I consigli sull’educazione dei figli vanno dati con grazia

Ad ogni mamma è capitato di ricevere consigli non richiesti da una signora sconosciuta al supermercato. Per quanto questi estranei possano essere animati da buone intenzioni, le loro intromissioni fatte di luoghi comuni raramente edificano o incoraggiano. In compenso ci fanno sentire incompetenti, giudicate e ancora più sotto pressione.

Siccome offrire un consiglio può avere conseguenze spiacevoli, le donne cristiane più anziane tendono a esitare a offrire qualunque tipo di consiglio alle più giovani. Quando però offrono guida biblica mosse dall’amore e nel contesto di una relazione, con la loro sensibilità possono essere come dei giardinieri che favoriscono la crescita.

Un saggio giardiniere spirituale esamina il campo, conosce la composizione del suolo e l’esposizione al sole, e prepara il terreno per impiantare i semi del consiglio con la preghiera. Un giardiniere saggio aspetta la stagione giusta per piantare questo seme, sapendo che, secondo le parole di Salomone: “È buona la parola detta a suo tempo!” (Proverbi 15:23).

Anche se nessun giardiniere può garantire che un seme cresca, qui di seguito descrivo alcuni modi per consentire al tuo consiglio di avere maggiori possibilità di aiutare madri che fanno fatica a fiorire.

Muoviti sul terreno del vangelo

Per noi donne è facile scambiarci ricette o informazioni su straordinarie offerte di Amazon. Non è altrettanto facile scambiarci consigli su come fare la mamma. Le mamme vogliono fare il bene dei loro figli, e può essere avvilente sentirsi dire di essere inadeguate. Per questo motivo, tutte le volte che si danno consigli su come fare la mamma sia chi dà il consiglio sia chi lo riceve deve muoversi saldamente sul terreno del vangelo.

L’umiltà e l’onestà vincono ogni resistenza, perciò è molto utile che chi dispensa consigli ammetta di essere anche lei una persona bisognosa della grazia. Riceviamo un consiglio più facilmente quando ci viene comunicato con mansuetudine e quando chi lo offre riconosce di essere anch’egli un peccatore salvato per grazia.

Sii gentile e fiduciosa

Come direttrice del ministero delle donne in una chiesa multiculturale e intergenerazionale, vedo entrambe le parti del divario generazionale. Osservo donne più mature esitanti che, con la loro riluttanza a dare risposte, negano alle generazioni più giovani la visione e la saggezza di cui hanno disperatamente bisogno.

Vedo anche donne più giovani che, pur desiderando avere qualcuno in grado di dare loro conferme e conforto e anche di consigliarle e guidarle con amore nell’ambito del matrimonio e dell’educazione dei figli, sono timorose o incerte su come chiedere consigli.

Donne più anziane, il vostro cammino con Dio e i vostri successi e fallimenti trasudano della saggezza di cui le donne più giovani delle vostre chiese hanno bisogno. Prendete coraggio! Le vostre “parole gentili sono come un favo di miele; dolcezza all’anima, salute alle ossa” (Proverbi 16:24).

Parla di principi, non di prescrizioni

La gente tende facilmente a condividere metodi, ma come tutte noi sappiamo, essere madri non è uguale per tutte, e nemmeno per quasi tutte. Ogni mamma, ogni bambino, ogni matrimonio e ogni serie di circostanze della vita hanno le loro particolarità e unicità. Tuttavia esistono principi biblici condivisi che dovrebbero ispirare e trasformare il nostro modo di essere madri. Le donne più anziane devono distinguere tra metodo e principio.

Essere madri non è uguale per tutte, e nemmeno per quasi tutte.

Per esempio, una donna con figli grandi usciti di casa nota una giovane mamma che adora i suoi figli, ma che trascura il loro padre. Da persona che ama questa donna e la sua famiglia, la donna più matura è profondamente preoccupata delle abitudini che si stanno creando nei primi e fondamentali anni di vita di questa famiglia.

Lei ricorda quanto abbia dovuto faticare quando era una giovane mamma stanca per preparare la cena entro le 17 in modo da poter mettere a letto i figli entro le 19:30 così da avere più tempo la sera per dedicarsi a suo marito. Ma anziché avvicinarsi alla mamma con il metodo specifico (cena alle 17 e bimbi a nanna alle 19:30) la donna più anziana inizia dal principio di impegnarsi per dare la priorità ai bisogni di suo marito sui bisogni più “rumorosi” e più esigenti dei suoi figli.

La donna con figli grandi può vincere le resistenze della giovane mamma sfinita mostrando empatia per le infinite esigenze dei bambini piccoli. In seguito può manifestare la sua preoccupazione in merito al fatto che, a causa della tirannia delle urgenze, la relazione della moglie con il marito sia finita in secondo piano.

Potrebbe perfino offrirsi di tenere i bambini per una sera in modo che la stanca coppia possa trascorrere un po’ di tempo lontano dagli assilli domestici.

Anche se le sfumature possono cambiare da famiglia a famiglia, i principi biblici senza tempo continuano a ispirare e trasformare famiglie attraverso le generazioni e le epoche.

Gli alti e i bassi della maternità non vanno mai affrontati da sole. Dio, nella sua bontà, ha comandato al corpo di Cristo di offrire prospettiva e verità l’una con l’altra nell’amore. Sebbene tali incontri saranno spesso imbarazzanti e sempre imperfetti, sono uno strumento di grazia fino a quell’ultimo giorno quando non avremo più bisogno di consigli.


Aimee Joseph lavora insieme al marito, G’Joe, che è il direttore di Campus Outreach San Diego. Amano vedere studenti universitari perduti venire alla salvezza ed essere trasformati da Cristo in leader nella chiesa e nel mondo. Fare la mamma di tre ragazzini la tiene impegnata; scrivere nel suo blog e studiare la Parola le impedisce di impazzire. Ha una passione per formare donne affinché amino Dio e la sua Parola.

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