Le cose che avrei voluto sapere: Riflessioni su 40 anni di ministero
Intendo essere riflessivo in questo articolo, per due motivi.
Primo, siamo all’inizio di un nuovo anno. Questa è un’ottima opportunità per guardarsi indietro e riflettere su tutto quello che il Signore ha fatto.
Secondo, e forse più importante, ho festeggiato da poco il mio sessantesimo compleanno. Questa circostanza è una gioia e una sorpresa. Non so come ho fatto ad arrivare a questa veneranda età! La grazia di Dio mi ha sostenuto in 40 anni di ministero.
Durante questo periodo sono stato impegnato o responsabile di diverse chiese in via di fondazione, alcune delle quali hanno avuto successo, altre meno. Non c’è momento migliore di questo per riflettere su cosa ho imparato. Spero che alcune di queste riflessioni siano utili, non solo a chi è nuovo del mestiere, ma anche per i più navigati tra noi.
1. Concentrati più sul modo di vivere che sull’apertura della chiesa.
Quando cercai per la prima volta di fondare una nuova chiesa, non avevo nessuna esperienza nel campo e nessuna idea di come farlo. Ma il nostro primo incontro pubblico ebbe un grandissimo successo. C’erano quasi trenta persone stipate in una vecchia cappella! Credo però che poi si siano trasferite tutte fuori città, perché la settimana successiva non si presentò nessuna di loro.
Alla fine ciò fu un bene, perché costrinse me e mia moglie a rimboccarci le maniche e a vivere in modo cristiano: costruire relazioni, essere coinvolti nel contesto sociale, assumersi responsabilità, essere una benedizione; tutto allo scopo di esaltare Cristo.
Molto di quello che si dice e si pubblica sulla fondazione di chiese si concentra sulla fase dell’avvio, suggerendo in qualche modo che essa rappresenti l’elemento più importante della fondazione di chiese. Non è così. Anzi, puoi partire solo se c’è una chiesa da avviare, e una chiesa è molto di più di un gruppo di persone che si presentano in un posto nello stesso momento per cantare, pregare e ascoltare un sermone.
Per fondare chiese è necessario avere una solida ecclesiologia: Che cos’è la chiesa? Che cosa significa vivere insieme come popolo di Dio a contatto con la gente, giorno dopo giorno, seguendo Gesù e adoperandosi per far conoscere il vangelo?
Siate chiesa nel vostro contesto, in modo che la vostra “nascita ufficiale” sia un’espressione della chiesa che siete e non di qualche struttura inconsistente non adatta allo scopo. E’ possibile avere ogni domenica dopo l’inaugurazione un gruppetto di frequentatori regolari e rimanere inconsistenti e inefficaci.
L’attenzione deve essere spostata sul vivere insieme come popolo di Dio: un popolo conquistato dalla sua grazia, stupito dalla sua gloria e che dichiara la verità gli uni gli altri e al mondo perduto ogni giorno. Quando queste cose accadono regolarmente, allora potete pensare a pianificare un’inaugurazione ufficiale.
2. Mai sottovalutare l’importanza del tuo nucleo di base.
Il nucleo di base (core team) può determinare il successo o l’insuccesso di una nuova chiesa, quindi devi stare attento a chi scegli. Evita l’ingenuità e il controllo. Devi avere un gruppo di persone che stanno dalla tua parte e che non sono solo delle risorse utili a te, ma che ti completano perché sono forti dove tu sei debole.
Quando scegli, fallo con saggezza e in preghiera. Non sempre ho fatto così. A volte ho scelto persone in base alla loro disponibilità e al loro entusiasmo, o anche solo per il fatto che respirassero. Fortunatamente a volte la cosa ha funzionato molto bene, in altre occasioni le cose sono andate male. Credere nella sovranità di Dio non significa escludere un’attenta valutazione, pur riposando nella verità che il Signore edificherà la sua chiesa, al di là delle nostre capacità o della nostra pianificazione.
3. Anche le donne sono servitrici del vangelo.
Sono un complementariano, e come tale so che è necessario che le donne adempiano la loro chiamata di servitrici del vangelo. Non è una sorta di beneficio facoltativo o aggiuntivo; dobbiamo collaborare in questo grande mandato. Le donne possono essere magnifiche evangeliste, insegnanti, organizzatrici, operaie cristiane, leader, oltre a discepolare altre donne. Esse sono indispensabili in una chiesa in via di fondazione tanto quanto lo sono in qualunque altra chiesa.
Una delle grandi gioie del ministero è vedere donne crescere, essere equipaggiate, formate e mobilitate. Incoraggia e fortifica le donne della tua chiesa. Non solo a servire nei ministeri per i bambini! L’intero corpo di Cristo trae beneficio dalle donne quando esse plasmano, influenzano e creano la cultura della chiesa.
4. Conosci il vangelo abbastanza da essere accusato d’incoerenza
Da giovane che muoveva i primi passi nel ministero, fui colpito dalla decisione dell’apostolo Paolo di far circoncidere Timoteo e di non far circoncidere invece Tito. Compresi in seguito che entrambe le circostanze riguardavano il vangelo. Paolo era adattabile, non incoerente. Era guidato da principi, non da dogmi. Ma la gente lo accusò di cambiare spesso idea.
La fondazione di chiese mi ha mostrato il bisogno di comprendere a fondo il vangelo affinché non mi faccia né distrarre dagli avvenimenti, né influenzare dagli eventi, né intimidire da chi mi osserva. Il vangelo ovviamente non va alterato, ma va applicato in modi diversi in situazioni diverse. Per compiere questa chiamata, dobbiamo conoscere il vangelo, amare il vangelo e gioire nel vangelo abbastanza a fondo da poterlo difendere e annunciare.
5. Non confondere la crescita della chiesa con la crescita nel vangelo.
Com’è evidente, questa affermazione non si applica in molte parti del mondo, ma rimane vera in molti contesti: una chiesa può crescere semplicemente stando lì. Si può certamente crescere essendo più alla moda, più di tendenza, più appariscenti, più grandi e più rumorosi delle altre chiese nei paraggi.
Ma non tutta la crescita è buona; prova a chiederlo a un oncologo. Non cercare di fondare una chiesa guardando a quello che fanno gli altri intorno a te. Sarebbe molto meglio andare in posti privi di testimonianza del vangelo e iniziare da zero. La crescita sarà senza dubbio più lenta, ma è molto più probabile che sarà una crescita prodotta dal vangelo.
Nella mia esperienza, non ci vuole molto a far crescere numericamente una congregazione. Quanto tempo però ci vuole per fondare una chiesa che mostri il vangelo della gloria di Dio attraverso le vite condivise di peccatori perdonati? Questo è un lavoro molto più grande, più impegnativo e più glorioso. Questa è la nostra chiamata. Vale la pena passare del tempo a riflettere su quest’opera, specialmente in occasione del Nuovo Anno. Ci spinge a piegare le nostre ginocchia in gratitudine al grande Dio che umiliò se stesso per compierla.
Steve Timmis è il Direttore Generale di Acts 29 e vive a Sheffield, dove è Anziano Senior di The Crowded House, una chiesa membra di Acts 29. E’ sposato con Janet e ha quattro figli e dieci nipoti. E’ coautore di diversi libri, tra cui Chiesa Totale. Puoi seguirlo su Twitter.
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