e gli apostoli ci hanno avvertito che nella chiesa si sarebbero introdotti falsi insegnanti. All’interno della chiesa ci sono persone che cercano di farti sviare, e la prima cosa che vorrei dire a tale proposito è che i falsi insegnanti assomigliano a cristiani. Gesù disse questo: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano. «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti”. Ecco il punto: non si riconoscono subito. Il frutto si manifesta col passare degli anni. Verranno e sembreranno pecore, come te. Diranno: “Io amo Gesù”. Verranno da te e si presenteranno come persone affabili e attraenti. Non sembrano lupi. E’ proprio per questo che ci caschiamo. Se fossero lupi, sapresti di dover scappare. Questi falsi insegnanti si introdurranno nella chiesa, e il loro scopo è distruggere il gregge.

Questo accadde anche nel ministero di Gesù. Se vi ricordate, la notte prima della sua morte, egli lavò i piedi ai suoi discepoli, e mentre sedeva con loro a tavola, disse: “Uno di voi mi tradirà”. E sapete quello che non è successo dopo. Pietro non si chinò su Giovanni per dire: “Scommetto che è Giuda”. Nessuno sapeva chi fosse il traditore. Ricordate ciò che dissero? Dissero: “Sono forse io, Signore?”.                                                    Nessuno sapeva che Giuda avrebbe tradito Gesù. Fu il frutto del suo comportamento a mostrare in seguito che egli era un traditore. Ma egli stava svolgendo il ministero con tutti loro per tre anni interi, e nessuno sapeva che in segreto stava rubando quei soldi. Nessuno lo sapeva. Così, dovremmo essere preoccupati, perché sono tra noi, ma non li riconosciamo sempre subito. Questa è la prima cosa da dire.

La seconda cosa, è che la gente vorrà avere quello che i falsi insegnanti hanno da offrire. 2 Timoteo ci dice: “Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole”. Non solo ci saranno falsi insegnanti tra di noi, ma le persone si volgeranno a loro.                                           Accorreranno da loro, e a volte penserai: “Tutti stanno andando lì, forse sono io che mi sto sbagliando”. Ci porteranno a chiederci: “Che cosa c’è sfuggito?” Ma essi stanno soltanto cibando orecchie che prudono per soddisfare le voglie della gente. Terzo, il loro frutto alla fine li smaschererà. Generalmente faranno molti danni, ma alla fine il loro frutto li manifesterà.

2 Pietro 2:1-3 ci dice questo: “Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all'opera e la loro rovina non si farà aspettare”. Due cose da notare qui. La prima cosa è che si dice nuovamente che essi saranno tra di voi. Non sono persone esterne alla chiesa, ma dentro la chiesa. Ci sono persone dentro la chiesa che hanno un legame esterno con la chiesa, ma non hanno una relazione interiore con Gesù. Essi rinnegheranno Gesù in tre modi, riconducibili essenzialmente all’orgoglio, al sesso e al denaro.

Orgoglio. Essi rinnegheranno l’insegnamento di Gesù. Diranno di avere una via migliore. Ne sanno più degli altri. Quando alle persone piace dire che ne sanno più di Dio, è come se usassero questa grande lavagna alle mie spalle, e dicessero: “Questo è tutto quello che Dio conosce sull’universo”, e ciò lo limiterebbe enormemente, perché sappiamo che la conoscenza e la saggezza di Dio sono infinite. Se dovessi indicare la mia quantità di conoscenza e mettessi un minuscolo punto sulla lavagna, ingigantirei oltre misura la mia conoscenza paragonata alla Sua. E’ come se il puntino dicesse al Dio infinito dell’universo: “Non hai capito abbastanza bene. Lascia che ti spieghi io”. E’ come un bambino di due anni che fa i capricci e dice: “Lo faccio io”. Ed è così che facciamo. Guardiamo il Dio infinito creatore di tutto l’universo e diciamo: “Ne sappiamo più di te”. Questo si chiama orgoglio, e in sostanza è quello che facciamo quando rinneghiamo l’insegnamento di Gesù.

Secondo, la gente seguirà la loro sensualità. Qui ci saranno delle implicazioni di natura sessuale. Il loro frutto spesso si manifesterà anche in questo modo. Nelle loro vite vedremo orgoglio, sensualità e amore per il denaro. Di nuovo, queste cose non si vedono subito, ma alla fine emergeranno.

Vorrei dire una cosa a questo proposito, solo per chiarire che non ogni insegnante in errore è un falso insegnante; è qui, infatti, che subentra il discernimento. Ho scritto un libro intitolato “Envy of Eve” (L’invidia di Eva) e una delle mie amiche l’ha recensito scrivendo questo: “L’unica cosa su cui non sono d’accordo è che lei dice nel libro” - intendendo me - “che noi togliamo gloria da Dio”. E aveva ragione. La gloria di Dio non può essere tolta. Avrei dovuto dire che manchiamo di glorificare Dio come dovremmo quando concupiamo. Aveva proprio ragione. Non avevo usato le parole corrette per esprimermi. Quindi adesso, quando insegno quella cosa, non mi esprimo più in quel modo. Ma spero di non essere una falsa insegnante, altrimenti dovreste scappare via da qui. In quell’occasione, però, ero un’insegnante che stava sbagliando. Non avevo formulato quel pensiero come avrei dovuto. Tutti faremo errori di questo genere nell’insegnare la Parola di Dio. Siamo persone imperfette. Questo lo vediamo anche nelle Scritture. In Atti, c’era un giudeo di nome Apollo, e le Scritture dicono che egli era un uomo eloquente, versato nelle Scritture. Ed è scritto che egli insegnava accuratamente le cose riguardanti Gesù, ma conosceva solo il battesimo di Giovanni. Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Ma quando Priscilla e Aquila lo udirono, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la parola di Dio. Poi partì da lì e continuò a predicare correttamente.

A volte le persone sbaglieranno, ma questo è diverso dall’essere un falso insegnante. Voglio darvi quattro segni distintivi dei falsi insegnanti. Prima però voglio dirvi: Fa’ che il tuo discernimento non ti renda eccessivamente critica. Mostra carità. Abbiamo bisogno di discernimento per capire quando dare carità e quando dire: “E’ sbagliato”. Primo, i falsi insegnanti non accettano la correzione. Ma Apollo, dopo che fu corretto, insegnò la via di Dio in modo più accurato. Secondo, si pongono al di sopra della parola di Dio anziché al di sotto di essa. Si accostano alla parola di Dio e dicono: “Vediamo se riesco a farle dire quello che voglio che dica”. E si mettono a manipolare la parola di Dio. Sappiamo che c’è stato un altro a fare così, e il suo nome è Satana, il padre della menzogna. Quando Satana andò da Gesù, cosa fece per tentarlo? Usò la Scrittura. I falsi insegnanti prenderanno la Scrittura e la useranno per adattarla ai loro fini.

Terzo, la loro crescita nella fede di solito implica l’allontanamento dal cristianesimo storico. Fai attenzione a chiunque venga a dirti che, dopo 2.000 anni, ha scoperto un nuovo cristianesimo, perché non è cristianesimo. Stai in guardia. Siamo una chiesa storica, e benché possiamo spiegare e conoscere verità antiche in modi nuovi, non scopriamo nuove verità. Gioiamo in verità antiche, e le interpretiamo alla luce del nostro contesto attuale. Quarto, le loro vite alla fine mostreranno il frutto di ciò in cui credono. La loro incredulità si manifesterà nelle loro vite, e ovviamente, come abbiamo appena visto, avrà spesso a che fare con il denaro, il sesso e il potere.  

Questa era la prima parte: perché il discernimento è necessario. Spero di essere riuscita a convincervi che ne abbiamo bisogno. Devi fare scelte ogni giorno; due voci gridano a te ogni giorno; e ci sono falsi insegnanti nella chiesa che si contendono la tua mente. Vogliono farti pensare in modo diverso per farti vivere in modo diverso.

Che cosa intendiamo allora quando parliamo di discernimento? Ovviamente, è importante definire ciò di cui stiamo parlando. La prima cosa che voglio chiarire è che la fonte del discernimento è Dio. Spesso pensiamo che otteniamo più discernimento invecchiando, o mentre si fanno tutte queste esperienze di vita. Ciò può essere vero se stiamo camminando con il Signore, ma è il Signore la fonte del discernimento. Possiamo diventare molto vecchie e tuttavia prendere decisioni molto sbagliate. L’età non sempre porta con sé il discernimento.

Se ritorniamo a Proverbi 9, c’è una cosa interessante in questo brano. Abbiamo visto che la Saggezza e la Follia chiamano, e voglio che guardiate al versetto 10, che è proprio in mezzo a questi due brani. Ecco cosa dice: “Il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo è l’intelligenza”. Se vogliamo scegliere tra saggezza e follia, tutto inizia con il timore del Signore. Come ha insegnato Jackie l’altra sera, non è il timore di chi ha paura o il timore del giudizio, ma un santo timore che lui ne sa più di me, e io vivrò la mia vita ubbidendo a Lui perché io amo lui e lui ama me. Un santo timore che non sono io il creatore. Il nostro creatore conosce senz’altro come tu ed io funzioniamo al meglio. Perciò avrò fiducia in Lui, avrò fiducia che la sua legge è buona per me. Egli mi sta mostrando come funziono meglio. Le Scritture sono per me come un manuale d’istruzioni. La legge è un suo atto d’amore e un suo dono, ma tutto ha inizio da questo timore del Signore se vogliamo avere discernimento. E’ radicato nella saggezza di Dio, non nella nostra.

Seconda cosa, il discernimento non è qualcosa che si ottiene con una semplice ricerca della conoscenza. In Filippesi, Paolo prega: “E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento”. Certo, la nostra fonte è Dio, ma è in una relazione di amore con Lui che il tuo amore abbonda sempre più in conoscenza e ogni discernimento. La fonte quindi è Dio, ed è relazionale. L’altra cosa che voglio dire è che il discernimento è una capacità da sviluppare. Mio figlio sta prendendo la patente, e ogni sera va a scuola guida per imparare come si guida un’auto. Ma se hai mai insegnato a un adolescente a guidare un’auto, sai che quello che impara a scuola guida può valere lì, ma non vale quando sei seduta accanto a lui nel sedile del passeggero piena di paura. Quando insegnavo a mia figlia a guidare, continuavo a dirle: “Stai per uscire di strada”, perché lei non aveva il discernimento per tenere la giusta direzione di guida in strada. E’ qualcosa che va acquisito, e a volte devi urtare qualche auto prima di ottenere veramente il discernimento. Sì, devi dire: “Ehi, guarda entrambi i lati”. Ci vuole tempo, è una capacità che va imparata.

Ebrei parla di questo. In Ebrei 5:11-14, l’autore di Ebrei dice che alcuni di essi dovrebbero essere maestri, ma in realtà hanno bisogno di imparare nuovamente i primi elementi. Dice: “Il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male”.                 Si tratta quindi di qualcosa che pratichiamo di continuo. Parlavo proprio di questo, quando dicevo che tutte le piccole decisioni che si prendono ogni giorno finiscono col fare una vita. Ogni giorno, camminando in questo mondo, ci sono delle scelte da fare. Ci sono scelte migliori e scelte meno buone. Ci sono scelte peccaminose e scelte giuste. Pertanto, ogni giorno stiamo esercitando l’arte del discernimento.

Un esempio di questo è quando ho iniziato a cucinare per la prima volta. Facevo tutto seguendo il ricettario. Leggevo le ricette. Mi piaceva davvero mettermi seduta e leggere i libri di ricette. Non so se a qualcun’altra piace fare questo. Mi divertivo a pensare a quali piatti extra potevo mangiare. E così leggevo; e più leggevo, più iniziavo a essere capace di provare nuovi piatti quando cucinavo. Inoltre, più mangiavo, più conoscevo: “Qui ci va un po’ più di origano”, o forse un altro po’ di sale e pepe, o: “Fammi aggiungere delle spezie, perché un pochino di peperoncino rosso in più lo renderà un po’ più piccante”. Fare pratica in cucina ogni giorno mi ha aiutato a discernere cosa serviva. La stessa cosa succederà a noi mentre facciamo le nostre scelte quotidiane, camminando con il Signore e nel timore del Signore mentre le facciamo.

Ci vorrà del tempo. Ci sono però persone che sembra riescano a capire al volo. State bevendo il caffè insieme, e condividi il tuo problema, e loro sembrano avere quella che appare come una saggezza istantanea. Di solito, quando parlo con queste persone, scopro che hanno trascorso ore a leggere le Scritture. Il motivo per cui hanno questa saggezza situazionale è perché hanno trascorso tempo con il Dio di ogni sapienza. Queste sono le donne che noi vogliamo diventare. Ora però vorrei darvi una definizione di discernimento.

Tim Challies ha scritto un ottimo libro intitolato The Discipline of Spiritual Discernment (La disciplina del discernimento spirituale) che parla del tema che stiamo affrontando, e questa è la sua definizione: Il discernimento è la capacità di comprendere e applicare la parola di Dio allo scopo di separare la verità dall’errore e il giusto dallo sbagliato. Verità dall’errore è ciò in cui crediamo, e giusto dallo sbagliato è come viviamo. Queste due cose sono legate, perché solitamente quello che crediamo è vero influenzerà il nostro modo di vivere. La definizione che a me piace usare è molto più breve. Mi piace ripetere che il discernimento è la saggezza che fa una scelta. Il discernimento è prendere quella saggezza, e fare una scelta nella vita reale su come pensiamo e come viviamo. La domanda per tutte noi quindi è questa: come otteniamo il discernimento? Questo è quello che tutte noi vogliamo sapere. Come diventiamo donne che hanno discernimento?

Ho una buona amica che si chiama Angela. Dopo essersi laureata, trovò un lavoro in banca come impiegata di sportello. Una delle cose che dovette imparare fu a riconoscere le banconote false. Mi disse che, una volta assunta, per quasi un mese intero le mostrarono solo denaro vero. Le spiegavano come riconoscere i piccoli segni che devi osservare nelle banconote vere. E così ogni giorno maneggiava e contava denaro vero. Lentamente, iniziarono a intrufolare del denaro falso. Lei mi disse: “Distinguevo subito le banconote contraffatte”. Aveva trascorso tutto quel tempo a guardare le banconote vere che i suoi occhi riuscivano a individuare quelle false rapidamente, molto più di quanto potrebbe fare una di noi. Poiché le era stato insegnato a riconoscere il vero, poteva distinguere quello che era falso. E mi diceva che c’era un motivo per cui avevano fatto così: ci sono tanti modi per falsificare una banconota, ma c’è solo un modo in cui essa esce dalla zecca.

Imparando com’era fatta la banconota giusta, poteva facilmente riuscire a capire tutti i diversi modi in cui poteva essere falsificata. Ci sono tantissimi libri in giro, e dovremmo leggerli tutti nella speranza di scovare quelli che contengono falsità e assicurarci che nessuno li legga, ma non è questo l’obiettivo. Ciò che vogliamo fare, invece, è immergerci nella verità, così quando ci capita di leggere un libro che contiene un errore, siamo in grado di individuarlo.

Ma come possiamo fare questo? Dobbiamo essere prima di tutto donne che leggono la parola di Dio. Leggere la parola è un po’ come indossare delle lenti che ci aiutano a vedere il mondo chiaramente. Come la impariamo? Quando facevo l’insegnante, ci dicevano che si impara in pochi modi diversi. Ci sono quattro modi diversi di insegnare ai bambini. Uno è la lezione. I bambini imparano anche mettendoli insieme in piccoli gruppi per discutere tra di loro. E poi ci sono i compiti a casa, perché è quando si fanno le cose da soli che ci si rende conto di avere delle domande. Un altro modo in cui insegnavo sempre ai miei figli era fare in modo che l’uno insegnasse all’altro. In questo modo imparavano di più. L’insegnante è di solito quello che impara di più su ogni materia, anche delle persone a cui sta insegnando. Direi che questo è vero pure per come impariamo le scritture.

Stai in un posto dove puoi ascoltare la parola insegnata da qualcuno che è biblicamente preparato e che insegna dalla Bibbia. Non accontentarti di una chiesa che ti racconta soltanto storielle, o che prepara brodini riscaldati che non nutrono l’anima. Sii membro di una chiesa che insegna la parola di Dio. Questo ti aiuterà a formare la tua mente. Poi, leggi la Bibbia. Secondo una statistica, solo l’11 per cento degli americani ha letto la Bibbia intera, e tra i cristiani, quelli che effettivamente leggono o ascoltano la Bibbia quattro o più volte a settimana sono solo il 20 per cento. E se vai in chiesa, sono solo altre tre volte. Dobbiamo leggere la Bibbia. E’ come osservare una banconota ogni giorno per individuare ciò che è vero. Questo ci aiuterà a capire cosa è falso. E la leggi? Ti incoraggio a leggere la Bibbia in un anno. Ci sono alcuni ottimi piani di lettura biblici che ti aiuteranno in questo. Ti bastano venti minuti al giorno. Sì, possiamo farcela, possiamo leggere la Bibbia ogni giorno, e immergere le nostre menti in essa.

Un’altra cosa che mi piace sono le guide per gli studi biblici. In giro ce ne sono di molto valide. Le uso, perché a volte mi capita di andare alle scritture con il cervello un po’ annebbiato. Sono impegnata, la vita è piena, e non ho voglia di meditare profondamente sulle scritture. Avere uno strumento a disposizione che mi fa domande mi aiuta a capire di cosa parla quel brano e a riflettere in modo più profondo su di esso. Vi incoraggio a utilizzare guide per gli studi biblici.

Discuti queste verità con altri. Noto che imparo molto di più quando sono in un piccolo gruppo e siamo lì sedute intorno al tavolo a parlare di queste verità. Perché più ne parliamo, più penetrano nella nostra mente, e più possiamo parlare della verità tra di noi. Colossesi ci dice: “La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza”. Non importa chi sei, sei chiamata a insegnare. Forse non sei chiamata a insegnare sopra un palco, e va bene. Preferisco insegnare ogni giorno alle persone stando seduta a bere un caffè. Siamo chiamate a insegnare le une alle altre, e spesso questo capita al telefono, nelle conversazioni informali davanti a un caffè. Mentre ci ammaestriamo a vicenda, cresciamo nel discernimento.

Faccio un’applicazione. Se sei una donna che serve altre donne, se aiuti a guidare un ministero per le donne, o fai altre cose, dedica più tempo a insegnare alle tue donne le Scritture di quanto ne passi a fare in modo che non leggano mai un’affermazione falsa in un libro. Questa è solo un’applicazione pratica; portale alla parola. Non hai tempo di leggere ogni libro che si pubblica, ma porta le donne a leggere la parola di Dio, e questo fortificherà le loro menti con la verità. In questo modo saranno in grado di discernere ciò che è falso. Vi incoraggio non solo a leggere la parola, ma anche a dilettarvi in essa. Il Salmo 119 dice: “Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la mia parola”. Non vogliamo solo essere persone che la conoscono, vogliamo avere un amore per il Signore che ci fa dilettare in essa.

Terzo, prega per il discernimento. Chiedilo a Dio. Giacomo ci dice: “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data”. E’ una cosa buona da chiedere a Dio. Egli non te la negherà. Chiedigli saggezza, invocalo, cercalo. Egli ti darà saggezza. E poi cerca il consiglio di altre persone sagge. Proverbi ci dice: “Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli insensati diventa cattivo”. Se dunque vedi persone fare scelte insensate, e passi gran parte del tuo tempo con loro, indovina cosa ascolterai? Ascolterai tanta follia, e ti entrerà in testa. Ricordi cosa c’è scritto in Proverbi? Siamo tutti sciocchi. Chi dunque stiamo scegliendo di ascoltare? E questo non significa che non passiamo del tempo con i non credenti. Dobbiamo stare in compagnia dei non credenti e dare loro la parola della vita. Ma chi stai ascoltando nella tua vita? Una cosa è passare tempo con le persone, amarle e conoscerle; un’altra è farsi influenzare da loro. Mi piace vedere il viso radioso di certe donne più anziane. E non importa se in un certo senso si stanno avvicinando sempre di più alla gloria, perché tutto quello che fanno è risplendere ancora di più. Hanno questi volti che si illuminano, e so che è Gesù in loro. Cerca queste donne nella tua chiesa e parla con loro, e chiedi loro di darti saggezza, perché sono le persone in grado di darti consigli saggi.

Ultima cosa. Quali sono i risultati del discernimento? Perché vogliamo ottenerlo? La decisione forse più difficile che ho dovuto prendere in vita mia è stata durante l’ultimo anno di università. Ero fidanzata e prossima al matrimonio ed ero terrorizzata dall’idea di fare la scelta sbagliata. Portavo in giro in macchina tutte le mie amiche e chiedevo loro: “Tu che cosa faresti? Devi dirmi sì o no. Non può essere un forse, perché non puoi sposare “forse” qualcuno”. Quando è stata fissata una data, devi comprare un vestito, e fare tante altre cose. Avevo tanto bisogno di saggezza perché non riuscivo a capire quello che dovevo fare. Guardando indietro, ora mi rendo conto che volevo il discernimento in quella decisione perché desideravo alimentare la mia idolatria, e la mia idolatria era che volevo una vita facile in cui ero io a decidere della mia vita. Nella mia mente pensavo che sposare un'altra persona avrebbe potuto costarmi la mia autonomia. Forse non avrei potuto fare quello che avrei voluto e andare dove avrei voluto. E siccome ero insicura, gli ritornai l’anello, e cancellammo il matrimonio. Per la grazia di Dio, lui mi ridiede l’anello un anno e mezzo dopo con molta pazienza da parte sua, e credo di aver fatto davvero una buona scelta.

Quello che voglio dire è che il discernimento non ci promette comodità. Qualunque sia il tuo problema, il discernimento non ti promette il successo. Ottenere il discernimento non ti garantisce che sarai ricca e famosa. Questo non è lo scopo del discernimento. Voglio essere chiara su questo. Volevo che il discernimento facesse scendere dal cielo un cartello con scritto “Sposalo”, assicurandomi così che tutto sarebbe sempre filato liscio e che non avremmo mai litigato. E questo non è successo, perché a volte capita di avere delle discussioni. Ma questo non è lo scopo. Vi leggo qual è lo scopo. Si trova ancora una volta in Filippesi 1:9, il brano che ho letto prima: “E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”.

Desideriamo il discernimento per apprezzare (o approvare) le cose migliori. E perché vogliamo apprezzare le cose migliori? In ultima analisi, a gloria e lode di Dio. Lo scopo, l’obiettivo del nostro discernimento è importante, perché a volte faremo scelte giuste che porteranno a conseguenze davvero difficili. E penso che questo giorno sia sempre più vicino nella nostra cultura; faremo scelte giuste, e potrebbero costarci il nostro lavoro. Non possiamo sempre discernere le cose migliori e sarebbe comunque molto difficile; tuttavia è la cosa giusta da fare e porta gloria e lode a Dio. Diventeremo capaci di apprezzare le cose migliori.

Ultimamente ho letto la storia del comandante di una squadra di pompieri che stavano spegnendo un incendio in una cucina. All’improvviso, il comandante gridò ai suoi uomini: “Tutti fuori!”.                                               Non appena l’ultimo uomo uscì, il pavimento su cui prima si trovavano crollò. L’incendio si era sviluppato nel seminterrato. Anche se l’incendio sembrava essersi sviluppato in cucina, le fiamme erano divampate nel seminterrato e stavano salendo da sotto. Quando chiesero al pompiere: “Come hai capito che dovevamo fuggire?”, egli rispose: “Tutto quello che sapevo è che c’era una strana calma e le mie orecchie scottavano”. Egli aveva domato così tanti incendi in passato che poteva percepire che c’era qualcosa di strano. Così, mentre lasciamo che il nostro amore per Dio abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, saremo in grado di apprezzare le cose migliori. A volte non sapremo nemmeno perché abbiamo conoscenza. Ma l’avremo, e saremo in grado di sentire che c’è qualcosa che non va bene in una determinata situazione. Ed è così che il discernimento crescerà.

Mi preoccupa meno sapere che ci sono brutti libri in giro, e mi preoccupa di più non riuscire a individuarli facilmente. Voglio che diventiamo capaci di scovare questi brutti libri. Leggerli non mi spaventa, perché se conosciamo la parola di Dio, non ci faremo influenzare da essi. Dovremmo essere in grado di individuarli e dire: “Questo non è vero”. Voglio che siamo donne in grado di riconoscere dall’odore se una cosa è strana, e questo ci porterà a essere limpide e irreprensibili, ricolme di frutti di giustizia, a gloria e lode di Dio.

Quando frequentavo l’università, per tutti e quattro gli anni ho avuto la stessa compagna di stanza. Gli altri studenti ci confondevano sempre. Dicevano: “Sembrate uguali adesso”. Abbiamo iniziato a parlare allo stesso modo, a camminare allo stesso modo, a vestire allo stesso modo. Persino anni dopo, quando lei venne a trovarmi a casa mia, indossavamo in pratica lo stesso vestito. La realtà è che passare tempo con Gesù ci aiuta a conoscere ciò che a lui piace. Potrei dirvi ancora oggi dove a lei probabilmente piacerebbe andare a cenare, potrei perfino indovinare cosa ordinerebbe, perché abbiamo vissuto insieme per molto tempo. Perciò, se vogliamo discernere ciò che è gradito a Dio, viviamo e camminiamo giorno dopo giorno con lui. Prendiamo le nostre decisioni leggendo continuamente la parola. E con questo non intendo dire che diciamo: “Oh, devo prendere una decisione sulla cosa X, e vediamo un po’ quello che la Scrittura dice su X”. Non sto parlando di questo tipo di saggezza, ma di leggere la Bibbia tutti i giorni e farla nostra. Questo farà di noi donne in grado di discernere la cosa migliore a lode e gloria di Dio. Per finire, Dio è la fonte del nostro discernimento, la parola di Dio è lo strumento del nostro discernimento, e la gloria di Dio è lo scopo del nostro discernimento. Che Egli possa essere lodato in ogni cosa. Concludo con una preghiera.

Padre, ti ringraziamo. Ti ringraziamo perché ci ami. Ti ringraziamo perché desideri che ascoltiamo la saggezza, che grida giorno dopo giorno a noi che siamo sciocchi e non sappiamo quale strada prendere. Grazie che ci dai la tua parola come un dono di grazia, affinché possiamo conoscere te, l’autore di tutte le cose, colui che può guidarci e darci la saggezza in ogni cosa. Aiutaci a essere donne sagge. Aiutaci a essere donne che apprezzano le cose migliori. Aiutaci a essere donne che ti amano con tutto noi stesse e che ti cercano ogni giorno in ogni modo possibile. Aiutaci. So che ora qui ci sono donne che devono prendere decisioni difficili. Concedi loro saggezza. Aiutale a fare la scelta più saggia. Signore, ti ringraziamo per Gesù, che è venuto per mostrarci la via che porta a te. Grazie per la tua salvezza. Grazie perché hai cura di noi. Ti amiamo e ti adoriamo. E’ nel tuo nome che preghiamo. Amen.


Melissa Kruger è la responsabile dei contenuti per donne del sito The Gospel Coalition. E’ inoltre la coordinatrice del ministero per le donne della Uptown Church (PCA) di Charlotte (Carolina del Nord) ed è l’autrice di The Envy of Eve: Finding Contentment in a Covetous World, Walking with God in the Season of Motherhood, e In All Things: A Nine Week Devotional Bible Study on Unshakeable Joy. Suo marito, Mike, è il presidente del Reformed Theological Seminary. La coppia ha tre figli. Melissa scrive su Wits End, blog ospitato da The Gospel Coalition. Puoi seguirla su Twitter.

Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

© The Gospel Coalition, © IMPATTO ITALIA


Melissa Kruger