Maschio e femmina li creò: sesso, genere e l'immagine di Dio

Il "genere" è un costrutto sociale? Essere maschio o femmina dovrebbe essere scelta personale? Ci sono più di due "sessi"?

Dieci anni fa, queste domande erano insolite, a parte nei dipartimenti universitari di inglese e sugli studi delle donne. Ma per quanto strano e persino sacrilego possa sembrare, oggi molte persone direbbero di sì a tutte e tre. Forse la tua scuola materna ha un compagno di giochi cresciuto in modo "neutro rispetto al genere". O il tuo bar sta iniziando a usare le etichette con "pronomi preferiti". O un po’ più vicino a casa, potresti avere un membro della famiglia che "sta cambiando".

Anche se il moderno Occidente ha perso i suoi confini e celebra una moltitudine di cosiddette opzioni di genere, in che modo i cristiani dovrebbero comprendere e criticare i concetti odierni di genere alla luce delle Scritture? Iniziamo con la comprensione, e non la fusione, di quattro categorie: sesso, genere, norme e chiamate.

Sesso: Maschio e Femmina

Il termine sesso ha più di una definizione. Può riferirsi all’atto del rapporto sessuale o alle categorie maschile e femminile. Per questa discussione, ci concentreremo sulla seconda definizione.

Sesso come maschio o femmina è una classificazione obiettiva e binaria. In questo senso, il sesso si riferisce alle divisioni basate sulle funzioni riproduttive. Oggi però dichiarano che il sesso non è obiettivo ma arbitrario. Per esempio, alcuni affermano che il sesso è “assegnato” alla nascita ma questo non è affatto vero. Il sesso di un neonato è osservato guardando gli organi sessuali del bambino e confermato geneticamente dal test del DNA.

Ma che dire di coloro che sono “intersessuali”? Questa condizione eccezionalmente rara (sotto tutti gli aspetti, uno su migliaia, non centinaia) prova che il sesso non sia binario ma che ve ne siano di più? No. L’intersessualità è un fenomeno biologico dove un individuo può avere ambiguità nei genitali o genetica. Nella biologia umana, le anomalie non annullano le categorie.

Genere: Percezioni personali di sé

La moderna nozione di “genere”, d’altra parte, è un’invenzione abbastanza recente ed è più difficile da esaminare. A differenza del sesso, il genere è una categoria che esiste obiettivamente solo in ambito linguistico e per niente tangibile. Invece, il “genere” adesso è usato per riferirsi a una realtà psicologica indipendente dal sesso biologico, ed è la percezione personale di sé di essere maschio o femmina.

Finora, questo concetto psicologico del “genere” è stato essenzialmente rafforzato linguisticamente, con la pretesa di usare pronomi preferiti e nuovi nomi per abbinare la percezione di sé piuttosto che la verità oggettiva. Ed è così che le menti stanno cambiando, prima di tutto cambiando il linguaggio.

Dato che il sesso è obiettivo e il genere è soggettivo, penserai che vorremmo conformare le idee soggettive alla verità oggettiva. Invece, la verità è l’opposto, cioè che la nostra cultura adesso valorizza alterando l’obiettività, la realtà fisica dei nostri corpi per soddisfare le impressioni soggettive di noi stessi.

La percezione di sé stessi di molte persone è congruente con il loro sesso biologico, ma per una piccola percentuale non lo è. La sofferenza mentale di questa dissonanza si chiama disforia di genere, che è una conseguenza psicologica della Caduta. Alcuni scelgono di identificarsi come transgender maschio-femmina o femmina-maschio, in sostanza elevando la psicologia rispetto alla biologia.

Comunque, questa nuova forma di dualismo separa mente dal corpo ed eleva la comprensione di sé come determinante della personalità, da qui il neologismo identità di genere. La verità è che la percezione di sé stessi descrive al meglio come ci sentiamo, non chi siamo.

Norme: Aspettative Culturali

Alcuni asseriscono che maschio e femmina sono in realtà determinati dalla cultura. Questa categorica falsità è una combinazione di maschio e femmina con la separata classificazione di mascolinità e femminilità, la quale è una caratteristica comportamentale associata con l’essere maschio e femmina. Ma ovviamente, queste norme sociali a volte possono essere modellate dalla nostra cultura e aspettative.

Per esempio, in alcune parti degli Stati Uniti, essere mascolino spesso significa essere rude, duro, senza emozioni e poco artistico. Per alcuni, il l’uomo per eccellenza americano potrebbe essere un giocatore di football o un muratore robusto, forte e burrascoso. Eppure in molti altri posti, questi due esempi non sarebbero considerati esempi di mascolinità, ma barbari!

Chi dice che un uomo non può essere artistico? Jubal era “il padre di tutti quelli che suonavano la cetra e il flauto” (Genesi 4:21). Mosè guidò Israele con un canto di vittoria contro l’Egitto (Esodo 15:1-18). Davide suonava l’arpa e scrisse numerosi salmi (2 Samuele 23:1) e fu il musicista del tempio (1 Cronache 25:1-31).

Chi dice che un uomo non può essere emotivo? Molti dei profeti, come Ezra, Neemia e Geremia non ebbero paura di esprimere le loro emozioni piangendo pubblicamente (Ezra 10:1; Neemia 1:4; Lamentazioni 1:16). Anche Gesù pianse pubblicamente (Giovanni 11:35). Le forti emozioni non sono solo cose da donne.

Il Re Davide era noto per aver un cuore per Dio ed era famoso per il sue imprese coraggiose: fu il pastore che lottò contro i leoni per proteggere il suo gregge, il giovane che sconfisse Golia e infine il re guerriero. Ma Davide era anche noto per aver sensibile e intuitivo, mostrando tratti che la cultura macho considererebbe inappropriata per un "vero uomo". Se Davide fosse cresciuto oggi come il ragazzo che suona l'arpa, alcuni bambini potrebbero averlo preso in giro per essere un femminuccia.

Chiamate: Mascolinità e femminilità

Questo significa che non c’è distinzione tra maschio e femmina? Invece di cercare un segnale dalla società, dovremmo cercare nelle Scritture. Le norme culturali per maschio e femmina potrebbero essere modellate dalla società, ma la parola di Dio comunica che uomini e donne, pur essendo di pari valore, sono anche distinti nelle loro chiamate. Identifichiamo questa distinzione di chiamata come mascolinità e femminilità bibliche, una categoria che il mondo secolare non riconosce.

Nella creazione, Dio creò la donna per essere “un aiuto che sia adatto a lui” (Genesi 2:18). La parola aiuto (ebraico ‘ezer) non denota una persona di valore minore, infatti ‘ezer appare 21 volte nel Vecchio Testamento e 16 di queste si riferisce a Dio come l’aiuto per Israele.

“Adatto a lui” (kenegdo) comunica complementarietà sia in similarità che in differenze. Adamo ed Eva sono simili perché esseri umani  diversi perché sono maschio e femmina. Dio intende che la donna complementi e non duplichi l’uomo. Questa differenza di chiamata è il progetto di Dio fin dall’inizio.

L’apostolo Paolo esorta i mariti ad amare le loro mogli “come Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei” (Efesini 5:25) e le mogli a sottomettersi ai loro mariti “come la chiesa sta sottomessa a Cristo” (Efesini 5:24). Queste due distinte chiamate sono vitali nel matrimonio, nella chiesa e in altre realtà.

Più della biologia

Nel primo capitolo della Bibbia, Dio crea i cieli e la terra e popola la terra di creature viventi. La corona della creazione è adamo, o l’umanità e tra tutte le caratteristiche umane, Dio ne evidenzia una in particolare: maschio e femmina.

Genesi 1:27 comunica un innegabile connessione tra “l’immagine di Dio” e le categorie ontologiche del maschio e della femmina. Questo verso consiste in tre righe poetiche; la seconda e la terza riga sono parallele e comunicano correlazione tra l’immagine di Dio e il concetto “maschio e femmina”.

Dio creò l’uomo a sua immagine; 

lo creò a immagine di Dio; 

li creò maschio e femmina.

Essere creato all’immagine di Dio ed essere maschio o femmina sono condizioni essenziali per l’essere umano. Il sesso (maschio e femmina) non è semplicemente biologico o genetico, proprio come l’essere umano non è semplicemente biologico o genetico. Il sesso è prima di tutto una realtà spirituale ed ontologica creata da Dio. Il fatto di essere maschio o essere femmina non può essere cambiato dalla mano umana; il sesso è una categoria del manufatto di Dio, che è il suo progetto originale ed eterno.

Per quanto duramente, uno possa provare ad alterare questo fatto sul proprio corpo, il massimo che può fare è rimuovere o aumentare artificialmente parti del corpo, o usare farmaci per sopprimere in maniera innaturale la realtà biologica e ormonale dell'essenza maschile o femminile. In altre parole, la psicologia usurpa la biologia e quello che io sento diventa quello che io sono. Quando neghiamo questa realtà fisica e genetica, permettiamo all’esperienza di sostituire l’essenza, e cosa più importante, l’immagine di Dio.

Sola Experientia

Oggi, come cristiani che vivono un’epoca poco comprensibile, dobbiamo riconoscere che il mondo confonde e combina queste quattro categorie. Il mondo suggerirà che la mascolinità è un costrutto sociale (che può essere in parte ma non nel complesso) e poi asserirà che anche maschio e femmina sono costrutti sociali, che empaticamente non è vero.

La domanda finale è: dove dovrebbero porre enfasi i cristiani quando hanno discussioni su questo argomento? L’essere transgeneder non è esclusivamente una battaglia su quello che è maschio e femmina, ma piuttosto una battaglia per quello che è vero e reale. I cristiani non possono semplicemente annuire e sorridere educatamente di fronte a queste dannose bugie.

Il Postmodernismo, che viene dal Romanticismo e l’Esistenzialismo, ci dice che “sei quello che provi”. Quindi, l’esperienza regna sovrana e tutto è al di sotto di essa. Sola experientia (“Sola esperienza”) ha vinto sulla sola Scriptura (“Sola Scrittura”).

Ma Dio sta dicendo “Sei quello che io ho creato che tu sia”. La verità non è qualcosa che sentiamo, non è qualcosa che è basata sulla percezione personale di sé. Infatti, le Scritture ci dicono che il cuore “è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? (Geremia 17:9) Non possiamo fidarci dei nostri pensieri e sentimenti, quindi dobbiamo sottometterli a Dio perché possiamo “confidare per sempre nel Signore, perchè il Signore è la roccia dei secoli” (Isaia 26:4)

Mi rifiuto di porre la mia psicologia sulla mia biologia, e come cristiano, mi rifiuto di porre niente al di sopra delle Scritture. Sono quello che Dio, il quale è infallibile, ha creato che io sia. Quindi chi sono? Chi è quello che Dio ha creato che io sia?

Sono creato ad immagine di Dio e sono un uomo cristiano redento. Niente di più. Niente di meno.


Christopher Yuan (@christopheryuan) ha insegnato al Moody Bible Institute per circa dieci anni. I suoi libri più recenti sono  Holy Sexuality and the Gospel: Sex, Desire, and Relationships Shaped by God’s Grand Story.

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