Risposte a quattro argomentazioni comuni a favore dell’immoralità sessuale
Come esseri umani caduti nel peccato, tendiamo a voler dare una spiegazione al nostro peccato o a scusarlo. Tutti lo facciamo. Fa parte del nostro desiderio di giustificare noi stessi senza il sangue di Cristo.
Qui sotto ci sono quattro scuse che comunemente utilizziamo per giustificare il nostro peccato sessuale, insieme alle risposte.
1. Le mie scelte sessuali non stanno facendo del male a nessuno.
Chiamo questa l’idea della Regola d’Oro. Se non sto facendo del male a nessuno, che cosa c’è di male? Se un ragazzo va a letto con la sua ragazza e i due sono adulti consenzienti, perché mai la chiesa dovrebbe condannare tale comportamento? Allo stesso modo, se una donna vuole avere una relazione sessuale monogama con un'altra donna, che importanza ha finché non si fa del male a nessun altro?
La verità è che il peccato sessuale fa del male a noi.
E’ un peccato contro il corpo. Dobbiamo anche ricordare che la Regola d’Oro (ama il tuo prossimo) è seconda al grande comandamento (ama Dio con tutto te stesso). Nel vangelo di Giovanni, Gesù disse chiaramente che quelli che lo amano osservano i suoi comandamenti (vedi Giovanni 14:15). In altri termini, “Se mi amate, mi ubbidirete”.
Quando si mette la Regola d’Oro all’interno della cornice dell’insegnamento biblico, si capisce che il peccato sessuale è un peccato contro i nostri corpi e che in definitiva è un segno della nostra ribellione contro il Dio che ci ha creato.
2. Siamo tutti peccatori, quindi chi sei tu per giudicare?
Ogni volta che come cristiani sosteniamo la visione di Gesù sulla sessualità umana, riceviamo come pronta risposta: “Quindi tu sei perfetto, vero?”
I critici fanno le loro obiezioni. La Bibbia descrive tutti noi come peccatori sessuali. Ma la vera questione è il ravvedimento. La domanda non è: “Pecco?” ma: “Mi sto ravvedendo?”
I cristiani non dovrebbero mai sentirsi superiori agli altri. Anche noi siamo peccatori. La questione riguarda il ravvedimento. Ci stiamo convertendo dal peccato per seguire Gesù?
3. Gesù non ha mai parlato di omosessualità.
Questa obiezione è vera solo a metà. Per quanto ne sappiamo dalla Scrittura, Gesù non ha mai trattato la materia in modo esplicito. Ma c’è un senso in cui Gesù affrontò la questione.
In Matteo 15:18-19 leggiamo:
“Ma ciò che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l’uomo. Poichè dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni”. La parola “fornicazioni” comprende ogni tipo di comportamento condannato nel Vecchio e nel Nuovo Testamento.
Inoltre, interrogato sul divorzio, Gesù confermò il piano di Dio nella creazione per mostrare in che modo l’uomo e la donna dovessero relazionarsi l’uno all’altro. Gesù pronunciò il Sermone sul Monte basandosi sulla comprensione della moralità del Vecchio Testamento andando perfino oltre, mettendoci di fronte alla nostra concupiscenza.
4. La promiscuità sessuale è visibile nella natura.
A volte le persone contestano la fedeltà tra un marito e una moglie (monogamia) o la visione cristiana dell’omosessualità ricorrendo alla natura. Se gli animali non sono monogami e ce ne sono alcuni che si comportano in modo omosessuale, allora perchè dovremmo condannare l’adulterio o l’omosessualità o il sesso fuori dal matrimonio? Se queste cose esistono in natura, sono cose naturali.
Questa linea di pensiero denigra la dignità degli esseri umani, insinuando che non siamo nulla di più delle nostre passioni sessuali. Se sviluppiamo ulteriormente la logica di questa argomentazione, arriviamo in territori spaventosi. Esistono delle specie di insetti in cui il maschio feconda la femmina, poi la femmina si volta e mangia il maschio. Chi vorrebbe applicare questa regola anche per gli esseri umani?
Quel che è peggio, coloro che credono nella teoria dell’evoluzione adottano “la legge del più forte”. Vogliamo per caso suggerire, ad esempio, che le persone attratte dallo stesso sesso sono geneticamente più deboli rispetto agli altri esseri umani? No di certo! Ricorrere alla natura per giustificare qualunque tipo di immoralità sessuale significa entrare in un vicolo cieco che ci porta a dare meno dignità alle persone, non di più.
Nota editoriale: Questo articolo è un adattamento tratto da The Gospel Project's Winter 2013-2014 studio Biblico su “A God-Centered Worldview”. Consulta le opzioni disponibili per adulti, studenti e ragazzi.
Matt Chandler è il pastore per l’insegnamento della chiesa “The Village Church” a Dallas/Fort Worth (Texas) e attuale presidente di Atti 29. E’ autore di diversi libri, tra i quali Mingling of Souls, Recovering Redemption, To Live is Christ to Die is Gain, Creature of the Word, e The Explicit Gospel. Matt e sua moglie, Lauren, vivono con i loro tre figli (Audrey, Reid e Norah) a Highland Village, Texas.
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