Essere genitori è difficile, ma Dio è buono
Il vangelo cambia ogni cosa. Cambia gli individui, i mariti, le mogli, i genitori e i figli. Nell’articolo precedente, mi sono concentrato sull’aspetto negativo del comando: Non esasperate i vostri figli. Ora mi concentro sull’aspetto positivo.
In Efesini 6:4, Paolo ordina ai genitori di allevare i loro figli nella disciplina e nell’istruzione del Signore.
Questo versetto dovrebbe attirare l’attenzione di un genitore. Possiamo presentare l’insegnamento di Paolo in tre parole: tenerezza, disciplina e istruzione.
Tenerezza
La parola “allevateli” non comunica esattamente la natura personale di ciò che il testo vuole esprimere. L’idea è più quella del nutrire. Infatti, è la stessa parola tradotta con “nutre” in Efesini 5:29. C’è una tenerezza e un’attenzione intenzionale associata all’essere genitori.
Dio conosce la nostra natura. Sa che i figli sono vulnerabili. Possono essere facilmente demoralizzati, oppure possono sbocciare e fiorire. Calvino tradusse così questo comando: “siano benevolmente amati”, e poi prosegue evidenziando che l’idea generale è di gentilezza e affabilità.
Ciò è in netto contrasto con il comportamento abituale dei padri ai tempi di Paolo. I padri erano piuttosto insensibili, e passavano sopra ai loro figli senza pensarci due volte. Tuttavia, Paolo mostra che i requisiti della nuova creazione sono quelli di una cura amorevole. E’ il nuovo ordine divino che irrompe e risplende.
In tal senso, mi piace quello che Kent Hughes dice: “Gli uomini non sono più veri uomini di quando sono teneri con i loro figli, che si tratti di tenere in braccio un bambino, di voler bene al loro liceale, o di abbracciare il loro adolescente o figlio adulto”.
Prima di mettersi a fare tutto il resto, i genitori cristiani devono avere una mano delicata e uno spirito che nutre. Ciò riflette l’esempio del Signore Gesù, che non rompe la canna rotta (Matteo 12:20). Che parole convincenti per i genitori. Potresti non essere una persona gentile, ma devi essere un genitore gentile. Non puoi nutrire qualcuno con un atteggiamento noncurante o duro.
Disciplina
Dall’altro lato, è necessario fornire una cura continua per impedire al bambino di sviluppare abitudini dannose per lui e per gli altri e che disonorano il Signore. La parola “disciplina” significa istruzione e anche punizione. Essa implica correggere il comportamento sbagliato. E’ l’istruzione complessiva e completa per la vita del bambino.
Non è volontà di Dio che i genitori, in nome della bontà e dell’amore, risparmino la disciplina ai loro figli. Questo sarebbe sicuramente un danno per lo sviluppo e la formazione del bambino.
E perciò la Bibbia parla del bisogno dei genitori di amare i loro figli, anche con la disciplina:
Chi risparmia la verga odia suo figlio, ma chi lo ama, lo corregge per tempo. (Proverbi 13:24)
Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà. (Proverbi 22:6)
La gentilezza non trascura la disciplina e la correzione.
Dio sa che i figli hanno bisogno di dolcezza, ma sa anche che hanno bisogno di correzione. Genitori cristiani, dovete capire la differenza tra ciò che la nostra cultura sentenzia sulla genitorialità e ciò che Dio dice che essa è. Dovete disciplinare i vostri figli. Non cresceranno, non diventeranno maturi e saggi da soli. Dio vi ha messo nelle loro vite per disciplinarli e formarli.
Istruzione
Questa parola significa mettere davanti alla mente. E’ l’istruzione verbale che corregge, ammonisce e fa i conti con il comportamento. Notiamo però che tutto ciò ha a che fare con la Bibbia. E’ la disciplina e l’istruzione del Signore.
I genitori non possono trascurare questo aspetto. Ricorda Eli e i suoi figli (1 Samuele 2:22-27). Dobbiamo insegnare la Parola di Dio ai nostri figli e applicarla alla vita. Ricorda Deuteronomio 6:7:
Inculcherai [questi comandamenti] ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
La Parola di Dio dovrebbe essere sempre presente nelle nostre conversazioni. Come il pane sulla tavola o l’acqua nella caraffa, anche la Bibbia deve avere la sua tovaglietta sulla tavola. Per istruire in modo adeguato, è necessario che nella famiglia ci sia un impegno verbale e tangibile nei confronti della Bibbia.
Quando si mettono insieme queste cose, si ha istruzione e disciplina con un atteggiamento di tenerezza e gentilezza. Senza l’istruzione, la disciplina somiglia all’abuso. Senza la tenerezza che nutre, l’istruzione è priva di sentimenti. Senza la disciplina, i genitori non stanno istruendo bene.
Ho pensato spesso al commento equilibrato di Lutero rivolto ai genitori: “Risparmia la verga e rovinerai tuo figlio. Questo è vero. Ma accanto alla verga, tieni una mela e dagliela quando ha fatto bene”.
Questo mette il peso sui genitori. Come possono i genitori crescere i loro figli secondo la volontà di Dio se non sanno ciò che la Parola di Dio insegna? Come possono insegnare la saggezza se non l’hanno imparata personalmente alla scuola di Cristo? I genitori devono crescere nella loro pietà personale se vogliono prendersi cura dei loro figli in modo fedele.
Sì, essere genitori è difficile. Ma Dio è buono, e la Bibbia è sufficiente. E lo Spirito Santo dimora nei credenti, rendendoci sempre più simili a Gesù. Questo esorta i genitori scoraggiati a essere fedeli e i genitori orgogliosi a essere umili.
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