Il mio amico ha onorato Dio e i suoi genitori: perché è morto giovane?

Intervista a John Piper 

Tema: La morte e il morire 

Trascrizione Audio 

Grazie di ascoltare il podcast Ask Pastor John. Riceviamo molte domande davvero interessanti via email, e molte di esse provengono da ascoltatori internazionali, come questa — una domanda impegnativa: “Ciao Pastore John, sono Nate e scrivo da Manila, Filippine, e ho una domanda che da tutta la vita mi mette in difficoltà. Il mio migliore amico morì di meningite quando avevamo dodici anni, e da allora dubito che Dio mantenga le sue promesse. Era figlio di un pastore, cresciuto in chiesa, amava Dio e onorava molto i suoi genitori. Se Efesini 6:2–3 parla del comandamento che contiene la promessa di una vita lunga, perché Dio non l’ha mantenuta nel caso del mio migliore amico?”

Capisco molto bene Nate, e non è difficile intuire che lui e il suo amico avevano interpretato Efesini 6:2–3 come una promessa da parte di Dio di una lunga vita per ogni singolo figlio che onora i suoi genitori. In apparenza, il testo sembra dire questo. Ecco cosa dice. “‘Onora tuo padre e tua madre’ (questo è il primo comandamento con promessa),” — riferendosi a Esodo 20:12 — questo è il primo comandamento con promessa nei Dieci Comandamenti — “affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra”.

Ecco perché genitori e pastori dovrebbero insegnare l’intera dottrina biblica della sofferenza e della morte, non solo agli adulti, ma anche ai bambini. Quando bambini muoiono o perdono un genitore o un fratello o un amico, hanno bisogno di un solido fondamento d’insegnamento per capire quello che sta succedendo loro. E’ importante osservare molto attentamente le parole usate in Efesini, il contesto di Esodo 20:12 nel Vecchio Testamento e il contesto più ampio di Paolo e le altre cose che dice su una vita lunga e sulla morte e sulla sofferenza. E’ molto importante per noi, e lo è per i nostri figli.

Faccio alcune osservazioni. Per esempio, Gesù è stato il Figlio più obbediente ai suoi genitori terreni e al suo Padre celeste che sia mai esistito. Non c’è mai stato un figlio più obbediente o uno che abbia onorato di più il suo Padre celeste e terreno. Eppure Gesù morì giovane. Egli non ebbe una lunga vita sulla terra, e disse ai suoi seguaci che sarebbero andati incontro a sofferenze simili. Egli non ha detto: “Oh, a me è successo così, però a voi non accadrà mai se vi comporterete bene come ho fatto io”. Non ha mai parlato in questo modo. In realtà, in tutto il Nuovo Testamento obbedire Dio, onorare Dio e osservare i suoi comandamenti, sono correlati al rischio, al pericolo e alla morte, non alla sicurezza e alla comodità. Perciò dobbiamo insegnare ai nostri figli, come fece Paolo nel suo “Discepolato per principianti” in Atti 14:22, che “dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. E alcune di queste tribolazioni comportano la morte: “Faranno morire parecchi di voi”, come disse Gesù (vedi Luca 21:16). 

Poi uno pensa alla grande promessa di Romani 8:28 e 32 che tutte le cose cooperano al tuo bene e che tutte le cose ti saranno provvedute, solo per essere poi seguite al versetto 36 — quattro versetti dopo — da: “Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno” (e non è riferito solo ai settantenni) “siamo stati considerati come pecore da macello” (citando il Salmo 44:22). Di conseguenza, quando leggiamo in Efesini 6:3: “affinché tu stia bene”, sembra molto simile a Romani 8:28: “[per] quelli che amano Dio”. Romani 8:28 dice che se ami Dio, tutto coopererà al tuo bene. Efesini 6:3 dice che se onori i tuoi genitori: “tu [starai] bene”. E “tu stia bene” nel contesto di Romani 8:35 significa che potresti essere ucciso per amore di Gesù. Questo è ciò che “affinché tu stia bene” potrebbe includere. 

Se quindi abbiamo imparato a vedere questa falsariga nella Scrittura, se ai bambini è stato mostrato questo, è improbabile che daremo a Efesini 6:3 un significato che Paolo certamente non aveva in mente. Nel Vecchio Testamento, questa promessa fu fatta al popolo d’Israele nel suo insieme, che sarebbe rimasto di generazione in generazione nella terra promessa se come popolo avesse osservato la legge e onorato i propri genitori. Non è una promessa per ogni singolo Israelita che onora i suoi genitori di arrivare fino ai settant’anni. Lo puoi leggere. Voi vivrete a lungo nella terra, nel senso di voi, popolo d’Israele, non sarete spazzati via e deportati a Babilonia se sarete un popolo che osserva la legge. E non lo furono, perciò furono spazzati via. 

La mia impressione è che, quando Paolo citò questa promessa del Vecchio Testamento, non la interpretava come una promessa di sicura lunga vita per ogni ragazzo e ragazza che onora i suoi genitori. E allora dovremmo domandarci: Che cosa intende allora quando dice “ . . . e abbia lunga vita sulla terra”? Se la applichiamo ai nostri figli o come figli la applichiamo a noi stessi, che cosa potrebbe significare?

Questo è il mio suggerimento. Se unisci le due metà insieme: “Tu stia bene e abbia lunga vita”, suggerisco che alla luce di tutto quello che abbiamo visto significa che tu starai bene e avrai una lunga vita finché questo è quello che “tu stia bene” implica. In altri termini, “tu stia bene” definisce “abbia lunga vita”, non il contrario. Vivere a lungo non definisce come tu stia bene. Tu stia bene definisce quanto a lungo vivrai. E penso che questo sia precisamente il modo in cui dovremmo dirlo a un figlio che sta morendo o che ha perso un amico o un genitore. Diciamo – ma non in modo disinvolto o senza lacrime – “Nel piano di Dio e nel Suo cuore pieno di bontà, sta andando bene. Starai bene”.

Possiamo anche scegliere di non dirlo per niente nel momento di maggior dolore. Non sto per nulla dicendo che dovremmo essere pastoralmente insensibili. Sto dicendo: Gente, prima o poi — e meglio piuttosto prima di soffrire e più tardi, forse, durante la sofferenza — prima o poi qualcosa va detto ai genitori che hanno perso il figlio o al fratello che ha perso il fratello o la sorella o, come nel nostro caso, un amico che è stato strappato via.

Se Dio prende un figlio (egli dà e toglie, egli dà e toglie, sia benedetto il nome del Signore - Giobbe 1:21). Se Dio prende un bambino nel senso estremo, lui sta bene e questo è quello che egli ha promesso. Tu starai bene e vivrai su questa terra finché questa sarà la cosa migliore per te, e poi vivrai per sempre in cielo.


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John Piper (@JohnPiper) è il fondatore e insegnante di desiringGod.org e rettore del Bethlehem College & Seminary. E’ stato per 33 anni il pastore della Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, Minnesota. Ha scritto più di 50 libri, incluso “A Peculiar Glory”.

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