Che cosa ho imparato in 15 anni come fondatore di chiese
Passo molto tempo con fondatori di chiese. Sia durante le conferenze di valutazione di Acts 29 sia ai residenziali organizzati dalla nostra chiesa ho il privilegio di investire nella prossima generazione di pastori. Moltissimi di questi giovani fondatori che incontro hanno il cuore di Davide, l’umiltà di Mosè e la convinzione di Elia.
Qualche mese fa, ho visto Ray Ortlund e Sam Storms rispondere a domande su come perseverare nel ministero. Con oltre 70 anni di ministero vocazionale tra di loro, Ray e Sam mi hanno ricordato che fondare chiese non è soltanto lo spargere semi all’inizio, ma è anche il raccolto alla fine. Molti di noi partono forte ma finiscono male. Come mi diceva spesso il mio primo capo: “Certi dicono che preferirebbero consumarsi dal lavoro che spegnersi pian piano. Ma in entrambi i casi, sono fuori dai giochi!” Il punto è, continua. Lo zelo iniziale conta poco se non finisci bene.
Dopo 25 anni di ministero vocazionale—di cui 15 come fondatore di chiese—se non altro ho imparato quello che non bisogna fare. Queste sono tre comuni insidie che i giovani fondatori di chiese affrontano, e alcuni suggerimenti su come evitarle.
1. Riconosci quando ‘buono’ è sufficiente.
L’autore Eric Ries è stato il primo a introdurmi al concetto del MVP—minimo prodotto fattibile—nel suo libro The Lean Startup. Quando si inizia un’attività imprenditoriale, non ci si può permettere di cercare la perfezione. Un MVP deve avere le caratteristiche di base necessarie ai primi utilizzatori per guidarti alla prossima fase di sviluppo. Questo significa che, nei primi tempi, non puoi badare troppo alle questioni irrilevanti.
Se la tua chiesa ha meno di due anni, devi pensare alla tua giovane chiesa come a un “MVP.” Si può discutere su quali sono le caratteristiche essenziali di una giovane chiesa—cose come un chiaro insegnamento del vangelo, l’impegno al discepolato e una sana comprensione di ciò che costituisce una chiesa—ma la sequenza dei titoli della tua serie di sermoni probabilmente non è all’altezza.
Anche l’ossessione per “l’edificio perfetto” spesso è fuori posto. A Portico, ci siamo spostati in continuazione. Abbiamo cambiato sede sette volte in 15 anni. A un certo punto, ho predicato in un capannone polveroso sotto una palla a specchi. Eppure le persone continuarono a venire. Garantire le tue priorità iniziali ha senso quando tieni conto delle dimensioni della tua chiesa e dello stadio in cui si trova. E metti il perfezionismo a morte mediante la grazia di Cristo. A volte “il buono” è davvero sufficiente.
2. Chiedi aiuto nel costituire gli anziani.
Forse sei convinto della necessità biblica di designare un gruppo di anziani (Atti 14:23; Tito 1:5). La necessità dell’ufficio va comunque unita con un imperativo riguardante la tempistica, dato che Paolo esorta Timoteo a “non imporre con troppa fretta le mani a nessuno” (1 Timoteo 5:22). Questa direttiva fa parte delle sue istruzioni sui problemi comuni che sorgono tra gli anziani e le loro congregazioni. Perché continuiamo ad avere fretta di creare un gruppo di anziani prima che noi e le nostre chiesa siamo pronti per averlo? Molti pastori si paracadutano in un luogo nuovo per fondarvi una chiesa. Alcuni, come me, provengono da una chiesa numerosa con una comunità solida. All’improvviso, il telefono suona e gli sms si fermano. Quando unisci un imperativo divino (costituire anziani) a un senso di perdita personale (non ho amici), si crea una combinazione pericolosa. Forse raduniamo troppo in fretta persone attorno a noi per curare il nostro senso di isolamento anziché fornire una leadership sana. Ma né noi, né quei candidati, né le nostre congregazioni sono pronte.
3. Evidenzia il carattere e la competenza.
Gene Getz era un professore aggiunto al Moody Bible Institute ai tempi della mia laurea, ed è stata una benedizione per me poterlo invitare a parlare nella mia vita personale e professionale. L’enfasi di Gene sul carattere è stata per molti anni il mio punto di riferimento per la santificazione e lo sviluppo della leadership. Il suo libro The Measure of a Man è tuttora la principale risorsa a cui ricorro per formare gli anziani. La scuola del carattere non finisce mai. Allo stesso tempo, non dobbiamo sottovalutare il bisogno di competenza pastorale. Paolo diceva di “tagliare rettamente” la parola della verità (2 Tim. 2:15), e gli apostoli dimostrarono un alto livello di competenza strategica nel preoccuparsi delle vedove trascurate (Atti 6:1-7). Il ministero della Parola dovrebbe produrre operai preparati “per ogni opera buona” (2 Tim. 3:17).
Negli anni ho visto molta sofferenza causata dalla mancanza di un carattere santo. Ho visto altresì molta frustrazione dovuta alla mancanza di competenza. Esorto i giovani pastori a rimanere curiosi e affamati nella loro vocazione. Non smettete mai di imparare. Continuate ad affinare le vostre capacità. E poi, se il Signore lo permette, sviluppate un programma di praticantato per la formazione pastorale. Pastori non si nasce; i pastori vanno spinti e formati. E la formazione dovrebbe valorizzare sia il carattere sia la competenza.
Riguarda effettivamente te
Fondare chiese riguarda la gloria di Dio. In questo senso, non riguarda “te”. Ma, caro pastore fondatore di chiese, è anche vero che il tuo Padre celeste si diletta in te. In te. Il salmista ci dice che Dio “si compiace di quelli che lo temono” (Salmo 147:11)— inclusi i pastori. Un pastore saggio una volta mi ricordò: “A Dio interessa di più la sua opera in te che la tua opera per lui”. Ecco una cosa da ripetere a te stesso ogni giorno.
Non dobbiamo dimenticare che, ancora prima di essere canali della grazia di Dio nella vita degli altri, noi stessi siamo i destinatari della sua grazia. E’ così che Dio ha voluto. Perciò, come disse George Mueller, il “primo e più importante dovere” della tua giornata è rendere la tua anima felice nel Signore. Dopotutto, in Cristo, egli è eternamente felice di te.
Chris Atwell è il pastore principale per la visione e l’insegnamento di Portico Church a Charlottesville, Virginia, che ha fondato nel 2004. Chris è pure capo-area del Network U.S. North Atlantic di Acts 29. E’ preside di facoltà presso il Grimké Seminary. Chris è sposato con Jenn e ha tre figlie. Puoi seguirlo su Twitter.
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