Il sesso da non sposati è peggio di quello che pensi
Gli americani parlano molto di sesso, e questo potrebbe indurre a pensare che ne facciano molto.
Dopotutto, alcuni dei comportamenti che un tempo la nostra società senza alcun dubbio incoraggiava (sposarsi, rimanere fedeli, persino andare in chiesa) appaiono un ostacolo a una vita romantica appassionante, mentre i comportamenti oggi accettati (sesso libero tra persone consenzienti, con chiunque, in qualsiasi momento) pare che portino ad avere incontri sessuali nonstop, disinibiti.
Invece è accaduto il contrario. I giovani di oggi sono sessualmente meno attivi (e meno felici) della generazione precedente composta da persone sposate che andavano in chiesa.
La recessione del sesso
“Gli Stati Uniti si trovano nel mezzo di una ‘recessione del sesso’”, ha osservato The Atlantic. “Questa recessione del sesso riguarda soprattutto i giovani adulti, specialmente maschi”.
Nel 2018, il numero di adulti americani che hanno riferito di non aver fatto sesso nell’anno precedente ha raggiunto il massimo storico del 23 per cento. (Immagina quanto possa essere questo numero nel 2020.) La fascia di popolazione sessualmente meno attiva è, prevedibilmente, quella degli ultrasessantenni, ma al secondo posto c’è la fascia d’età che va dai 18 ai 29 anni. I giovani d’oggi fanno sesso molto meno dei loro genitori.
I film e i media potrebbero farci pensare che il sesso come quello che si vede nei film avvenga in modo spontaneo, dopo aver bevuto qualcosa con un partner attraente scelto su una app di appuntamenti. Ma il carattere rilassato della cultura degli incontri casuali, che in teoria dovrebbe rendere il sesso casuale più facile, finisce per eliminarlo del tutto. A quanto pare, alla gente piace fare sesso con persone che gli piacciono. (Chi lo avrebbe mai pensato?). Condividere l’intimità con degli sconosciuti a caso non la rende sicura né piacevole—né (aggiungiamo noi) onorevole.
Tra i 20.000 studenti universitari intervistati dal 2005 al 2011 nel corso di un’indagine sulla loro vita sociale online, il numero medio di incontri occasionali in quattro anni era solo cinque —e la maggioranza degli studenti ha detto che avrebbe voluto avere più opportunità di allacciare una relazione a lungo termine.
Sesso privo di gioia
Per di più, forse non ti sorprenderà che il sesso imparato principalmente guardando pornografia e praticato soltanto sporadicamente con incontri occasionali non è un buon sesso. “Se sei una giovane donna”, ha detto una sessuologa a una giornalista di Atlantic, “e stai facendo del sesso con qualcuno e questi cerca di strangolarti, non so se vorresti subito ritornare a fare ancora sesso”. Solo un terzo degli uomini—e solo l’11 per cento delle donne—raggiunge l’orgasmo con un nuovo partner. (Al contrario, l’84 per cento degli uomini e il 67 per cento delle donne con una relazione sentimentale riferisce di aver raggiunto l’orgasmo nel loro ultimo rapporto sessuale).
Non sorprende dunque che la percentuale di chi pratica la masturbazione—che è facilitata dalla pornografia permettendo alle persone di evitare le difficoltà che comporta una relazione—è in forte aumento. Dal 1992 al 2014, il numero di donne americane che riferisce di masturbarsi settimanalmente è triplicato (raggiungendo il 26 per cento), e il numero di uomini è raddoppiato (arrivando al 54 per cento). Questo aumento nelle segnalazioni e calo nelle relazioni effettive non fa ben sperare per una soddisfazione a lungo termine.
Di fatto, l’odierna libertà sessuale in realtà non sembra fatta di begli uomini e belle donne che scoprono la passione con svariati partner. Sembra piuttosto essere fatta di gente comune che scorre su Tinder alla ricerca di qualcuno con cui avere una conversazione imbarazzante prima di gettare a terra i vestiti per qualche accoppiamento scomodo —o scegliere di restare a casa con un laptop e un vibratore.
Tutto questo ha forse una parvenza di gioia? Nel 2018, il “tasso di felicità” per i giovani è sceso ai minimi storici. Il motivo? I ricercatori W. Bradford Wilcox e Lyman Stone ne hanno trovati alcuni:
Non sono sposati. (I giovani sposati hanno il 75 per cento di probabilità in più di riferire di essere molto felici).
Non stanno frequentando una chiesa. (I giovani che vanno in chiesa più di una volta al mese hanno il 40 per cento di probabilità in più di riferire di essere molto felici rispetto ai loro coetanei non religiosi).
E non stanno facendo sesso. (I giovani che fanno sesso ogni settimana hanno il 35 per cento di probabilità in più di riferire di essere molto felici rispetto a chi non lo sta facendo).
Quindi, come si collegano tutti questi trend? Storicamente, i giovani spesso trovavano il loro coniuge in chiesa, dove trovavano sostegno per il loro matrimonio. E le persone sposate fanno più sesso. Praticare regolarmente sesso con la persona che ami ti rende più felice.
“Pertanto, anche se il declino nella felicità riguarda in gran parte il declino del sesso, questa non è la fine della storia”, scrivono Wilcox e Stone. “Il declino del sesso riguarda, almento in parte, i cambiamenti famigliari e religiosi che rendono più difficile per le persone arrivare a una vita di coppia stabile in giovane età”.
Una prospettiva fedele al Vangelo
Quindi, questo è il segreto: Da un lato, i cristiani fedeli al Vangelo danno più valore al sesso di quanto faccia la nostra cultura—a tal punto che non lo diamo via. Per i cristiani celibi, questo significa astenersi completamente dall’attività sessuale. Per i cristiani sposati, questo significa limitare i rapporti sessuali al tuo coniuge all’interno del vincolo matrimoniale.
Dall’altro lato, i cristiani fedeli al Vangelo danno meno valore al sesso di quanto faccia la nostra cultura. Rifiutiamo la visione sempre più comune secondo la quale se non stai facendo sesso come piace a te, la tua vita è incompiuta. Un cristiano celibe fedele al Vangelo vive una vita appagante, stimolante, interessante e piena di significato come quella di un cristiano fedele al Vangelo sposato e sessualmente attivo.
“Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io”, scrisse Paolo in 1 Corinzi 7:8. Queste non sono le parole di un uomo celibe amareggiato. Esse provengono da un leader vangelocentrico, ripieno di Spirito le cui lettere ce lo descrivono come una persona produttiva, gioiosa e onorabile.
La nostra vita sessuale non dovrebbe riguardare noi ma la gloria di Dio, perché solo obbedendo a Dio possiamo trovare un vero appagamento e un vero significato.
Sarah Eekhoff Zylstra è redattrice senior e direttrice della sezione “Fede e Opere” per The Gospel Coalition. È anche la coautrice di Gospelbound: Living with Resolute Hope in an Anxious Age. In precedenza ha scritto per Christianity Today, ha istruito a casa i suoi figli, è stata una freelance per un quotidiano locale e ha insegnato al Trinity Christian College. Si è laureata in Inglese e comunicazione alla Dordt University e in giornalismo alla Medill School of Journalism presso la Northwestern University. Vive con suo marito e i loro due figli nella periferia di Chicago e sono membri attivi della Orland Park Christian Reformed Church.
Collin Hansen è il vice presidente per i contenuti e caporedattore di The Gospel Coalition. Conduce il podcast Gospelbound e ha scritto e collaborato a molti libri, tra cui i più recentiRiscoprire la chiesa. Perché il corpo di Cristo è essenziale eGospelbound: Living with Resolute Hope in an Anxious Age. Ha ottenuto un MDiv presso il Trinity Evangelical Divinity School e una laurea triennale in giornalismo e storia presso la Northwestern University. Ha curato, tra gli altri libri, Our Secular Age: Ten Years of Reading and Applying Charles Taylor eThe New City Catechism Devotional. Lui e sua moglie fanno parte della Redeemer Community Church a Birmingham (Alabama) dove lavora come professore aggiunto alla Beeson Divinity School, di cui è membro del comitato consultivo.
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