Una postura del giorno di Pasqua che vale la pena assumere

Introduzione di Jonathan GIlmore:
Giorno glorioso. Il trionfo della vita. Gesù è risorto! Se c’è una verità che cambia davvero tutto è proprio questa. Aldilà del pranzo, delle uova di cioccolato, della famiglia, degli amici, delle tradizioni... La grande sfida è domandare qual è l’impatto sulla mia vita. La ‘buona’ Pasqua è proprio questa. Sotto, intanto, continua la breve serie di articoli sulla Pasqua.


Questa è una storia da amare. La donna si era recata alla tomba per servire il Salvatore crocifisso prendendosi cura del suo corpo, tuttavia, una volta arrivata, il suo corpo non era più lì. Leggiamo il meraviglioso annuncio degli angeli: “Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto ...” (Matteo 28:5).

Notiamo qui la reazione delle serve di Cristo perché è un ottimo esempio per noi. Il Salvatore risorto aveva suscitato una duplice emozione nei loro cuori: spavento e grande gioia.

Spavento

Da un lato erano spaventate perché qualcosa di più potente del loro più grande nemico era stato svelato. Stavano piangendo a causa dello spaventoso nemico della morte e della sua incessante caccia alla vita. Ma ora erano colpite da un altro potere che si era rivelato più forte della causa della loro inquietudine. Erano di fronte non a una possibile o eventuale potente risurrezione, ma alla sua realtà.

Queste testimoni mattutine furono senza dubbio sopraffatte dallo spavento mentre pensavano alla realtà che tutto quello che Gesù aveva detto e fatto era vero, perché egli aveva detto molte volte che questa cosa precisa sarebbe successa. Perciò erano spaventate. Erano spaventate perché il padrone indiscusso dell’umanità, la morte, era appena stato sconfitto. Non c’è nessuno più potente e quindi più terribile di colui che ha il potere e la vittoria sulla morte.

Grande gioia

Ma non erano solo spaventate. Il testo unisce il loro spavento a una “grande gioia”, (megas chara). Avevano una mega-gioia. Perché? Beh, tanto per iniziare, perché avevano un mega Salvatore! Questo Gesù, infatti, era tutto quello che egli aveva detto. Egli fece esattamente ciò che aveva detto che avrebbe fatto. Egli è davvero il Salvatore. Egli diede veramente la sua vita come prezzo di riscatto per molti (Marco 10:45). Egli risorse davvero dai morti (Matteo 26:32). Egli stava davvero andando a preparare un posto per loro (Giovanni 14:2-3). Egli era davvero il Figlio di Dio (Giovanni 1:29). Oh, quanti e quali pensieri devono essergli passati in testa dopo che i loro cuori furono illuminati. Nessun dubbio che fossero piene di gioia!

Che cosa fanno quindi? Corrono a raccontarlo agli altri discepoli. Vogliono comunicare questa realtà spaventosa ma gioiosa ad altri. Vanno a condividere, incoraggiare e spronare altre persone con questa verità; il Salvatore è vivente, come aveva detto.

Tuttavia, il loro cammino fu interrotto dal Salvatore. Leggiamo che egli le salutò. Provo a immaginarmi la scena. Forse egli disse: “Mia sposa” o “Figliole” o “Pace” o “Sono vivo” o “Sono qui”…. Non lo so esattamente e neanche tu. Una cosa però sappiamo: la sua presenza fisica dopo aver distrutto la morte parla di speranza, pace, vittoria, vita, verità, grazia, misericordia, paradiso, perdono, fiducia, fede…e di tante altre cose che sono un balsamo per un cuore macchiato e appesantito dal peccato.

Intensa adorazione

Prendi nota della loro risposta e impara dalle tue bisnonne nella fede: “Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono”.

Amen. Questo è il posto giusto per il cristiano, perché non c’è un posto migliore che stringersi con fede risoluta ai piedi trafitti dai chiodi di Gesù. La parola usata qui per “strinsero” si può tradurre anche catturare, afferrare e trattenere. Ebrei 4:14, che ci esorta a stare fermi nella fede che professiamo, usa la stessa parola. Che bella immagine è questa, di aggrappare, trattenere, stringere i piedi di Gesù; sporcarsi la bocca di polvere e bagnare il terreno con lacrime di gioia. Sì cristiano, è lì che devi essere, confidando completamente nel Salvatore crocifisso e risorto che ha sconfitto la morte e sta in piedi risorto per accoglierti.

Il testo dice che lo adorarono. Questa è certamente un’immagine dell’adorazione. Egli è in piedi e loro sono prostrate. Non c’è posto nelle loro mani per le opere religiose, per gli idoli, o per altri rivali del Salvatore. No, tutto ciò che riempie le loro mani aggrappate è Gesù.

Amici, soffermiamoci a lungo su questa meditazione poiché essa è l’essenza della risurrezione. Gesù va temuto perché è risorto dai morti, ma va anche adorato con gioia perché l’ha fatto per noi. Per questo motivo corriamo a lui e ci aggrappiamo a lui con un atteggiamento di totale dipendenza, di gioia e di adorazione.

Gusta questa meravigliosa immagine che Dio, nella sua bontà, ci offre nella sua Parola, ma gusta ancora di più la realtà vivente di aggrapparsi completamente al sempre meraviglioso Salvatore risorto.


Scritta da Erik Raymond. Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

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