Palermo e Santa Rosalia
(NdR: potrebbe interessare la storia dietro la acchianata a Palermo in occasione dei festeggiamenti di Santa Rosalia. Così come anche una semplice valutazione biblica sulla tradizione.)
Chiunque arriva a Palermo prima o poi sentirà: "Viva Palermo e Santa Rosalia!". Più tempo si passa a Palermo, più si scopre che Santa Rosalia è inestricabile dalla cultura della città e dalla vita di molti.
Ma chi è questa Santa Rosalia e perché è considerata così importante?
Rosalia nacque a Palermo nel XII secolo e visse in un periodo di rinnovamento cristiano-cattolico. Di lei, sul sito della Cattedrale di Palermo, troviamo scritto: "Abbandonò le comodità umane per una vita eremitica fatta di contemplazione e solitudine”. Si trasferì in una grotta sul Monte Pellegrino (un promontorio di Palermo) dove morì all’età di 35 anni.
Nel 1624 la peste arrivò a Palermo e fece molte vittime. Santa Rosalia sarebbe apparsa in una visione raccomandando di portare le sue reliquie in processione per la città, affinché la peste cessasse immediatamente. Il 9 giugno 1625, la prima processione ebbe luogo in mezzo a un tumulto di folla e piuttosto che favorire il diffondersi dell'infezione, la peste cessò.
Da 350 anni i pellegrini hanno scalato la montagna, definita da Goethe nel suo "Viaggio in Italia", il promontorio più bello del mondo. I festeggiamenti in onore della Santa, soprattutto quelli di luglio, durano una settimana, con la partecipazione di tutto il popolo e di molti emigranti che tornano per l'occasione. Sia durante la settimana che nella notte tra il 3 e il 4 settembre si svolge la "acchianata" e la tradizione vuole che le persone salgano a piedi lungo il ripido sentiero sul Monte Pellegrino. La ‘salita’ è vista come un modo per espiare i propri peccati, così da poter chiedere miracoli alla Santa. La settimana si conclude sempre con una grande festa nel centro della città dove si svolge una processione.
A Palermo, Santa Rosalia non viene trattata come una delle tante sante, ma come una speciale. Perché? Cosa c'è di speciale in lei?
Tre aspetti principali sembrano giocare un ruolo importante nella sua storia, nel suo ruolo e nel modo in cui è stata vista dalla gente.
Nel 2018 l’arcivescovo Corrado Lorefice ha parlato della figura di Santa Rosalia e della "determinazione di questa giovane donna a fondare la propria vita al di là di se stessa, il suo uscire non solo dalla casa paterna ma soprattutto da se stessa, dal suo 'io', affidandosi a un Altro, consegnandosi a Dio”. Santa Rosalia svolge un ruolo importante perché le persone "si sentano parte di un tutto, di una totalità.” Santa Rosalia è la patrona di Palermo e dà alla quinta città italiana per popolazione, un motivo per sentirsi fratelli e sorelle, per sentirsi parte di una comunità.
Santa Rosalia è vista come il modo perfetto di vivere la vita. La sua scelta di non sposarsi, la sua scelta di andare a vivere da eremita convalidano il suo carattere e portano la gente a venerarla come qualcosa di più di un normale essere umano.
La storia del miracolo. Si racconta che nel 1624 una nave giunse a Palermo da Tunisi. La peste si diffuse in modo impressionante e portò la città al collasso. È qui che la leggenda narra del ruolo vitale della "Santuzza" che impedì alla peste di uccidere altre persone. La gente aveva bisogno di trovare speranza e la trovò in lei. Santa Rosalia è vista come una via di salvezza dalle cose orribili che possono accadere nella vita. Spesso si sente dire: "che Santa Rosalia mi faccia la grazia". In fin dei conti, Santa Rosalia è anche abbastanza controllabile perché potenzialmente potrebbe bastare una passeggiata in montagna per risolvere i terribili problemi che si presentano nella vita. Quasi come il genio nella lampada - lampada, tuttavia, che richiede un po’ di sforzo e sudore per raggiungerla. Ma, poca cosa perché ciò che si vuole sia, forse, fatto.
Una città devota, gente devota.
Eppure, se lei è davvero il modo per connettersi e creare una comunità amorevole a Palermo, come mai in alcuni quartieri della città non è sicuro camminare? Se lei davvero porta liberazione, perché la gente torna anno dopo anno affamata di miracoli di ogni ordine? E perché le persone che vanno a trovarla più volte durante l'anno non sembrano trovare una vita ordinata?
Si può dire che lei non offre nulla di ciò di cui, in fondo, si ha un pressante bisogno.
Le persone cercano di soddisfare bisogni di ogni genere. Si rivolgono a lei invece che a Dio. La gente ha creato Santa Rosalia. Una semi-dea, che possono controllare ma che non può dare loro ciò che veramente vogliono e desiderano.
Ma a cosa serve un dio inesistente se alla fine non fa alcuna differenza nella nostra misera vita?
Santa Rosalia non può essere una via di collegamento per noi. Gesù è la via. Gesù è il modo per connettersi, per trovare vera identità e vero scopo. In relazione con Lui troviamo il vero amore, un amore che cambia la vita, un amore che è sacrificio sostitutivo, un amore che ci chiama ad amare gli altri come Gesù.
Santa Rosalia non può essere un modo per liberarci, per salvarci. Lo è Gesù.
Non c'è nessuna "acchianata" che possiamo o dobbiamo fare per espiare i nostri peccati, non c'è nessuna vita perfetta che possiamo vivere, non c'è nessuno sforzo che possiamo fare per salvarci. La nostra salvezza si trova unicamente in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non in Santa Rosalia.
Roberto (Palermo)