Tutte le città e i villaggi!

(Una visione comune per il contesto urbano e rurale)

(10 anni di Vangelo, Comunità e Missione a Budrio)

 

In che modo, la celebrazione della fedeltà di Dio nel 10° anniversario della fondazione di una chiesa nel nord Italia rurale, può diventare un’occasione per il Vangelo nella propria comunità e una benedizione per il contesto urbano e rurale della propria nazione, guardando fino alle estremità della terra?

 

Gesù percorre tutte le città e i villaggi – Matteo 9:35-38

«Pregate il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse»: è ciò che Gesù ha detto ai discepoli dopo aver predicato il Vangelo, in tutte le città e in tutti i villaggi, ed aver provato compassione alla vista della stanchezza e dello sfinimento nella vita delle folle urbane e rurali lontano da Dio.

Esiste quindi ancora oggi una mèsse del Signore tanto nelle città, quanto nei villaggi, per cui la chiesa deve pregare e mandare operai?

Tim Keller risponde di: “Sì… È ancora difficile convincere i credenti a fare i sacrifici necessari per vivere la loro vita nel centro delle città. Tuttavia, il disprezzo che molti hanno per le aree urbane non è peggiore dell’atteggiamento di condiscendenza che molti hanno verso i piccoli paesi e le piccole chiese.”[1]

La realtà dei fatti è che spesso le dinamiche metropolitane e paesane tendono ad escludersi o ad entrare in competizione. Gli stereotipi della grande città che accetta ed attrae, isola e approfitta, e del paese di provincia che offre e coinvolge, langue e subisce, contengono elementi di verità che possiamo riscontrare anche nella visione missionale della chiesa (o nella sua mancanza). Come afferma John Hindley: “Poco più della metà delle persone nel mondo vive nelle città, quindi dovremmo aspettarci di vedere più della metà delle chiese nelle città. In termini semplicisticamente numerici, poco più della metà. Il resto è necessario nelle campagne!”[2] La vasta area rurale in cui si trova la nostra chiesa, per popolazione è infatti simile a quella della vicina città di Bologna, ma in termini di risorse investite e di presenza di chiese o fondazioni di chiese, le proporzioni non tornano.

 

Gesù predica nelle loro città – Matteo 11:1

Gesù è andato ad insegnare e predicare nelle città e nei villaggi dei discepoli, dove loro conoscevano tutti ed erano conosciuti da tutti.

La società occidentale, inclusa quella Italiana, negli ultimi decenni ha sviluppato una cosiddetta “mentalità da trasferta” che ha portato sempre più spesso le persone a vivere in un luogo: periferia o provincia (dove la vita costa meno ed è meno frenetica), e a lavorare, fare acquisti e svagarsi in un altro: centro città o prima cerchia urbana. Questo stile di vita è stato accettato acriticamente da tanti credenti che naturalmente vivono in un contesto, e adorano in un altro. Questo approccio compartimentalizzato, crea però un problema e suscita un dilemma.

Il problema ecclesiologico, emerge nel fatto che una chiesa viene abbracciata (e facilmente lasciata) in modo consumistico, per quello che ha da offrire in termini di servizi e ministeri, incoraggiando un conseguente “anonimato evangelistico” nella comunità in cui si vive.

Il dilemma missionale evidenziato da Hindley, si mostra nella difficoltà di un credente rurale, di raggiungere e coinvolgere i propri vicini nella vita della chiesa urbana di cui è membro, che giustamente mira a raggiungere la città, attirandovi le forze e le risorse ministeriali.

La chiamata però è quella di cercare attivamente il bene della comunità in cui Dio ci ha posti (Geremia 29:7) e di praticare il Vangelo in mezzo ai nostri compaesani e concittadini (Deuteronomio 4:5-8).

Questa è la visione che abbiamo presentato nella sala consiliare del Comune di Budrio, quale parte della celebrazione del 10° anniversario dalla fondazione della nostra chiesa, condividendo con il mondo politico, musicale, sportivo e culturale del nostro paese, l’amore di Gesù per la nostra comunità ed in questo contesto esplorando la possibilità di scambi culturali tra contesti rurali in nazioni dove si trovano chiese Acts29.

 

Gesù riempie tutte e due le barche – Luca 5:2-11

Le caratteristiche, i bisogni e le opportunità urbane e rurali si escludono a vicenda o è possibile andare verso una collaborazione nel Vangelo che unisce ed arricchisce reciprocamente, allargando i reciproci orizzonti missionali?

È una delle domande che ci siamo posti nella tavola rotonda a cui hanno partecipato una quindicina di pastori e fondatori di chiesa urbani e rurali ed a cui abbiamo invitato Mark Reeves, pastore della chiesa Buffalo City di Jamestown, US, con esperienza nel contesto ecclesiale di città e di campagna e Rob Scothern, pastore della chiesa Peak Trinity di Bakewell, UK, membro del direttivo del The Rural Project. Tema che abbiamo affrontato in chiave missionale nella successiva conferenza a cui hanno partecipato un centinaio di persone dalla comunità di Budrio a da chiese di tre regioni italiane.

La risposta è che il Signore della mèsse è lo stesso della pesca miracolosa che riempie entrambi le barche dei discepoli che si aiutano gli uni gli altri. Così, come ci ricorda David Pinckney,[3] a volte è la barca rurale che è chiamata a benedire la barca urbana con credenti che per studio o lavoro si trasferiscono nelle città, portandovi la gioia del Vangelo che hanno conosciuto in chiese di campagna. Altre volte è la barca della città che è chiamata a benedire intenzionalmente quella della campagna: stimolando, equipaggiando e rilasciando credenti per la rivitalizzazione e la fondazione di chiese in contesti rurali.

 

È con gioia e speranza del Vangelo che abbiamo visto politici di tre amministrazioni comunali, insegnanti delle scuole, rappresentanti dell’associazionismo e famiglie dei ragazzi del nostro doposcuola a Budrio, ascoltare il video saluto di John Hindley, che da Isaia 49:1-6 ci ha ricordato come: “Il Signore Gesù Cristo è un Salvatore così glorioso che non deve essere adorato solo dalle pecore smarrite della città, ma che persone che parlano con l'accento dei villaggi di tutta Italia devono essere lì davanti al trono di Gesù Cristo, in quell'ultimo giorno per adorarlo! Altrimenti non riceverà l'onore e la gloria di cui è degno!”

 

[1]     Tim Keller, The Country Parson, thegospelcoalition.org/article/the-country-parson/

[2]     John Hindley, Rural Ministry, crosslands.training/course/rural-ministry/

[3]   Estratto dal video Acts 29 The Rural Collective - youtube.com/watch?v=5UGzDU4xwh4


Stefano Mariotti è pastore della Chiesa la Piazza di Budrio ed è impegnato in diverse aree di servizio ed insegnamento a livello locale e nazionale.

Stefano è nato e cresciuto a Bologna in una famiglia evangelica, dove la prima credente è la bisnonna Maria, una tra i primi credenti evangelici nella Mantova del dopoguerra.

Fin da bambino frequenta la Chiesa dei Fratelli di Bologna centro, ma è durante gli anni dell’adolescenza che, a seguito di una tragedia automobilistica avvenuta ad una compagna di classe, inizia a leggere la Bibbia intenzionalmente. Il Signore lo chiama e salva a 16 anni ed a 18 anni viene battezzato.

Con la famiglia iniziano a frequentare la Chiesa Evangelica di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, dove Stefano inizia a servire sia con la scuola domenicale che con il gruppo giovani.

Completato il diploma, inizia a lavorare come cameraman, regia e messa in onda, presso gli studi televisivi di 7Gold. In quegli anni frequenta il Corso di Cultura Teologica dell’IFED di Padova e collabora come speaker ad un programma radio evangelistico per giovani, negli studi di Radio Tau, Bologna, distribuito da CRC.

Incoraggiato dagli anziani della chiesa di San Lazzaro, nel 2003 prende un anno di aspettativa dal lavoro, per completare il corso di teologia e missione presso la European School of Biblical Studies di Welwyn, UK. In quel periodo cresce una chiara chiamata verso il servizio a pieno tempo ed al bisogno di una seria preparazione teologica.

Dal 2004 al 2006 frequenta la Union School of Teology in Galles, completando la laurea in teologia e dal 2006 al 2007 consegue un Master in Teologia Pastorale.

In quegli anni di college, conosce Jennifer, che frequenza l’indirizzo missionario, con la visione di lavorare tra i musulmani. Si sposano nel 2006 e nel 2008 rientrano in Italia nella chiesa di San Lazzaro dove Stefano serve per tre anni come anziano.

In quel periodo inizia una collaborazione sempre più attiva con Youth for Christ Italia, realizzando progetti evangelistici per le scuole superiori e centri estivi. A tutt’ora Stefano serve nel ruolo di vice-presidente.

Nel 2012 prende vita il Campus Percorsi di Bologna, dove Stefano è uno dei tutor abilitati che insegnano i moduli della Porterbrook Learning a studenti provenienti da 5 chiese del bolognese. È proprio l’esposizione alla visione missionale di Percorsi che rafforza in Stefano e Jennifer la visione di essere coinvolti in un progetto di fondazione di chiesa. Così nel 2012 si trasferiscono in una frazione di Budrio, un paese di 20.000 abitanti nella campagna bolognese, dove inizia un lavoro preparatorio di 2 anni e la formazione di un core-group di credenti dalla chiesa di San Lazzaro e dalla chiesa di Nuova Vita di Bologna. Nel febbraio del 2014 iniziano delle funzioni pubbliche mensili a Budrio e nel dicembre del 2014 Stefano e Jennifer completano la valutazione come fondatori di chiesa con Impatto Italia/Acts29.

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Stefano Mariotti