La difficoltà di riposare

Abbiamo dimenticato come riposare. In un tempo in cui molti sono sfiniti a causa delle routine interrotte e delle ansie causate dalle restrizioni dovute alla pandemia, luoghi di lavoro e chiese si stanno preparando per lavorare ancora più duramente. Stiamo formando piani per spingerci nel nostro futuro incerto mentre la maggior parte delle persone sono alle prese con la stanchezza. In questo momento abbiamo bisogno di qualcosa di diverso; imparare di nuovo come cercare di nuovo riposo in Dio.

I valori dei tempi in cui viviamo sono contrari a ciò che la Bibbia intende per riposo. Ho il  sospetto che ciò sia dovuto al fatto che ci sono pochi soldi lì. Le nostre vacanze, intrattenimenti, divertimenti e hobby sono spesso costosi e legati a questioni di status come lo è la nostra vita lavorativa.

Genesi 2 ed Ebrei 4 ci offrono una visione molto diversa. A differenza della nostra cultura, in cui il mio valore è definito dal lavoro—e in cui il senso del riposo è aiutarci a lavorare meglio—la Bibbia insegna che lo scopo del lavoro è il riposo; il senso della vita—della creazione—è il riposo: il senso della mia vita è riposare in compagnia di Dio e di altri. Osservare lo Shabbat è un atto di fede che Dio provvederà sempre per me e che non ho bisogno di giustificare la mia esistenza con il mio lavoro.

Il punto finale della creazione

Genesi 1-2 ci insegna che il punto finale della creazione è riposare nella presenza di Dio.

AI settimo giorno, Dio compì l'opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta. (Genesi 2:2-3)

Ebrei 4 ci dice che possiamo ancora entrare nel giorno del riposo originario grazie al sacrificio e alla mediazione di Gesù Cristo; che il significato, il senso e lo scopo del nostro lavoro e della nostra vita è di entrare in quel riposo.

Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza. (Ebrei 4:9-11)

C’è molta discussione oggi tra i cristiani riguardo la teologia del lavoro. Questo ha senso, dato che il lavoro occupa gran parte della nostra vita, ma possiamo capire meglio il nostro lavoro se prima capiamo che il suo scopo era il riposo e che il nostro lavoro, con tutta la creazione, è stato sottoposto alla vanità.

Grazia, non lavoro

Facciamo fatica a imparare come riposare perché il riposo non è una nostra priorità. Il riposo non è una misura del nostro valore (come lo è il lavoro), perché il vero riposo è un dono della grazia. Ciò è velatamente comunicato nelle Scritture Ebraiche, che misurano il giorno dall’alba al tramonto. Troviamo un messaggio simile in Genesi 1, in cui gli esseri umani si svegliano per la prima volta in un mondo di luce che essi non avevano creato, pertanto il nostro lavoro opera all’interno di un dono: tutta la vita e tutto il nostro lavoro sono fondati nella grazia.

Quando commettiamo l’errore di chiedere al nostro lavoro di darci il significato e il valore ultimo, noi soffriamo. Il lavoro diventa una routine e assumiamo un atteggiamento cinico al riguardo. Il linguaggio nel luogo di lavoro diventa pieno di eufemismi e ci accorgiamo che…

  • ‘aumento di produttività’ = più lavoro da fare in meno ore, con meno attenzione e soddisfazione.

  • ‘missione aziendale’, ‘visione aziendale’, ‘piani strategici’ = il consiglio di amministrazione e i suoi consulenti stanno chiarendo i loro obiettivi ma non ci stanno aiutando a portare a termine il nostro lavoro.

  • ‘ristrutturazione aziendale’ = essere trasferiti in un numero limitato di strutture aziendali nell’arco di un decennio.

  • ‘migliore esperienza per gli utenti’ = l’ennesima curva di apprendimento che potrebbe portare con sé alcune opportunità, ma che certamente avrà costi imprevisti.

Il clima nei nostri luoghi di lavoro diventa pesante, esponendoci così alla noia, all’esaurimento e alla frustrazione. Questo non dovrebbe sorprenderci: secondo Genesi 3 il lavoro è maledetto. Nella prospettiva più ampia della Scrittura, esso è maledetto proprio perché non diventi la nostra soddisfazione ultima:

Perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza …  (Romani 8:20)

Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo … il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. (1 Giovanni 2:15, 17)

Definire il riposo

Marva Dawn nel suo libro Keeping the Sabbath Wholly descrive quattro tipi di riposo:

  1. Riposo spirituale, che non consiste soltanto nello smettere di lavorare, ma nel riposare nella presenza di Dio. Essere in pace con il nostro creatore è basilare per tutte le altre forme di riposo, e costituisce inoltre il cuore dell’adorazione. Una domanda che dovremmo farci è:
    Che cosa ci attira più profondamente nell’adorazione?

  2. Riposo fisico, o più semplicemente, interrompere il lavoro. Le ricerche confermano che il riposo fisico non solo ci rende più produttivi, ma rigenera il nostro corpo e la nostra mente a diversi livelli. Una domanda che dovremmo farci è:
    Come possiamo formare dei ritmi di pausa dal lavoro nelle nostre vite?

  3. Riposo emotivo. Le attività che svolgiamo nel tempo libero possono essere emotivamente impegnative. Io e mia moglie ci imbattiamo spesso in film e spettacoli teatrali inquietanti o catartici. I rapporti familiari possono essere difficili dal punto di vista emotivo, perciò la domanda che dovremmo farci qui è:
    Dove sta la riflessione calma nelle nostre vite?

  4. Riposo intellettuale. La nostra cultura è affetta da idolatria di conoscenza e l’illusione che possiamo conoscere tanto o tutto è accresciuta da internet. In realtà, conosciamo frammenti di tante cose ma spesso ci manca del tutto la comprensione generale di cosa qualunque cosa significhi o di dove stia andando. Il riposo biblico ci rende nuovamente consapevoli del nostro contatto con Dio mediante Cristo, che è colui che conosce ogni cosa. La domanda per noi qui è:
    Come riposiamo le nostre menti?

Nella Bibbia, il riposo è un comando. Fa parte della struttura della creazione, è un modo di parlare della speranza della redenzione, si trova nei dieci comandamenti come un imperativo morale. Anche se ci sono numerosi esempi di abuso del comando del riposo (vedi per esempio Isaia 58, Giovanni 5 o Colossesi 2), secondo Ebrei 4 il riposo è il nostro futuro che entra nella nostra esperienza presente. La domanda finale perciò è questa: Che cosa stiamo facendo per obbedire al comandamento divino di riposare nel modo in cui Dio vuole che riposiamo?


Mike Flynn è laureato in scienze, teologia e ministero pastorale. Prima della sua ordinazione, ha lavorato come analista industriale. È un ministro Anglicano da 26 anni e Vicario della parrocchia St. Columb di Hawthorn da 14 anni.

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