Se non ti lavo
Se sapessi che ti rimane da vivere solo una notte sulla terra, è piuttosto probabile che “lavare i piedi” non rientrerebbe nella lista degli ultimi desideri che vorresti esaudire nelle tue preziose ore finali. Ma alla vigilia della sua crocifissione—il più grande atto di amore sacrificale che il mondo avrebbe mai visto—Gesù dimostra visibilmente ai suoi discepoli quello che aveva insegnato loro in precedenza:
“Chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi, vorrà essere primo sarà servo di tutti. Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Marco 10:43-45).
L’umiltà è la via per il regno di Gesù. La grandezza a cui i cristiani devono aspirare è la grandezza del diventare un servo che Gesù stesso ha abbracciato. La sorprendente gloria che caratterizzò la sua prima notte in questo mondo —facendosi uomo in un’umile mangiatoia sporca—è la stessa gloria che contraddistinse la sua ultima notte, lavando i piedi sporchi di undici discepoli e di un traditore. È la gloria dell’abbassarsi.
Alla stessa ora del giorno seguente, Gesù si sarebbe abbassato ancora di più in amore sacrificale. Alla stessa ora del giorno dopo, il suo corpo—frustato e spezzato, trafitto e sanguinante—sarebbe stato tratto giù senza vita dalla croce e deposto nella tomba di un uomo ricco. Questo è ciò che Giovanni intendeva quando disse: “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Giovanni 13:1).
Ma questo è domani. Stasera, egli ha ancora tante cose da insegnare loro. Infatti, i successivi cinque capitoli del Vangelo di Giovanni (13–17) sono dedicati esclusivamente alle istruzioni e alla preghiera sacerdotale di Gesù per i suoi seguaci. Ma prima di iniziare a mangiare la Pasqua, Gesù si alza dal tavolo, depone le sue vesti e si cinge con un asciugatoio. Egli prende letteralmente la forma di un servo e va in giro per la stanza con una bacinella d’acqua, lavando i piedi di questi uomini—piedi incrostati di polvere e fango e di ogni altra cosa che gente che indossava sandali in una cultura agricola avrebbe raccolto dopo aver camminato a piedi per tutto il giorno. Il modo in cui Giovanni racconta la storia lascia intendere che questi uomini rimangono in un silenzio attonito.
Tutti, tranne Pietro (nessuna sorpresa). Pietro indietreggia ed esclama: “Tu, Signore, lavare i piedi a me? Non mi laverai mai i piedi!” (Giovanni 13:6, 8). Lo shock che ha provato al pensiero che il Messia potesse compiere un atto di servizio così umiliante per lui personalmente è un istinto teologico apprezzabile. Non è un lavoro per Gesù questo! L’uomo serve Dio, non il contrario. Che razza di Messia—che razza di Re—fa il lavoro di un servo? Tutto questo non ha alcun senso! Pietro aveva ragione a pensare che tutto questo fosse alla rovescia e immeritato. Ma è così che funziona la grazia.
Gesù guarda Pietro e dice: “Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me” (Giovanni 13:8). Gesù stava offrendo ai suoi seguaci più che un semplice esempio di servo da imitare. Egli stava prefigurando la purificazione spirituale che sarebbe avvenuta attraverso lo spargimento del suo sangue, profetizzata in Isaia 1:18: “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve”. Se Gesù avesse detto: “A meno che non dimostriate di essere persone degne e meritevoli dal punto di vista morale—a meno che non miglioriate il vostro comportamento—non avete alcuna parte con me”, allora il cristianesimo non sarebbe affatto una buona notizia. A tutti gli effetti, Gesù dice: “Io devo lavarvi”. Questo ci rende umili perché l’unico contributo che portiamo alla nostra salvezza sono i nostri piedi sporchi bisognosi di essere lavati.
Dove troviamo la potenza per vivere vite caratterizzate dalla grandezza del servizio? Guardando continuamente a ciò che noi stessi abbiamo ricevuto da Gesù. La tua capacità di offrire grazia agli altri e servire chi ti circonda è direttamente proporzionale alla tua consapevolezza di quanta grazia Gesù ha avuto per te e di come egli ti ha servito, e di come egli continui a farlo.
Se Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli, allora nessuno dei suoi discepoli è dispensato dal servire gli altri. Se Gesù lavò i piedi di colui che lo tradiva, allora nessuno che tu conosca è indegno di essere servito. Abbracciamo dunque la gloria dell’abbassamento, attendendo il giorno in cui ascolteremo queste parole preziose dalla bocca del nostro Salvatore: “Va bene, servo buono e fedele” (Matteo 25:21).
Adam Ramsey ama veramente Gesù e prende sul serio la gioia. È il pastore di Liberti Church a Gold Coast, Australia, ed è il direttore del network Acts 29 Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Adam è pure l’autore di Truth on Fire: Gazing at God until Your Heart Sings. Le parti che preferisce della vita includono l’essere sposato con Kristina, creare ricordi con i loro cinque figli e ridere a tavola durante un buon pasto. Puoi seguirlo su Twitter.
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