Santi, non arrendetevi! Parole di incoraggiamento da un pastore di Washington, D.C.
Capitol Hill è la mia casa. È il quartiere nel quale Dio ci ha chiamato a vivere appena un decennio fa. Proprio qui, negli ultimi dieci anni, è cresciuta una chiesa piena di persone appassionate, con radici profonde in questo luogo, che lavorano sodo per il bene di questa città.
Il 6 Gennaio è stato un giorno triste per il nostro quartiere. Abbiamo assistito, insieme al resto del mondo, all’assalto del Campidoglio degli Stati Uniti, uno dei simboli del potere della nostra democrazia. I residenti della mia città erano in grande apprensione anche per i forum di discussione che chiamavano a raccolta i membri di Proud Boys (un gruppo supremazista bianco di destra alternativa) nei parchi del nostro quartiere, il frastuono degli elicotteri sopra la testa e dei camion in movimento per tutto il pomeriggio, e il suono continuo delle sirene per via di quello che stava accadendo solo qualche isolato più in là.
Come pastore, trascorrevo le giornate restando in contatto con i nostri membri. Molti lavoravano da casa, ma si trovavano comunque vicini alla zona dell’attacco. Altri trovarono riparo nei loro uffici. Un’agente della polizia del Campidoglio che fa parte della nostra chiesa disse che era la prima volta in cui ha temuto per la propria vita sul lavoro, visto che i poliziotti erano in inferiorità numerica e abbandonati a se stessi nonostante le richieste disperate di rinforzi. Credo di avere sempre immaginato che sarebbe potuto arrivare il giorno in cui avrei dovuto mettermi in contatto con i membri della nostra chiesa per sapere come stanno durante un attacco. Ma non avrei mai immaginato che sarebbe successa una cosa del genere.
Una delle cose più difficili di questa valle oscura che stiamo attraversando è che stiamo esaurendo il linguaggio per esprimere le nostre tensioni. Non esiste un vocabolario capace di cogliere l’angoscia dei nostri cuori. Usare parole come “senza precedenti” non appare più sufficiente. Nonostante ciò, questa mattina il sole è sorto di nuovo in tutto il suo splendore. Cristo rimane seduto sul suo trono governando su tutte le cose.
Queste sono tre cose a cui la chiesa può aggrapparsi mentre continuiamo ad elaborare l’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti e a prepararci per l’imminente transizione di potere nella nostra nazione.
1. IL VANGELO È VERO E MERAVIGLIOSO.
Non possiamo e non dobbiamo ignorare che mentre le persone prendevano d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti, un’azione violenta che Gesù non avrebbe mai giustificato, sono stati innalzati cartelloni con su scritto “Gesù Salva” e “Gesù 2020”. Questa confluenza di politica, patriottismo e cristianesimo è nazionalismo cristiano messo in bella mostra. Amare la propria nazione può essere una cosa buona, ma la nostra fedeltà suprema va dimostrata al regno di Cristo.
Il nazionalismo cristiano è forse la più grande minaccia per la testimonianza della bellezza del Vangelo nella chiesa degli Stati Uniti. Certo, ci sono altre minacce, ma la maggior parte di esse sono esterne alla chiesa. Quest’ultima è cresciuta in casa. Come ha detto Francis Schaeffer: “Il problema centrale si trova sempre in mezzo al popolo di Dio, non nelle circostanze che lo circondano”.
Ad ogni modo, dobbiamo ricordare che una minaccia alla testimonianza della chiesa del Vangelo non è una minaccia al Vangelo stesso. Gesù è Dio nella carne. Egli è vissuto, è morto al posto nostro per i nostri peccati, è stato risuscitato ed è asceso alla destra del Padre. Leggi Apocalisse 4–5 e ricorda che questo è un ritratto in tempo reale del trono di Dio. Le divisioni politiche, anche quando sono violente ed eretiche, non costituiscono una minaccia per il regno di Cristo.
2. È TEMPO CHE IL RAVVEDIMENTO INIZI DALLA CASA DI DIO.
Non dovremmo mai essere sorpresi quando scopriamo il peccato dentro la chiesa. È inutile mettersi sulla difensiva o cercare di giustificare le cose in termini troppo sfumati. Sappiamo che tutta la vita cristiana è una vita di ravvedimento, e che “se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi” (1 Giovanni 1:9-10).
Diamo noi per primi l’esempio, confessando il nostro peccato e ravvedendoci, guidando le nostre chiese a fare la stessa cosa e piangendo con i profeti per i peccati dei nostri padri e della nostra nazione (Geremia 14:20; Neemia 1:6). Il ravvedimento è la strada che porta al risveglio e il terreno fertile che lo Spirito coltiva per produrre frutto nella chiesa.
3. NON ARRENDETEVI.
Qui a Washington, siamo abituati alle proteste e affermiamo che il cittadino abbia il diritto sancito dal Primo Emendamento di protestare in modo pacifico. Ma questa protesta era particolarmente ripugnante. E tuttavia, una volta che le folle inferocite se ne vanno, la nostra chiesa sarà sempre qui a lavorare per il bene, la pace e il benessere di questa grande città. Non è un caso che ci troviamo qui in questo momento. Dio ha messo molti di noi in questa città in questo preciso momento storico. Egli ci ha affidato questo tempo. Questo è vero per ognuno di noi, a Washington e nel resto del mondo.
Per citare Bilbo Baggins, mi sento sottile, come il burro spalmato su troppo pane. Non penso di essere l’unico. Tuttavia, mi sto aggrappando alle verità e alle promesse di 1 Pietro 5:1-11. Per la grazia di Dio, continuerò a pascere il gregge, sapendo che quando Cristo apparirà, riceverò la corona di gloria che non appassisce. Mi sforzerò di essere un uomo umile, nei confronti degli altri e di Dio. Continuerò a gettare tutte le mie preoccupazioni su di Lui perché Egli ha cura di me. Vigilerò e resisterò al mio nemico che cerca di distruggermi. Pregherò per stare fermo nella fede. E aspetterò il giorno in cui, dopo aver sofferto, il Dio di ogni grazia mi perfezionerà, mi renderà fermo e mi fortificherà stabilmente per la sua gloria eterna.
È con un cuore pesante ma pieno di speranza che dico: santi, non arrendetevi. Siate testimoni coraggiosi del Vangelo di Gesù Cristo. Combattiamo per ciò che è vero, per ciò che è buono e per ciò che è meraviglioso. La nostra nazione ha bisogno che noi siamo la vera chiesa e la luce del Vangelo di Gesù Cristo ora più che mai. Possa Dio portare il risveglio nel nostro Paese.
Bill Riedel è il fondatore e il pastore principale della chiesa Redemption Hill a Washington, D.C. Ha ricevuto la formazione formale presso Trinity International University (BA) e Trinity Evangelical Divinity School (MDiv), e serve nel ministero dal 1998. È direttore di zona di Acts 29 per il District of Columbia e fa parte del team direttivo di Acts 29 North Atlantic, ed è anche membro del consiglio di distretto di EFCA. Puoi seguirlo su Twitter.
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