Contrastare una crisi di fiducia
Di chi possiamo fidarci? Questo è il titolo del libro di Rachel Botsman, docente di Oxford. Riflettendo su profondi cambiamenti culturali, scrive: “Una profonda perdita di fiducia nelle banche, nei governi, nei media, nella chiesa o altre istituzioni di élite non è un fenomeno nuovo . . .. Ad ogni modo, ad essere senza precedenti è il grado e la velocità del crollo di fiducia a cui stiamo assistendo tra cittadini e istituzioni, tra l’uomo qualunque e le élite. Sondaggio dopo sondaggio sull’opinione pubblica nei vari paesi e fasce d’età racconta in modo allarmante una storia tristemente simile” (p. 40-41).
Ogni individuo si trova di fronte a una vertiginosa serie di scelte su chi potersi fidare e di chi dubitare. La domanda non è: “C’è qualcuno di cui possiamo fidarci?” Per natura, gli esseri umani devono fidarsi di qualcuno e si fideranno di qualcuno. Molte delle nostre decisioni più importanti richiedono di discernere tra fonti e autorità in conflitto, e questo è il vero problema: “Di chi dovremmo fidarci?” E, peggio ancora, mentre il nostro mondo è profondamente diviso sulla domanda “Di chi possiamo fidarci?”, è virtualmente unito nella sua incredulità nei confronti del vangelo. Questo è il contesto nel quale le chiese vanno fondate. Ma come può essere fatto?
Il potere e la bontà di Dio
Nel corso delle sue riflessioni, Botsman parla di quattro test che istintivamente usiamo per decidere di chi fidarci. I primi due prevedono una comprovata competenza a svolgere qualcosa in modo affidabile, non a casaccio. I secondi due riguardano il non essere ingannevoli e avere buona volontà (p. 125-6). Queste quattro caratteristiche possono essere ridotte a due semplici cose: potere e bontà.
Quando qualcuno dimostra di amarci e il suo amore ha il potere di portare bontà nella nostra vita, siamo pronti ad avere fiducia che lo farà. Non c’è nessuno nel mondo, passato e presente, a unire queste due qualità in modo illimitato come Gesù. Durante la sua vita terrena, egli ha dimostrato di avere potere sull’inganno, sulla malattia, sulle potenze spirituali malvagie, sulle forze della natura, persino sulla morte stessa, adempiendo così alle profezie. Egli conquistò la fiducia delle moltitudini compiendo opere amorevoli e andò alla croce mosso dalla compassione per i perduti. Egli era amore potente incarnato. Non c’è un nome più degno di fiducia di quello di Gesù.
Obiezioni alla fiducia nel potere di Dio
Tuttavia, non tutti hanno fiducia in lui. Se ci concentriamo sulla cultura occidentale contemporanea, il potere e la bontà di Gesù sono in realtà il bersaglio di due delle sue obiezioni più comuni al vangelo. Per prima cosa, la nostra cultura mette in dubbio la possibilità e la realtà dei miracoli in generale, non credendo che Gesù avesse veramente il potere che sosteneva di avere. Seconda, essa dubita la bontà di Dio, che Gesù diceva di essere, a causa del male che esiste nel mondo.
Ma Gesù è più degno di fiducia delle fondamenta su cui si reggono questi dubbi, e molto si potrebbe dire per spiegare perché è così. In estrema sintesi, alcuni non credono nel suo potere di compiere miracoli perché non l’hanno sperimentato. Questo potrebbe essere vero per loro, ma non è un argomento a sfavore di chi ha avuto questa esperienza. Solo perché io non ho visto un cigno nero non significa che altri non l’abbiano visto.
Altri dubitano dei miracoli a causa dell’evidente successo del metodo scientifico. Il metodo scientifico, tuttavia, cerca di scoprire come gli oggetti naturali si comportano in assenza di interferenze. Esso non esclude che realtà soprannaturali possano interferire con il mondo naturale. E nonostante l’applicazione di questo metodo abbia rivelato le cause naturali di molti fenomeni, ci sono persone che hanno testimoniato di aver vissuto esperienze che non possono essere spiegate usando questo metodo. In conclusione, queste obiezioni non forniscono alcun motivo per dubitare che Gesù operò miracoli ai suoi giorni, o che li compia oggi.
Obiezioni alla fiducia nella bontà di Dio
Mentre un tempo l’obiezione al potere di Dio era indubbiamente l’obiezione principale proposta dal mondo moderno, oggi in modo crescente è la bontà di Dio ad essere considerata il problema principale. Tale argomento sostiene che se il Dio del cristianesimo esistesse davvero, egli non sarebbe un Dio buono, anche se viene considerato come tale, quindi non può esistere. E questo argomento dipende dall’essere in grado di comprendere Dio e la bontà abbastanza da giudicarle incompatibili.
Ma un criterio di valutazione della vera conoscenza è la possibilità di cambiare la realtà in modo deliberato. Per esempio, la conoscenza si manifesta attraverso la competenza. Tuttavia, se abbiamo concluso che Gesù fece veramente tutti quei miracoli, allora egli ha chiaramente dimostrato di avere una conoscenza della realtà ultima che oltrepassa quella di qualunque altro essere umano. In parole povere, il potere di Gesù mostra che la sua sapienza è incomparabile rispetto alla nostra. Se uniamo questo alla sua compassione, diventa facile fidarci di lui quando egli ci dice che Dio è sia al di là della nostra comprensione sia completamente buono. E se accettiamo la sua testimonianza, ne concluderemo che la nostra difficoltà nel risolvere questo problema è una conseguenza della nostra mancanza di comprensione di una realtà che oltrepassa la nostra piena comprensione, non di una reale incompatibilità tra Dio e la bontà.
In breve, il vangelo sfida coraggiosamente la crisi di fiducia del nostro mondo. Esso ci presenta la persona più degna di fiducia che sia mai vissuta, e ci offre le ragioni per fidarci di lui. Mentre è facile sostenere punti di vista, riuscire a convincere le persone a fidarsi di Gesù è più complicato in una cultura profondamente sospettosa. É difficile ascoltare qualcuno che cerca di convincerti di qualcosa se pensi che abbia un secondo fine.
Ma questo non deve paralizzarci. La Bibbia promette che se uno vuole fare la volontà di Dio conoscerà che l’insegnamento di Gesù viene da Dio ed è veritiero (Giovanni 7:17). Se le nostre argomentazioni non funzionano, possiamo mostrare un amore sincero e tangibile, pregare che lo Spirito Santo conceda la conoscenza che cambia i cuori e la disponibilità a riconoscere la verità una volta vista. Il nostro compito è piantare i semi e pregare per la loro crescita. Dio ha promesso che la sua Parola non tornerà a lui a vuoto, e che possiamo avere fiducia.
Andrew Fulford lavora con Acts 29 Canada dal 2017 nello sviluppo della formazione per chiese e fondatori. Vive con la moglie in Quebec, e desidera vedere il Quebec e il resto del Canada essere rinnovati dalla buona notizia di Gesù. Gli piace leggere, fare giardinaggio, cucinare ed esplorare la natura.
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