I missionari single non sono soli
“Non andare nel campo di missione come single. Prima sposati e poi vai”.
Questo è stato il consiglio che ricevetti da una missionaria esperta e devota quando espressi il mio interesse per servire il Signore in modo interculturale. Anche se le sue intenzioni erano buone, sono felice di avere ricevuto il consiglio di altri credenti a quel tempo. Perché? Perché scegliere di seguire Dio in un altro continente è stata la decisione migliore che io abbia mai preso. Trasferirmi da sola in un paese straniero è stata un'avventura che mi ha portato ad avere una sempre maggiore intimità con Dio.
Se la vita cristiana consiste nell’imparare a camminare fedelmente con Cristo e dipendere da lui, essere una missionaria single è un corso accelerato in discepolato. È una spedizione piena di risate, timori, speranze, dolore e possibilità. È un cammino di umiliazione continua poiché ti rendi conto di non potere fare nemmeno le cose più piccole da sola, come ordinare cibo, prendere i mezzi di trasporto o pagare le bollette. Ma soprattutto, è un viaggio sostenuto dalla provvisione divina e pieno della sua presenza.
La provvisione divina
Quando ti sposti al di fuori della tua cultura di appartenenza, c’è un’enorme curva di apprendimento. Tutto è un po’ più complicato. I missionari sposati solitamente affrontano queste sfide come coppia. Ma quando le affronti come single, sei costretto a vedere Dio come la tua unica fonte di aiuto. Ogni cosa ti viene strappata via finché non vedi chiaramente che solo Dio è colui che provvede e si prende cura dei tuoi bisogni.
Una volta, il mio aereo rimase bloccato per 72 ore in una città straniera dove non conoscevo nessuno. Non parlavo la lingua locale, e la compagnia aerea non traduceva gli annunci in inglese, così feci l’unica cosa che potevo fare: pregare. Poco dopo, comparve una donna affabile che iniziò a spiegarmi la situazione in un inglese impeccabile. Era una traduttrice professionista che aveva notato il mio smarrimento.
In questi anni, ho vissuto molti momenti simili in cui mi sono trovata sola e senza aiuto, ma Dio ha provveduto qualcuno che mi aiutasse per proteggermi. Quando avevo nostalgia di casa e mi mancava la mia famiglia, chiesi a Dio di darmi degli amici per colmare quel vuoto. In risposta alle mie preghiere, alcune famiglie mi adottarono e mi invitarono ai loro “tempi in famiglia”, tra cui tradizioni natalizie e cene di famiglia settimanali.
Quando sono stata malata—esperienza particolarmente difficile per un single—Dio ha provveduto degli amici che hanno fatto la spesa, preparato i pasti e persino portato dei fiori. Poi ci sono stati tantissimi momenti difficili in cui solo Dio poteva conoscere la pesantezza del ministero o la mia solitudine. Ma in qualche modo, in quei momenti c'è sempre stato qualcuno che mi ha incoraggiata, ricordandomi che Dio è fedele, è vicino a me ed è all’opera nella mia vita. È quando ci troviamo di fronte alla nostra fragilità che vediamo in modo più chiaro la mano di Dio che ci sostiene.
La presenza di Dio
Oltre a godere della provvisione divina, ho imparato a camminare alla sua presenza. Dal momento che sono costantemente fuori dalla mia zona di comfort, sono spinta a pregare in ogni tempo, mantenendo un dialogo aperto con Dio. Questo mi ha insegnato ad essere più consapevole della presenza dello Spirito Santo. Quando ci sentiamo indipendenti e autosufficienti, di solito non siamo consapevoli della presenza di Dio. La mia insufficienza mi ricorda regolarmente che Dio è vicino a me.
Vivere da sola all’estero mi ha dato maggiori opportunità per stare in silenzio davanti a Dio. Nei momenti in cui avverto il desiderio di vivere qualche esperienza con la mia famiglia o un compagno, mi viene ricordato di gustare la presenza di Dio. Compleanni, festività, bellissimi paesaggi, esperienze uniche e persino malattie sono momenti in cui vogliamo stare con le persone a noi care. Ma la presenza di Dio è ampiamente sufficiente in questi momenti.
Non fraintendetemi. Servire il Signore in modo interculturale come single comporta le sue sfide. A volte Dio ci sembra distante o non vediamo frutto nel ministero, e coloro che desiderano sposarsi devono continuamente riportare questo desiderio a Dio. Molti missionari e operai interculturali single servono il Signore in luoghi in cui non hanno l’opportunità di conoscere altri credenti single.
I missionari single devono servire avendo fede che Dio li vuole lì sul campo di missione e che egli è buono e desidera provvedere a tutti i loro bisogni e desideri—anche nel caso in cui il desiderio di sposarsi non venga soddisfatto. Affidare a Dio il tuo celibato è una battaglia quotidiana, specialmente quando la solitudine si fa sentire. Essa comporta scegliere ogni giorno di credere che ciò che Dio ti sta dando oggi è buono perché egli è buono e la sua presenza è sufficiente.
Seguire e trovare Dio
La mia esperienza come operaia interculturale single è stata positiva grazie alla fedeltà di Dio nel provvedere ai miei bisogni e alla sua presenza. Allo stesso tempo, capisco da cosa volesse mettermi in guardia la mia amica molti anni fa. Essere single aggiunge complessità alla missione pur aggiungendo opportunità. Noi single abbiamo più libertà e flessibilità, ma affrontiamo anche sfide uniche.
Ma se tu oggi mi dicessi che vorresti servire il Signore come missionario single, ti risponderei in modo diverso dalla mia amica. La mia risposta sarebbe questa: “Dio è fedele. Se egli ti sta chiamando, egli sarà tutto ciò di cui avrai bisogno. Se sei disposto ad avvicinarti sempre di più a Dio, conoscerlo di più e dipendere da lui ogni giorno, unisciti a noi”. Perché la mèsse è grande, e il viaggio è benedetto.
Kristen Montgomery discepola adolescenti e insegna discipline umanistiche a Taiwan. Fa parte della Grace Baptist Church ed è una studentessa del Southern Baptist Theological Seminary. Nel tempo libero, le piace leggere, cucinare, creare e sperimentare e viaggiare alla scoperta di Taiwan.
DISCLAIMER: Gli articoli postati da Impatto Italia esprimono le posizioni e la sensibilità dell’autore.
Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.
L’uso del presente articolo è autorizzato dall’editore originale ©TGC. La risorsa originale può essere consultata al seguente link: https://www.thegospelcoalition.org/article/single-missionaries-not-alone/
© IMPATTO ITALIA