L’attrazione per lo stesso sesso e l’attesa del cambiamento

Pochi concetti sono più estranei alla nostra cultura di quello dell’attesa. Oggi puoi fare una foto a un assegno con il tuo telefono e depositarlo istantaneamente nel tuo conto bancario stando seduto comodamente in poltrona. Sembra che “istantaneo” sia diventato il nuovo “relativamente veloce”.

Il tema dell’attesa è emerso nella mia vita mentre affrontavo l’aspetto del cambiamento riguardo alla mia attrazione per lo stesso sesso. Quando diversi anni fa iniziai a ricevere counseling, pensavo che se avessi seguito una serie di passi obbligati la mia attrazione si sarebbe rivolta dagli uomini alle donne. Invece, dopo sette mesi di duro lavoro, iniziai a essere disilluso e depresso perché ciò non accadeva. Perché le cose non stavano cambiando come pensavo?

Poi un giorno capii. Compresi che il mio obiettivo finale non è l’eterosessualità — è la santità, che in sostanza non è subordinata al mutamento della mia attrazione. Una volta avuto chiaro questo, iniziai a vedere il cambiamento in modo diverso.

Cambiamento non promesso

Il mutamento delle mie preferenze sessuali è un tipo di cambiamento che non è garantito in questa vita. Dio non ha mai promesso che avrebbe rimosso la mia attrazione per gli uomini. Mi viene in mente Paolo che prega tre volte il Signore in 2 Corinzi 12 affinché gli togliesse la spina nella sua carne. E che cosa rispose Dio? “La mia grazia ti basta” (2 Corinzi 12:9). Dio decide quale spina lasciare e quale togliere, per la sua gloria. Anche se l’attrazione per lo stesso sesso è una spina particolarmente dolorosa da sopportare, non ho nessuna garanzia che mi sarà tolta.

Promettere il cambiamento dell’orientamento sessuale può essere piuttosto pericoloso. In realtà, non ci sono passi obbligati in grado di invertire definitivamente l’attrazione, e ragionare in questo modo può rendere il cambiamento del proprio orientamento sessuale un idolo che deve essere raggiunto o tutto è perduto. Se la mia speranza fosse riposta nel diventare etero, allora non avrei nessuna ragione per avere speranza.

Cambiamento garantito

Sia chiaro comunque che il cambiamento è garantito. Che cosa accade quando non faccio più dell’eterosessualità il mio obiettivo finale e lo sostituisco con la santità? Che cosa accade quando mi aggrappo a Gesù, confido nelle promesse della sua parola, e combatto il combattimento della fede mediante il suo Spirito? Io cambio! Questo processo lento (e spesso doloroso) si chiama santificazione, ed è il cambiamento garantito per ogni vero cristiano.

Il punto è questo: la mia santificazione qui sulla terra può comprendere o no il cambiamento delle mie attrazioni. Nel conformarmi all’immagine di Cristo, Dio potrebbe ritenere opportuno di non cambiare il mio orientamento fino al giorno della mia morte, in vista della mia santità finale. La mia attrazione per lo stesso sesso potrebbe essere una delle “spine” che egli lascia per aumentare la mia fede e mostrare la sua potenza e la sua grazia nella mia vita.

Gemere, aspettare, sperare

E’ qui che entra in gioco l’attesa. Voglio che la mia vita sia “sistemata” ora, smettere di fare guerra alla mia carne e diventare simile a Cristo. L’attesa è così difficile! Grazie a Dio, la Bibbia mi dice come affrontare l’attesa. Mentre in questo corpo gemo, ho buoni motivi per sperare.

Spero nella mia piena, finale, definitiva adozione come figlio di Dio, che comprenderà la redenzione del mio corpo (Romani 8:23). E la speranza mi è necessaria perché questa non è una realtà ancora presente. Dopotutto, “la speranza di ciò che si vede [presente ora, immediatamente, subito] non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora?” (Romani 8:24).

In realtà, invece di “sistemare la mia vita ora”, la Bibbia mi offre questo: “Ma se speriamo ciò che non vediamo, l’aspettiamo con pazienza” (Romani 8:25). Devo attendere la mia piena redenzione con pazienza, non importa quanto intensamente avverta la corruzione del mio corpo, e la mia “già ma non ancora” adozione come figlio di Dio mediante Cristo.

Parlando della falsa promessa del cambiamento dell’orientamento sessuale, Wesley Hill, anch’egli alle prese con l’attrazione per lo stesso sesso, osserva questo: “Credo sia superfluo dire che il vero pericolo spirituale e teologico di tutto questo parlare di ‘vita cristiana vittoriosa’ sia quello di voler eludere la realtà di essere in viaggio. Ci si aspetta che il regno di Dio sia qui e ora nella sua totalità, senza dover attendere la sua lenta, misteriosa e paradossale realizzazione al ritorno di Cristo”.

Quindi, invece di scattare una foto del mio assegno, devo essere contento di trovarmi in macchina “sulla via” per andare in banca.

Vale la pena aspettare

Credetemi, è molto difficile, ma è “sulla via” che io incontro Dio. E’ nel dolore, nei gemiti e nel combattimento per l’appagamento che Dio rivela se stesso, mi cambia, abbatte i miei idoli, mi dà più di lui, e mi prepara per un’eternità in cui potrò godere la sua presenza senza più dolore.

E’ durante il viaggio in macchina che osservo lo splendido paesaggio, le montagne maestose, e il tramonto mozzafiato che non avrei mai visto se fossi trasportato per magia alla mia destinazione finale, per quanto meravigliosa essa sarà. E’ nell’attesa che sono santificato, reso conforme all’immagine di Gesù, e preparato per dilettarmi in lui quando lo vedrò faccia a faccia (2 Corinzi 3:18).

Il mio orientamento sessuale potrebbe non cambiare in questa vita, ma la santificazione totale è in arrivo (1 Tessalonicesi 5:23-24). Non è ancora qui, ma posso aspettarla.


Nick Roen (@roenaboat) è pastore per l’adorazione della Sojourners Church in Albert Lea, Minnesota. Scrive su temi riguardanti l’adorazione, la sessualità e il celibato.

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