Ecco cosa significa essere una chiesa vangelocentrica

Forse sei nato e cresciuto in un contesto cristiano cattolico. Tipicamente avrai avuto  questa immagine di chiesa : “un grande edificio per incontri molto liturgici per gente molto religiosa”. Io, invece, sono nato e cresciuto in un contesto evangelico dove si diceva spesso: “Andiamo in chiesa”. Nessuna delle due affermazioni coglie il senso vero di ‘chiesa’. Indifferentemente dal contesto, mi pare che l’idea di chiesa  tende ad essere  principalmente legata ad un edificio piuttosto che alle persone che riempiono quell'edificio.

CHIESA? PERSONE NON EDIFICI. 

Quando, in vista della fondazione di una nuova chiesa nel centro di Bologna ho iniziato a condividere la visione con i membri della mia chiesa e a reclutare collaboratori, la prima cosa che tutti mi hanno chiesto è stata: “Hai già trovato un locale da affittare in centro, dove incontrarvi?”  È una reazione normale, eppure bisogna pensarci meglio.

Partiamo dicendo che essere chiesa secondo quello che impariamo dalle Scritture, non consiste semplicemente nell’affittare un locale, mettere un'insegna fuori con scritto: “Chiesa cristiana evangelica”, e iniziare ad incontrarsi tutte le domeniche insieme ad un gruppo di credenti; ma è molto di più! Nel Nuovo Testamento, in Atti al capitolo 2, dai versi 37 a 47 impariamo almeno 2 cose fondamentali che definiscono il concetto di “essere chiesa con il vangelo al centro”.

DUE COSE CHE IMPARIAMO SULL’ESSERE CHIESA VANGELOCENTRICA 

  1. Essere chiesa significa essere in comunione con Dio e con gli altri credenti e quindi uniti nella koinonia (v.42). Questa parola greca usata indica “comunione” e non significa semplicemente soltanto lo stare insieme, ma significa avere anche una stessa mente (conforme a quella di Cristo), spirito e soprattutto uno stesso scopo. In altre parole: camminare insieme con l’obiettivo comune di esaltare l'eccellenza di Dio rendendo famoso il nome di Gesù (vedasi Fil. 2:1-8).

  2. Essere chiesa per questi credenti, non significava solo essere una comunità di persone che si ritrovava al tempio una volta alla settimana per lodare Dio. Piuttosto vediamo una comunità trasformata dalla potenza di Dio, che viveva pubblicamente in modo ordinario facendo cose straordinarie!! La chiesa di Cristo è, infatti, formata da persone ordinarie che potenziate e trasformate dal vangelo vivono in modo straordinario nella comunità in cui vivono.

PERSONE ORDINARIE CHE VIVONO IN MODO STRAORDINARIO

Approfondiamo un po’ quest’ultimo elemento. 

Quando pensiamo a cose straordinarie la prima cosa che forse viene in mente è vedere persone che risuscitano e malati terminali che vengono guariti. Eppure in Atti 2 notiamo:

  1. La straordinarietà dei credenti descritti consisteva nel loro modo di vivere. Erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere (v.42). Oggi, solitamente, si tende ad essere perseveranti nell'ascoltare tutto quello che ci viene proposto sui social media; pensa invece quale  impatto potrebbe avere una chiesa in cui tutti iniziassero ad essere perseveranti nell'insegnamento degli apostoli (il vangelo) e nella comunione fraterna! La chiesa è l'ambasciata del Regno di Cristo e se Gesù è il nostro modello, allora bisogna prendere il tempo per le persone che ci circondano. La priorità del ministero della chiesa sono le persone, e le persone non sono un nostro progetto, ma Dio stesso ci chiama ad amare gli altri come noi stessi.  

  2. Stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune (v.45). E ancora prima di condividere ciò che possedevano, la prima cosa che avevano in comune era proprio il tempo!! Non potevano ritrovarsi insieme senza avere il tempo per incontrarsi. E lo stare insieme (tempo) è poi risultato nella condivisione di ogni cosa (tutto quello che avevano). Quando stiamo in comunità con il vangelo al centro, questo ridefinisce radicalmente le nostre priorità. E ancora: il testo ci ricorda che : “Avevano ogni cosa in comune” - e ciò si riferisce ad ogni tipo di risorsa materiale. In una società individualistica questo è totalmente rivoluzionario e controcorrente; ma questo è ciò che significa essere una chiesa vangelocentrica.

C’è forse chi commenterebbe che oggi i tempi sono cambiati e non è più possibile vivere come cristiani in questo modo. Eppure posso dirti che quello che più mi ha attirato al vangelo di Gesù e che mi ha portato a seguire Gesù in modo radicale è stato proprio l'esempio della mia chiesa locale, che viveva in modo ordinario facendo cose straordinarie, potenziata dal vangelo. Una chiesa vangelocentrica dà molta enfasi alla vita comunitaria, perché è in essa che Dio mostra la potenza trasformatrice del Vangelo.


Marco Martella è pastore e fondatore della chiesa Nuova Vita Downtown nel centro di Bologna e membro della rete Impatto/Acts29. Sposato con Waleria Malaspina con la quale condividono la passione comune per la fondazione di chiese sane in Italia.

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