Paolo insegnava il vangelo della prosperità?
In più di un’occasione ho sentito esponenti del cosiddetto vangelo della prosperità fare appello al principio del seminare e del raccogliere esposto da Paolo per sostenere la loro posizione.
Ma Paolo era davvero un sostenitore (volontario o involontario) di tale visione?
Nei suoi scritti, in due occasioni Paolo richiama il principio del seminare e del raccogliere quando rivolge un appello ai cristiani a essere generosi nel donare e a dare con spirito di sacrificio per l’opera del ministero.
Nella primo brano, in Galati 6, scrive:
Chi viene istruito nella parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi lo istruisce. Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. Così dunque, finché ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede. (Galati 6:6-10)
In questo contesto, il seminare e il raccogliere si riferisce alla generosità nel dare. Lo stesso vale anche nel secondo brano. In 2 Corinzi 9, Paolo ha in mente la persona che egoisticamente usa la ricchezza per il proprio vantaggio:
Chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso. Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona. . . . Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi. (2 Corinzi 9:6-8; 10-11)
L’idea del seminare e del raccogliere, osserva John Stott, è “un principio di ordine e consequenzialità inserito in tutta la vita, materiale e morale”. E’ una cosa che Dio ha impresso nella realtà. Se vuoi un raccolto di grano, devi seminare grano. Non semini mais e ti aspetti fave. Un seme buono produrrà un raccolto buono, e un seme cattivo un raccolto cattivo. La stessa cosa è vera nella nostra vita spirituale. Se semini poco, raccoglierai poco. Se semini per te stesso, raccoglierai soltanto per te stesso. Le nostre azioni hanno delle conseguenze.
Un’esame più attento di 2 Corinzi 9 conferma che il raccogliere che Paolo ha in mente qui—così come in Galati 6—non ha lo scopo di accumulare ricchezza personale. Dio concederà un raccolto abbondante a colui che semina abbondantemente, affinché il cristiano “abbondi per ogni buona opera”, vale a dire, per essere ancora più generoso “in ogni cosa”.
I sostenitori del vangelo della prosperità che affermano “se dai molto, riceverai molto e alla fine potrai permetterti di migliorare notevolmente il tuo stile di vita” non possono appellarsi legittimamente né a questo brano né a Galati 6, benché spesso lo facciano.
In modo da poter dare ancora di più
Il vangelo della prosperità dice che devi dare per poter ricevere. Ma si ferma qui. La Bibbia dice che devi dare per poter ricevere, in modo da poter dare ancora di più.
Il linguaggio di Paolo è inteso a contrastare il timore connesso al dare. Le persone hanno paura che se danno non avranno abbastanza risorse per soddisfare i loro bisogni. Ma Dio promette di far abbondare ogni grazia su coloro che danno con generosità. Paolo vuole che i Corinzi siano liberi dalla paura che dare in modo generoso li renda più poveri. Il suo linguaggio è inequivocabile: “Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia . . . [e] fornirà e moltiplicherà la semenza vostra . . . [e voi sarete] arricchiti in ogni cosa”.
Quindi questo vuol dire che i sostenitori della prosperità hanno ragione dopotutto? No, perché dobbiamo chiederci: A quale scopo Dio fa sì che il generoso amministratore cristiano abbondi? Perché Dio promette abbondanza finanziaria a coloro che seminano abbondantemente, a coloro cioè che danno gioiosamente e generosamente agli altri? Lasciamo parlare Paolo:
Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona. (2 Corinzi 9:8)
Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. (2 Corinzi 9:10)
Così, arricchiti in ogni cosa, potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi. (2 Corinzi 9:11)
Non un apostolo della prosperità
Il punto è che Dio non convincerà il tuo cuore a dare e poi non sarà in grado di fornirti le risorse per farlo. Ma l’idea che dovremmo dare affinché Dio ci renda ricchi personalmente—al fine di aumentare il nostro comfort, il nostro benessere e acquisire potere—è estranea all’insegnamento di Paolo. Egli considera la ricchezza personale non fine a se stessa, ma un mezzo per uno scopo ancora superiore: continuare a essere generosi nei confronti di coloro che si trovano nel bisogno.
Se dai con generosità ora, scoprirai che Dio non solo alimenta il tuo desiderio di dare, ma anche che accresce le tue risorse per dare con ancora più gioia in futuro.
Quindi Paolo non era certo un sostenitore dell’odierno vangelo della prosperità.
Sam Storms (Seminary; PhD, The University of Texas) è il pastore per la predicazione e la visione della Bridgeway Church a Oklahoma City, Oklahoma, fondatore di Enjoying God Ministries, e membro del comitato di The Gospel Coalition. E’ autore di numerosi libri, tra cui Practicing the Power. Lui e sua moglie, Ann, hanno due figli.
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