Pastore, smetti di fare paragoni e di misurarti con gli altri
In Giovanni 20, leggiamo della risurrezione di Gesù. Subito dopo questo racconto, in Giovanni 21 troviamo una scena che ci offre incoraggiamento e speranza. È un capitolo pieno di benevolenza, in cui vediamo la bellezza di Gesù mentre pasce con amore i suoi discepoli. Egli ha persino un dialogo cordiale con Pietro, in cui lo perdona per il suo rinnegamento e gli affida il mandato di servirlo.
Ci sono molte lezioni da ricavare in Giovanni 21. Gesù dimostra la sua risurrezione fisica preparando un barbecue in riva al lago. È così che egli nutre e perdona i suoi seguaci, prima di mandarli a pascere le sue pecore (Giovanni 21:16). Questa è una grande lezione da ricordare per i pastori e i fondatori di chiesa. Dobbiamo ricevere da Cristo prima di andare e servire per Cristo.
È importante notare il ritratto che Gesù fa quando manda i suoi discepoli in missione. Egli non ordina loro di andare a nutrire le loro pecore. Egli dice loro di pascere “le mie pecore” (Giovanni 21:17). Non erano le pecore di Pietro o di Giovanni. Non sono nemmeno le mie o le tue; esse appartengono a Gesù.
È un utile promemoria per pastori e fondatori di chiesa. La chiesa che hai il privilegio di servire non è tua. È la chiesa di Gesù. Piena delle sue pecore. Ricorda questo mentre ami e servi le pecore. Quale privilegio pascere e prendersi cura di coloro che Gesù ama.
I paragoni rubano la nostra gioia
Dopo aver ricevuto il suo mandato da Gesù, potremmo pensare che Pietro si sarebbe congedato da lui e sarebbe andato avanti per la sua strada. Ma in Giovanni 21:20-21 leggiamo diversamente:
“Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso che durante la cena stava inclinato sul petto di Gesù e aveva detto: «Signore, chi è che ti tradisce?» Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?»
Pietro sta facendo paragoni, e Gesù è diretto nel rispondergli quando dice: “Se voglio che rimanga finché io venga, che t'importa? Tu, seguimi” (Giovanni 21:22). Ciò rende evidente che la chiamata è la stessa per ogni pastore, anche se diversa. Siamo uguali nel senso che dobbiamo essere nutriti da Gesù prima di servire le sue pecore. Ma siamo diversi nel senso che ognuna delle nostre chiamate è unica. Pietro riceve il suo mandato, eppure si guarda attorno interrogandosi sul potenziale ministero di altri.
È facile cadere nella trappola dei paragoni. Questo porta spesso alla competizione, che può certamente rivelarsi dannosa nel ministero. Potremmo ammirare la competenza di altri, e nascondere la nostra inadeguatezza dietro la gelosia. O forse vediamo che un’altra chiesa sembra stia andando bene e ci chiediamo come ci sia riuscita. Pensieri di questo tipo sono sterili e possono provocare danni.
I paragoni rubano la gioia. È molto facile comportarci come Pietro, specialmente a causa dell’inesperienza. Possiamo riconoscere e ricevere il nostro mandato da Gesù, ma non riusciamo a fare a meno di guardarci attorno per vedere anche quello che stanno facendo gli altri.
Pensa a questo nella tua vita e nel tuo ministero. È facile giudicare ciò che tutti gli altri stanno facendo e immaginare che sia meglio—questo potrebbe essere vero specialmente per i nuovi fondatori di chiesa. Immagina di essere nei panni di Pietro. Chi sono i “Giovanni” del tuo mondo? Le persone a cui guardi e ti chiedi che cosa otterranno in confronto a quello che ho ricevuto tu? Se non controllate, queste domande alimentano il nostro scontento.
Seguire Gesù
Pastore, indipendentemente dal ministero degli altri, è giusto che tu faccia il tuo. Infatti, è giusto che tu segua la tua strada e che usi i tuoi doni perché solo tu puoi svolgere l’opera per la quale Dio ti ha messo da parte. Gesù ti ha chiamato ad essere la persona che sei nel contesto in cui ti trovi. Vai avanti! Non devi guardare agli altri e chiederti che cosa Gesù ha in serbo per loro. Non ti riguarda—è una cosa tra loro e Dio. Ricorda, la tua chiamata è pascere e pasturare le pecore di Gesù, non paragonare il compito che egli ti ha dato a quello di qualcun altro.
Gesù chiamò Pietro a una vita di obbedienza e devozione quando gli disse: “Seguimi!” Egli ha chiamato anche noi a vivere questa vita. In Giovanni 21, Gesù ci ricorda di distogliere il nostro sguardo dagli altri e fissarlo su di lui. Siamo incoraggiati a smettere di fare paragoni e di misurarci con gli altri, a mettere da parte lo scontento e seguirlo. Facciamolo con fervore e devozione.
Dan Steel è il pastore di Magdalen Road Church a Oxford, Inghilterra. Prima di ritornare nella sua città natale di Oxford, ha aiutato a fondare Grace Church Stirchley a Birmingham. Lui e sua moglie, Zoe, hanno quattro figli. Puoi connetterti con lui qui.
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