Sei stanco al solo pensiero del Natale? Rallenta e assapora nuovamente Cristo.
La stagione natalizia porta con sé la sensazione palpabile che qualcosa di meraviglioso è in arrivo. Lo senti?
Come un flebile suono lontano che si avvicina. Come quando in aeroporto attendi di essere riunito ai tuoi cari mentre spunti fuori dal terminal. Come il momento immediatamente precedente al sorgere del sole all’orizzonte. Come una promessa che sta per realizzarsi. Qualcosa di meraviglioso sta arrivando. Frederick Buechner scrive:
Per un istante avverti nell’aria l’odore di un profumo che ti ricorda un luogo in cui non sei mai stato e un momento che non riesci a descrivere a parole. Ti accorgi che il tuo cuore sta battendo. La cosa straordinaria che sta per accadere è pari soltanto all’attimo straordinario che la precede. Avvento è il nome di quell’attimo.
Avvento. Significa che qualcosa di meraviglioso è in arrivo.
Tempo di rallentare
Questa domenica segna l’inizio dell’Avvento, un tempo del calendario liturgico che inizia ogni anno la quarta domenica prima di Natale. E’ un tempo per preparare i nostri cuori a rendere Cristo prezioso. Tuttavia, in mezzo a tutta la frenesia di fine anno, è facile sprecare questi momenti preziosi di attesa. Molti di noi sanno fin troppo bene cosa vuole dire vedere dicembre passare in fretta—che cosa vuol dire arrivare alla soglia del Natale e sentirsi un’altra vittima stremata della nostra epoca consumistica.
Reagire. Organizzare. Fare acquisti. Programmare. Incartare. Fare un budget. Essere stressati. Mangiare. Ingozzarsi.
Sto scrivendo a chi, come me, ha bisogno di rallentare e fare sue le spesso trascurate parole del famoso canto di Natale: “Che ogni cuore gli faccia posto”.
Una stagione per ricordare
Mentre ricordiamo le promesse di Dio che si sono adempiute a Natale, ci viene ricordato quanto profondamente l’incarnazione di Cristo abbia sconvolto il mondo. Il significato del Natale è molto più profondo delle tradizioni familiari, delle luci carine, e dell’opportunità di rinnovare le tue scorte ormai esaurite di calzetti.
Natale significa rivoluzione. Natale significa miracolo. Natale significa che Dio è venuto per noi.
Il Re del cielo ha scambiato il suo trono per una culla.
L’Onnipotente si è avvolto di vulnerabilità.
Il Creatore è entrato nella sua creazione.
L’Autore stesso si è inserito nelle pagine del suo libro.
L’Infinito è diventato un neonato.
Il Donatore è diventato il dono.
Gesù è giunto come Emmanuele—Dio con noi. Come disse Agostino molto tempo fa: “Egli è stato formato da una madre che lui ha creato; è stato sorretto da mani che lui ha formato”. Meditare su come Dio si è avvicinato a noi farà aumentare il nostro desiderio di seguirlo.
Una stagione di attesa
C’è qualcosa nell’osservare l’Avvento che risveglia non solo il ricordo gioioso della prima venuta di Cristo, ma anche un profondo desiderio per la sua seconda venuta (Apocalisse 22:20). Per molti aspetti, la chiesa di questa epoca storica si trova in una condizione simile a quella del popolo di Dio alla fine del Vecchio Testamento—emarginata, in esilio, che spera nelle tenebre e aspetta in silenzio il Giorno del ritorno di Cristo, che manifesterà, come ha detto Tolkien, che “tutte le cose tristi erano false”.
Come un bambino che la vigilia di Natale è preso tra i bei ricordi del Natale che fu, mentre aspetta con grande trepidazione il Natale che viene, così è per il popolo di Dio. Viviamo tra l’Alleluia della risurrezione di Cristo e il Maranatha del ritorno di Cristo. E qui —nell’attesa dell’Avvento—il popolo di Dio scopre un tipo particolare di gioia che si può scorgere soltanto con le lenti di un’attesa adorante. Timothy Paul Jones lo illustra bene:
Nell’Avvento, i cristiani accolgono il gemito, riconoscendolo non come un lamento disperato per la pochezza del momento presente, ma come un desiderio trepidante per il banchetto divino che Gesù sta preparando per noi. . . . Come gli antichi Israeliti attendevano la venuta del Messia nella carne, anche noi aspettiamo la venuta del Messia in gloria. Durante l’Avvento, i credenti confessano che il neonato che emise il suo primo flebile respiro tra le ginocchia di una vergine deve ancora pronunciare la sua parola finale.
L’Avvento è un modo per ricordarci che siamo pellegrini di passaggio; che il mondo non sarà sempre devastato dal peccato come è ora; che il vero Re sta arrivando.
Che ogni cuore gli faccia posto
Come per molte cose, capire da dove iniziare è di solito la parte più difficile. Osservare l’Avvento insieme alla propria famiglia potrebbe essere l’occasione perfetta per riaccendere il fuoco del culto di famiglia, o per accenderlo per la prima volta.
Dicembre sarà un mese impegnativo, ma non dev’essere un mese frenetico. Questo Avvento iniziamo a fare posto nei nostri cuori per Emmanuele—Dio con noi.
Adam Ramsey guida Liberti Church nella regione della Costa d’Oro (Australia) ed è inoltre il direttore del network Australia/Nuova Zelanda di Acts 29. Adam ama veramente Gesù; crea ricordi con sua moglie, Kristina, e i loro cinque figli; predica il vangelo; e prepara fondatori di chiese. Puoi seguirlo su Twitter.
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