Cinque modi per sviluppare una teologia del riposo

Di solito le persone che mi circondano sanno riconoscere prima di me quando ho bisogno di prendermi una pausa. Mia moglie, gli anziani della chiesa, i miei figli e i miei collaboratori riescono a vedere le spie luminose sul cruscotto che dicono che è tempo di fare un pit-stop e dare una controllatina al motore. Spesso sono troppo concentrato sugli impegni futuri per vedere quelle spie. Non sono l’unico.

La mentalità e la combinazione di doni che ti rendono un fondatore efficace spesso sono anche il difetto fatale che farà fondere il motore se lo trascuri. Guardiamoci attorno. Ci sono troppi amici il cui motore si è fuso per strada e che hanno perso le qualifiche per il ministero, il loro matrimonio o la vita stessa.

C’è una via migliore.

Non c’è bisogno di essere Sabbatariani stretti per capire che Dio ci ha creati con il bisogno di riposare. Come Gesù ha detto: “Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato” (Marco 2:27). La chiamata che egli ha rivolto ai suoi seguaci non è mai stata: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, e guadagnatevi l’accesso alla mia presenza; portate il peso dell’avanzamento del mio regno, oltre ai vostri pesi”. No! Egli ci invita a venire a lui e trovare riposo alle anime nostre (Matteo 11:28-30).

Il problema delle spalle larghe

Perché allora il carico non sembra dolce e leggero come promesso? Il problema non sta nella promessa di Gesù. Il problema è che ci carichiamo sulle spalle l’opera del Signore, pensando di doverla portare da soli. Più larghe sono le tue spalle, più forte è la tua schiena, più sarai tentato di compiere l’opera del Signore con le tue forze invece che con la potenza dello Spirito Santo.

Come Francis Schaeffer ha detto: “Se mettiamo al centro l’attività, anche quella buona, invece di confidare in Dio, possiamo avere la potenza del mondo, ma non quella dello Spirito Santo”.

Questo è ancora più difficile per chi ha un ministero retribuito. Quando abbiamo un “periodo impegnativo” siamo costantemente tentati a fare di più per essere più produttivi, e spesso abbiamo qualche esperienza passata dei buoni risultati ottenuti facendo così. Svolgere l’opera del Signore nella potenza dello Spirito non significa che non saremo stanchi o pieni di impegni, significa invece imparare ad aspettare che Dio agisca e credere che i risultati dipendono dal movimento dello Spirito, non dal nostro lavoro.

Questi sono cinque suggerimenti per sviluppare una teologia del riposo per aiutarti a servire meglio la tua chiesa.

1. Cerca la presenza di Dio. Nessuno di noi può farcela nel lungo periodo né essere efficace a livello duraturo se prima non è immerso nella presenza di Dio e non prende piacere in Lui. Adotta ritmi e abitudini costanti per fare in modo che la tua anima sia nutrita dalla Parola di Dio e rinvigorita nel silenzio e nella quiete davanti a Lui.

2. Prenditi delle giornate libere. Stabilisci un modello regolare che sia prevedibile per tutte le persone che ti stanno attorno. Ho commesso l’errore di spostare o sospendere quella giornata troppe volte in passato, e questo ha provocato danni alla mia famiglia, e in seguito al gruppo dei collaboratori della chiesa. Avere modelli di riposo regolari e prevedibili è la cosa migliore per tutti.

3. Prenditi le tue vacanze. Nessuno ti costringerà a farlo, e nessuno probabilmente saprà se non le usi. La tua chiesa dovrebbe avere un piano di ferie definito per tutti i pastori e per il personale. Non c’è niente di nobile nel negare alla tua famiglia l’opportunità di creare ricordi.

4. Elabora una politica sabbatica. Ogni chiesa ha il suo approccio per quanto riguarda la frequenza e la durata dei riposi sabbatici per i pastori. Se non hai una politica in essere, lavora con gli anziani per svilupparne una. Dare l’opportunità di prendersi dei congedi prolungati per rigenerarsi è importante non solo per il pastore e la sua famiglia ma anche per tutta la chiesa.

5. Chiedi agli altri come stai. Chiedere regolarmente a tua moglie, agli anziani e altri collaboratori come ti trovano è una pratica importante. Potresti essere più stanco di quanto tu possa rendertene conto. Se sei più irritabile del solito, se ti sfuggono i dettagli che normalmente non ti sfuggono, o se ti manca l’elasticità emotiva per riprenderti da un dialogo difficile, potresti non accorgerti delle spie luminose già accese sul cruscotto.

L’esempio di Gesù

Non è un peccato essere stanchi. Anche Gesù si stancò e dovette ritirarsi in disparte mentre la folla accorreva (Marco 6:31). Egli si mise in disparte per trascorrere del tempo alla presenza del Padre. Egli si ritirò dalla folla per mangiare e parlare con i suoi amici più intimi, i discepoli. Gesù era la persona più ripiena di Spirito Santo che sia mai vissuta, eppure anche lui aveva bisogno di riposare.

L’unico che può davvero sapere che cosa succede sotto il cofano della tua vita sei tu. Ma le persone che Dio ti ha messo vicino possono aiutarti a vedere le spie luminose sul cruscotto che iniziano ad accendersi. Dopo un anno intenso di continui cambiamenti nel ministero, infinite decisioni da prendere e tensioni crescenti, è essenziale riposarsi per essere rinvigoriti prima di ributtarsi a capofitto nel ministero. Gesù ci invita ad andare a lui quando siamo affaticati e aggravati per darci riposo. Non rifiutare l’offerta del nostro Salvatore.

Prendi una pausa. Crea nuovi ricordi. Passa del tempo a cercare la presenza di Dio indipendentemente dalle esigenze del ministero o dalla preparazione dei sermoni. E credi che Gesù è in grado di edificare la sua chiesa anche mentre tu fai un pisolino.


Bill Riedel è il fondatore e il pastore principale della chiesa Redemption Hill a Washington, D.C. Ha ricevuto la formazione formale presso Trinity International University (BA) e Trinity Evangelical Divinity School (MDiv), e serve nel ministero dal 1998. È direttore di zona di Acts 29 per il District of Columbia e fa parte del team direttivo di Acts 29 North Atlantic, ed è anche membro del consiglio di distretto di EFCA. Puoi seguirlo su Twitter.

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