Perché abbiamo bisogno di pregare incessantemente

Una delle cose che ci trattengono dal pregare è semplicemente questa: non riconosciamo il nostro bisogno estremo e disperato dell’aiuto di Dio.

Come osserva Paul Miller, l’autore di A Praying Life, se non preghi forse è perché “sotto sotto sei convinto che tempo, denaro e talento sono tutto ciò che ti serve per superare le difficoltà della vita”.

Naturalmente, non lo diciamo in modo così sfrontato. Suonerebbe strano e brutto se lo dicessimo ad alta voce. Ma se siamo onesti, questo è ciò che crediamo nei nostri cuori. Scusiamo la nostra mancanza di preghiera dicendo che siamo troppo stanchi o troppo impegnati. E ci giustifichiamo con queste scuse perché, nel profondo del nostro cuore, non pensiamo di avere davvero bisogno di pregare. Se hai abbastanza tempo, denaro e talento, puoi cavartela da solo.

Finché qualcosa nella tua vita ti mostra che non puoi.

Fare il genitore mi ha reso più umile

L’aspetto della vita che ha scatenato il mio approccio fai da te è stato diventare genitore. Quando sono diventato genitore per la prima volta 17 anni fa, lessi ogni libro per genitori su cui potessi mettere mano. La mia filosofia era questa: se divento un esperto in genitorialità cristiana, allora avrò la garanzia che i miei figli verranno su bene. (Genitori, vi sento ridere da qui).

Il libro che fece a pezzi questa filosofia si intitolava Give Them Grace di Elyse Fitzpatrick. L’autrice evidenzia che la filosofia della maggior parte dei libri cristiani sulla genitorialità è quella di darti i principi e dire (di solito implicitamente e a volte esplicitamente), se fai A, B e C, allora i tuoi figli verranno su bene. Pensavo: Esatto. Questo è esattamente quello che sto cercando, Elyse. Dammi A, B e C. Spara, sono pronto per il prossimo livello, quindi se hai D ed E, dammeli.

Tuttavia, il suo libro fa notare il problema di questo approccio. Dio è un Padre perfetto, eppure un terzo degli angeli da lui creati si ribellò (Apocalisse 12:4). Gli unici due esseri umani creati direttamente si ribellarono entrambi. Poi l’autrice chiede se io, il lettore, penso di poter essere un genitore migliore di Dio ed adottare tecniche e principi migliori dei suoi.

L’autrice sostiene che il pericolo di questo tipo di pensiero (cioè che noi possiamo fare i genitori cristiani fai da te) è che esso ci distoglie dalla cosa di cui abbiamo più bisogno, cioè gettarci quotidianamente ai piedi di Gesù, e chiedere che la sua misericordia nelle vite dei nostri figli compia quello che noi non riusciamo a fare. L’autrice conclude: “Sono stata un genitore migliore con la preghiera”.

La Bibbia dice: “Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio” (Geremia 17:5). Ironicamente, uno dei modi in cui possiamo “confidare nell’uomo” è pensare che avere padronanza della saggezza biblica garantisca una vita spirituale sana. Ma Gesù non ci ha salvato insegnandoci dei principi; egli ci ha salvato offrendoci la potenza della risurrezione.

Gesù non è venuto in questo mondo per darci un manuale da seguire, ma uno Spirito che vive dentro di noi. È tragico conoscere a fondo i principi e poi dimenticare la relazione che dona loro la vita. L’apostolo Paolo disse che questo significa avere l'apparenza della pietà, ma rinnegarne la potenza (2 Timoteo 3:5).

La nostra unica speranza: la grazia di Dio

I principi sono importanti? Certamente. Imparali. Ma, soprattutto, affidati alla misericordia di Dio in preghiera.

La nostra unica speranza—per noi stessi, le nostre famiglie, le nostre chiese, le nostre comunità—sta nella grazia di Dio, non nei nostri sforzi o nelle nostre capacità. Neanche nelle nostre tecniche o nei nostri principi biblici. Probabilmente stai annuendo. Ma ci credi?

Perché se ci credi, pregherai, e continuerai a pregare.

Le tue preghiere avranno un tono di disperazione, perché sai che quello che vuoi di più non lo puoi fare da solo. Questa conspevolezza ha spinto me e mia moglie, Veronica, a pregare insieme per i nostri figli più di quanto abbiano fatto tutte quelle serie di principi o di discipline. Per anni, abbiamo avuto difficoltà a pregare insieme in modo regolare. Ora abbiamo quattro figli, tre dei quali sono adolescenti. Preghiamo insieme tutti i giorni. Non è disciplina; è disperazione. Chiamo i miei figli adolescenti i miei “leader nordcoreani”—abbastanza intelligenti per costruire ordigni nucleari ma non abbastanza maturi per gestirli. La preghiera è la nostra unica speranza.

Rifletti dunque sul tuo bisogno di Dio. Riflettici finché sei disperato. Questo ti porterà a pregare, e a pregare regolarmente.


J. D. Greear è il pastore di The Summit Church a Raleigh-Durham, North Carolina. È l’autore di Gospel (B&H, 2011), Stop Asking Jesus Into Your Heart (B&H, 2013), e Jesus, Continued (Zondervan, 2014).

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