La straordinaria testimonianza di amicizie improbabili

Mi piacciono le amicizie facili, quelle in cui si va d’accordo e raramente si litiga, quelle in cui le conversazioni scaturiscono dagli interessi comuni, e si ha passione per le stesse questioni sociali e convinzioni teologiche. Amo le amicizie in cui c’è totale sintonia con l’altra persona.

Questo genere di amicizie sono certamente doni da apprezzare, ma se come cristiani cerchiamo solo amicizie che ci fanno sentire a nostro agio, falliamo nel mostrare l’opera soprannaturale dello Spirito. La chiesa è chiamata ad andare oltre a ciò che viene naturale.

Se permettiamo al vangelo di insinuarsi nelle nostre amicizie, il nostro amore gli uni per gli altri amplificherà la nostra testimonianza nel mondo. Attraverso le nostre amicizie con i fratelli e le sorelle in Cristo—anche con quelli che sono diversi da noi—possiamo dimostrare l’amore di Cristo che ci unisce, ci soccorre e ci riconcilia. Questo amore conquistato a caro prezzo mette in risalto l’opera trasformatrice del nostro Salvatore.

1. Dimostrare il suo amore che unisce 

Tendiamo a fare amicizia con chi ci assomiglia di più, a crearci le nostre “tribù” basate su personalità, contesti e interessi simili. Ma le amicizie improbabili rendono testimonianza dell’amore di Cristo che unisce. Quando un adolescente tende la mano all’ultimo arrivato nel gruppo dei giovani con cui non è “in sintonia”, quando una coppia sposata persevera in un’amicizia con una coppia con cui è in disaccordo, e quando persone di culture e razze diverse assumono l’impegno di adorare insieme, tutto questo dimostra l’amore soprannaturale al quale siamo stati chiamati. 

Gesù non ci ha salvati per frequentare una tribù per pochi; egli ci ha salvati da diverse tribù per fare parte del suo popolo (1 Pietro 2:9-10). Quello che ci unisce non è l’istruzione, le idee politiche, la personalità o gli interessi. Siamo uniti perché il sangue del nostro Salvatore ci ha acquistati per essere suoi (Galati 3:28). E poiché siamo suoi, siamo chiamati ad amare i suoi (1 Giovanni 4:7). Le nostre amicizie non dovrebbero apparire sempre sensate agli occhi del mondo; esse dovrebbero attirare l’attenzione del mondo e portarlo a chiedersi perché mai ci amiamo gli uni gli altri.

2. Dimostrare il suo amore che soccorre

L’amicizia nella chiesa è essenziale per la nostra protezione spirituale. Affrontiamo molte tentazioni e non sempre riusciamo a vedere bene il nostro peccato, perciò Dio usa le amicizie sante per soccorrerci. L’amore biblico ci esorta ad aiutarci a vicenda nella battaglia contro il peccato e nel combattimento per la santità. Non è una cosa che possiamo fare da soli.

Mettere in pratica questo tipo di amore è difficile, ma la Bibbia dice che “chi ama ferisce ma rimane fedele” (Proverbi 27:6). Nel corso degli anni, molti amici mi hanno ferito. Mi hanno messo davanti al mio egoismo, hanno rimproverato la mia ipocrisia e corretto il mio atteggiamento critico e lamentoso. Hanno parlato nella mia vita quando sarebbe stato più facile non farlo, e sono stati ricambiati con rabbia invece di umiltà più volte di quanto vorrei ammettere.

Ma a causa delle loro ferite fedeli, lo Spirito ha spazzato via le mie scuse e le mie giustificazioni e ha rivelato il mio cuore ostinato e lo ha ammorbidito con la sua grazia santificante.

A volte siamo tentati a non dire la verità con amore perché abbiamo paura del conflitto. Preferiamo evitare di metterci in una posizione scomoda che mostrare l’amore di Cristo che soccorre a un amico che combatte con il peccato. Poco tempo fa, ho fatto proprio questo. Avevo paura che un’amica ce l’avrebbe avuta con me se l’avessi sfidata riguardo al suo impegno e al suo amore per la chiesa che stavano venendo meno. Purtroppo ho taciuto per diversi mesi, mettendo i miei interessi egoistici prima del suo bene spirituale. Alla fine Dio vinse la mia resistenza e mi aiutò a parlare. Dopo aver confessato il mio peccato nei suoi confronti, condivisi le mie preoccupazioni. Il Signore è stato buono perché lei è stata abbastanza umile da ascoltarmi, e abbiamo avuto una discussione proficua.

Il peccato ci intrappola. Abbiamo bisogno di amici —e dobbiamo essere amici —disposti a dire la verità con amore, manifestando così l’amore di Cristo che soccorre.

3. Dimostrare il suo amore che riconcilia

Più facciamo amicizia con persone diverse da noi, più è probabile trovarci in situazioni di conflitto. Potremmo essere poco sensibili con chi ha difficoltà che non riusciamo a capire. Potremmo affrontare una conversazione difficile con uno spirito di grazia e lasciarle con uno spirito farisaico. E quando sorgono i conflitti, saremo spesso tentati a ritirarci da loro e a nutrire amarezza invece di andare avanti e cercare la riconciliazione.

Il nostro Salvatore ci chiama ad adoperarci per la pace, e lo Spirito Santo ci aiuta in questo. E l’unico modo di fare pace è combattere il peccato. Dobbiamo combattere contro l’orgoglio, che ingigantisce sempre il peccato degli altri e ridimensiona il nostro, e che ci fa credere che siamo dalla parte della ragione. Qualora avessimo davvero ragione, dobbiamo combattere per essere benevoli e misericordiosi, come Cristo è stato con noi (Efesini 4:32), e perdonare il nostro prossimo.

Coprire una moltitudine di peccati (1 Pietro 4:8) ha un costo. Quando un amico perdona le nostre parole dure o i nostri commenti aspri, gli costa. Quando perdoniamo un amico che ha spettegolato sul nostro conto, ci costa. Ma così come Cristo è morto per riconciliarci a Dio, egli ci permette di morire a noi stessi in modo che possiamo riconciliarci con i nostri amici.

Ci conosceranno dal nostro amore

Gesù è colui che ci unisce, ci soccorre e ci riconcilia. Egli conosce— molto più di noi —l’enorme costo dell’amore. Poiché egli ci ha amato per primo, possiamo amarci gli uni gli altri. L’amore è essenziale per vivere come una famiglia, ed è essenziale per la nostra missione nel mondo.

Gesù istruì il suo gruppo eterogeneo di seguaci con queste parole: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:34-35).

Egli ci chiama a fare lo stesso anche oggi.


Amy DiMarcangelo è una moglie, una mamma di tre figli, e un’amante del taco che vive nel New Jersey. E’ una dei responsabili dei ministeri di misericordia della Sovereign Grace Church di Marlton e lavora part-time come insegnante di bambini autistici. Puoi leggere altri suoi articoli sul suo blog o seguirla su Facebook.



Amy DiMarcangelo