Che cosa dice la Bibbia sulla decima?
Nella nostra società c’è un cinismo molto diffuso nei confronti del dare. Alcune organizzazioni non profit hanno gestito male i loro fondi, e perciò molte persone sono riluttanti a sostenere queste organizzazioni con le loro donazioni. Ma il cinismo si estende anche alla comunità cristiana. Alcuni tele evangelisti senza scrupoli hanno gettato un’ombra sulla decima, perciò molti credenti non contribuiscono all’opera della chiesa. Credo che questo sia un grave errore, perché la Bibbia comanda ai cristiani di essere dei buoni amministratori delle loro risorse per amore del regno di Dio.
Il concetto di amministrazione inizia con la creazione. La creazione è celebrata non solo in Genesi ma in tutta la Scrittura, specialmente nei Salmi, dove Israele celebrava l’appartenenza a Dio dell’intero universo. “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti“ (Salmo 24:1). Dio è l’autore di tutte le cose, il Creatore di tutte le cose e il proprietario di tutte le cose. Tutte le cose che Dio fa, sono Sue. Ciò che noi abbiamo, lo possediamo come amministratori che hanno ricevuto doni da Dio. Dio ha la proprietà assoluta di tutti i nostri “possedimenti”. Egli ci ha dato in prestito queste cose e si aspetta che le gestiamo in un modo che lo onora e lo glorifica.
Nelle società antiche, l’amministratore non era il padrone della casa. Egli era assunto dal padrone per gestire i suoi affari. Egli gestiva la proprietà ed era responsabile di distribuire le risorse della casa. Il compito dell’amministratore era quello di assicurarsi che la dispensa fosse piena di cibo, che ci si occupasse del denaro, che l’erba fosse tagliata e che la casa fosse tenuta in buone condizioni.
L’amministrazione dell’uomo ebbe inizio nel giardino di Eden, dove Dio diede ad Adamo ed Eva il pieno dominio sull’intera creazione. Ad Adamo ed Eva non fu data la proprietà del mondo; a loro fu affidata la responsabilità di gestirlo. Essi dovevano assicurarsi che il giardino fosse arato e coltivato e non rovinato o sfruttato, e che i beni che Dio aveva provveduto non venissero né rovinati né sprecati.
Nelle nostre case, sappiamo che se spendiamo cinquanta euro per comprare dei vestiti, questi cinquanta euro non potranno più essere spesi per altri scopi. Tutti, anche i miliardari, dispongono di risorse limitate. Ogni volta che usiamo una risorsa, prendiamo una decisione, e questa decisione rivela che tipo di amministratori siamo. È qui che Dio ci considera responsabili. Egli considerò Adamo ed Eva responsabili di come essi si prendevano cura del giardino. Dio è interessato a come ci prendiamo cura dei nostri ministeri, delle nostre vite personali, delle nostre famiglie e di ogni aspetto della nostra vita. Tutte queste aree hanno a che fare con la gestione e la distribuzione delle risorse.
Al centro del concetto biblico di amministrazione c’è la decima, che appare per la prima volta nell’Antico Testamento. La parola decima significa “un decimo”. Il principio base era che ogni persona doveva ritornare al Signore un decimo del suo profitto su base annua.
La cosa bella della decima è che essa impediva le lotte di classe e le invidie. Essa escludeva la disparità di tassazione nella quale un gruppo di persone pagava una percentuale più alta di un altro. Quando ciò accade, l’economia diventa politicizzata, e si creano gruppi di interesse dove la giustizia è ignorata per amore del potere.
In Israele, tutti davano la stessa percentuale ma non la stessa somma. In questa struttura, una persona che guadagna 10.000 euro l’anno restituisce 1.000 euro in decima. La persona che guadagna 1 milione di euro l’anno restituisce 100.000 euro. La persona ricca restituisce molto più denaro, ma è la stessa percentuale che paga la persona povera.
Nell’Antico Testamento i problemi sorsero quando il popolo trattenne per sé la decima. Non obbedirono alla legge di Dio. Malachia 3:8-10 ci dice:
L'uomo può forse derubare Dio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: "In che cosa ti abbiamo derubato?" Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti da maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione! Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo», dice il SIGNORE degli eserciti; «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla.
Ciò significa che se il principio della decima è ancora in vigore, quando non diamo la decima derubiamo sistematicamente Dio. Lo ripeto. L’insegnamento di Malachia indica che quando non diamo la decima, non stiamo semplicemente derubando la chiesa, il clero, o gli educatori cristiani —stiamo derubando Dio stesso. Notiamo però che Dio non ebbe solo parole di condanna per il popolo ma fece anche una promessa di prosperità se essi avessero cambiato la loro condotta. Dio li sfidò ad essere fedeli, promettendo che Egli avrebbe aperto le cateratte del cielo e avrebbe riversato benedizioni su di loro.
Prima di tutto, perché Dio istituì la decima? Per sostenere i Leviti, che non possedevano alcuna terra nel paese. I Leviti erano stati messi da parte per occuparsi dei bisogni spirituali della nazione e insegnare la Legge, e il loro lavoro veniva pagato con la decima (Numeri 18). Nel nuovo patto, la decima continua a sostenere l’opera dell’edificazione del popolo di Dio nella verità e l’opera di raggiungere i peccatori con il Vangelo. Cristo opera attraverso chiese, seminari, organizzazioni paraecclesiali, missionari, e molto altro per edificare ed espandere il Suo regno.
Quando non diamo la decima, limitiamo il ministero di Cristo. Uno dei più grandi ostacoli all’espansione del regno di Cristo in questo mondo è di tipo finanziario. Un principio fondamentale è all’opera qui. Se disponiamo di 100 euro per lavorare nel ministero, siamo limitati da quella somma. Possiamo sprecare quei soldi e svolgere solo 10 euro di lavoro effettivo. Ma anche se siamo manager esperti e amministratori scrupolosi, non possiamo svolgere 110 euro di ministero.
Il ministero cristiano dipende dal dare cristiano. Questo dare limita sempre e ovunque l’opera del ministero.
Naturalmente la mia tesi presuppone che la decima continui ad esistere nel nuovo patto. Alcuni negano che la decima si applichi anche oggi, ma questo non era ciò che i primi cristiani credevano. Nella Didaché, scritta alla fine del primo secolo o all’inizio del secondo, c’è una notevole quantità di materiale sulla questione del sostegno all’opera del regno. Il principio della decima viene chiaramente esposto quest’opera, il che ci mostra che la comunità cristiana primitiva continuò la pratica della decima. Inoltre, la Didaché contiene un avvertimento ai cristiani, che dice: “La tua elemosina sudi nelle tue mani, finché tu non sappia a chi dai”. Una metafora interessante, vero? L’ingiunzione non è di stringere forte forte il denaro con la tua mano che non lo dai mai. Non è questo il punto. Il punto è essere molto attenti ed esercitare molto discernimento quando dai la tua donazione.
Questo solleva una questione controversa per quanto riguarda il finanziamento del regno. Ancora una volta, in Malachia 3:10 Dio dice: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa”. Nell’Antico Testamento, la decima, in animali o prodotti della terra, era portata in un luogo centrale, la casa del tesoro, che era gestita dai Leviti. Tutta le decime provenienti dall’intera nazione venivano portata in questo unico luogo di destinazione, e poi veniva distribuita dai Leviti secondo i bisogni delle persone.
Alcuni credono che questo significa che in epoca neotestamentaria ci dovrebbe essere un’unica casa del tesoro dove vanno portate tutte le decime e dalla quale esse vengono distribuite. Ci sono due problemi con questo ragionamento. Prima di tutto, nell’Antico Testamento il popolo di Israele aveva un unico santuario principale. Quando nacque la chiesa del Nuovo Testamento, si stabilirono chiese in ogni paese e città—a Efeso, a Corinto, a Tessalonica, e così via. Non vi era più un unico santuario principale. Quindi l’idea di portare le decime in un unico deposito principale diventa problematica.
Alcuni credono che la casa del tesoro sia la chiesa locale, che è pertanto l’unico luogo giusto dove dare le nostre decime. Tuttavia, il Nuovo Testamento non equipara la chiesa locale alla casa del tesoro dell’Antico Testamento. Se crediamo che la chiesa locale è la casa del tesoro, bisognerebbe allora trovare un luogo centrale in cui portare le decime di tutti i cristiani. Tutte le decime dovrebbero andare in un casa di ricezione centrale e poi da lì distribuite. Non ho mai visto una chiesa locale propendere a favore di questa soluzione. Semplicemente non è biblico chiedere alle persone di dare tutta la loro decima alla loro chiesa locale. Ritengo che la gran parte della decima dovrebbe andare alla chiesa locale, ma penso anche che il principio di lasciare che la tua elemosina “sudi nelle tue mani, finché tu non sappia a chi dai” implichi non solo discernimento ma anche libertà nel dare in modo che il tuo dare possa includere un seminario, un’università cristiana e altri ministeri meritevoli.
La Bibbia insegna che dobbiamo investire nel regno di Dio. Viviamo in una nazione che è stata fondata sui principi del capitalismo, e il concetto fondamentale del capitalismo è questo: gratificazione differita. Invece di prendere i soldi che guadagniamo e spenderli tutti ora, li risparmiamo e li investiamo. Questo permette al nostro capitale di lavorare per noi, aumentando il nostro patrimonio.
L’investimento più importante che possiamo fare è nel regno di Dio, perché i profitti che genera sono eterni. Questi profitti non sono solo per noi ma anche per la nostra famiglia, i nostri figli e i nostri nipoti. Questa generazione di cristiani deve investire nelle cose di Dio per il bene della prossima generazione. Ciò emerge dall’ammonizione di Gesù: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6:33).
Credo onestamente che se investi nel regno di Dio, non perderai niente in ultima analisi. Dai la decima dal lordo, e impara a farlo il più presto possibile nella vita. Se tuo figlio riceve un euro di paghetta, assicurati che i primi dieci centesimi vadano nella cassetta delle offerte la domenica, in modo che il bambino impari il principio presto. Sappiamo di non poter spendere le tasse che il governo preleva dalla nostra busta paga. Dobbiamo vivere con la nostra paga netta. Il nostro obbligo nei confronti di Dio ha la precedenza rispetto al nostro obbligo nei confronti del governo. Dio dovrebbe essere pagato per primo, “dal lordo”. Se vuoi sapere quanto fai sul serio nell’investire nel regno di Dio, guarda al tuo libretto degli assegni. È una traccia oggettiva e concreta di dove si trova il tuo tesoro e di dov’è il tuo cuore.
R.C. Sproul (1939–2017) è stato un pastore, un professore e un autore nonché il fondatore e il presidente di Ligonier Ministries. Il suo contributo nel campo dello studio biblico, della teologia, della visione del mondo e della cultura, della vita cristiana e della storia della chiesa è tenuto ancora in grande considerazione.
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