Come combattere la pigrizia

Il presente articolo è la trascrizione di un file audio

Abbiamo ricevuto una email da un uomo che vuole restare anonimo e che scrive: “Pastore John, sono un cristiano rigenerato che prima della conversione viveva uno stile di vita omosessuale. Dio ha usato la tua teologia della sofferenza per sconfiggere i miei desideri sessuali di cose empie. Ma ora mi ritrovo a combattere contro un altro nemico: la pigrizia. Hai qualche consiglio per combattere questo peccato?”

Diagnosi fisica 

Potrebbe sembrare strano, ma la prima cosa che farei è aprire il cofano e controllare il motore. Quello che intendo dire è: il nostro ascoltatore ha problemi con la tiroide? Sta dormendo poco? Sta mangiando bene? Molte cose che nella vita cristiana ci appaiono come manchevolezze spirituali sono in realtà legate al mondo fisico.

Circa dieci anni fa mi sentivo molto stanco, e non riuscivo a spiegarmelo. Quando andai dal dottore, mi disse: “Credo che tu non abbia nessun problema, ma diamo lo stesso una controllata alla tua tiroide”. Dodici ore dopo mi chiama e mi dice: “Soffri di una grave forma di ipotiroidismo. Non so come riesci ad andare avanti a fare quello che fai”.

Mi prescrisse qualche medicina e le cose cambiarono. Se avessi cercato di spiritualizzare la cosa, mi sarei completamente sbagliato. La mia tiroide non funzionava più. Per quanto avessi cercato di leggere la mia Bibbia, le cose non sarebbero cambiate. Questa è la prima cosa che farei. Ma il nostro ascoltatore non sta chiedendo esattamente questo. Sta dicendo: “Credo di avere un problema con un peccato. Puoi aiutarmi?”

Una teologia del lavoro 

Per prima cosa lo incoraggerei ad avere una sana teologia del lavoro, cominciando dall’inizio della Bibbia.

Il lavoro non è una maledizione; la frustrazione che accompagna il lavoro lo è. “Dio il SIGNORE prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse” (Genesi 2:15). Questo successe prima della caduta. Cerca di acquisire una teologia del lavoro sana, solida e pratica. Devi capire che Dio ci mette in questo pianeta per essere co-costruttori, co-creatori, e suoi collaboratori.

La Bibbia dice: “Siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10). E anche: “Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze” (Ecclesiaste 9:10). E: “Qualunque cose facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini” (Colossesi 3:23).

Tutti questi versetti servono ad alimentare una solida teologia del lavoro, per pensare a cosa fare durante il giorno: alzarsi, essere produttivi, far succedere qualcosa, creare qualcosa, pulire una stanza, lavare l’auto, aggiustare i freni, scrivere un programma per computer, badare a una persona ammalata, o preparare un buon pranzo. Tutte queste cose sono benedette da Dio poiché sono cose che egli vuole che i suoi co-creatori e collaboratori facciano.

Lavora per grazia

Una volta sviluppata una sana e solida teologia del lavoro, penso che gli indicherei alcuni avvertimenti sull’essere un fannullone. Per esempio, Paolo ha scritto in 2 Tessalonicesi 3:10: “Se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare”.

Infine, l’ultima cosa che forse gli direi è che lavorare sodo significa avvalerti della grazia di Dio che è con te. Gli indicherei uno dei miei versetti preferiti, 1 Corinzi 15:10. Dice: “Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro [in altre parole, la grazia mi ha fatto lavorare]; non io però, ma la grazia di Dio che è con me”.

Cercherei di aiutarlo a scoprire come impegnarsi in un’attività che richiede una certa fatica in maniera tale che mentre la fai e dopo che l’hai fatta, intuisci prima e poi ti rendi conto che Dio è all’opera in te. Come dice Paolo: “Adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce [in inglese, lavora] in voi” (Filippesi 2:12-13). Credo che sia questo a dare alla vita lavorativa il suo maggiore significato.

Questo sarebbe il mio approccio. Procederei un passo alla volta cercando di capire il vero bisogno della persona. Questi sono i principi biblici che approfondirei con il nostro ascoltatore.


John Piper (@JohnPiper) è insegnante di desiringGod.org di cui è anche il fondatore. E’ rettore del Bethlehem College & Seminary. Per trentatré anni è stato pastore della Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, Minnesota. Ha scritto più di 50 libri, incluso “Desiderare Dio. Meditazioni di un edonista cristiano” e il recente Why I Love the Apostle Paul: 30 Reasons.

Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

L’uso del presente articolo sono autorizzate dall’editore originale ©DesiringGod. La risorsa originale può essere consultata al seguente link: https://www.desiringgod.org/interviews/how-to-fight-laziness

© IMPATTO ITALIA