Disintossicarsi da problematiche di controllo

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Ho un problema legato al controllo

Le esperienze della vita fanno emergere velocemente questa verità. Volare in aereo, violenti temporali estivi e la natura imprevedibile del ruolo del genitore rivelano che ho molto meno controllo sulle cose di quanto mi piacerebbe credere.

Ho un problema legato al controllo. La maggior parte dei leader ha questo problema, specialmente i fondatori di chiese.

La fondazione di chiese crea maniaci del controllo. Controlliamo scrupolosamente la pianificazione, i documenti relativi alla visione, i valori del nucleo di base, la strategia missionale, i percorsi di discepolato, e via dicendo. La mente di un fondatore di chiese è spesso irrequieta perché deve pensare alle strutture necessarie per la nascita di una nuova chiesa. Sono queste le cose che cerchiamo di tenere sotto controllo. E in un certo senso, ci riusciamo. E’ ovvio che non possiamo restarcene a letto tutto il giorno e pensare che la chiesa funzionerà da sola; occorre intenzionalità.

Pur avendo però la responsabilità di agire, non abbiamo il controllo delle cose. Questo è uno dei principali conflitti nel cuore di un fondatore di chiese: agire in modo fedele, ma al tempo stesso credere che è Dio a controllare i risultati.

E qui si insinua un'altra oscura tentazione per il fondatore di chiese.

I risultati.

Per diversi motivi, alcuni buoni altri sbagliati, vogliamo risultati, e questo orientamento ai risultati può indurci a voler prendere in mano saldamente le redini della nostra nuova chiesa.

Chi ha davvero il controllo?

Tutte le nostre azioni fedeli possono sottilmente indurci a credere che abbiamo noi il controllo. Se sono stato io a progettare tutto, e quello che ho progettato si è realizzato, non sono forse stato io a far sì che riuscisse? 

Nel 2009 cominciammo a raccogliere fondi per la nostra chiesa in via di fondazione. Questo accadde solo un anno dopo la crisi finanziaria che colpì molte persone in tutta la nazione. Anche la mia famiglia risentì della crisi e fummo pure costretti a vendere la nostra casa per poterci trasferire a Madison (Wisconsin) per fondare una nuova chiesa. 

Questa è stata solo una delle tante sfide che abbiamo affrontato nel fondare chiese. Niente soldi, nessuna persona, nessun locale di culto, e nessuna certezza che tutto questo avrebbe funzionato. Attuammo quindi un piano per superare queste sfide: numerose colazioni di lavoro per raccogliere fondi, cercare locali in affitto, cercare di spargere la voce che una nuova chiesa a Madison (Wisconsin) era in arrivo. Dai, venite tutti!

Questi furono i nostri sforzi e le nostre azioni fedeli. Ma chi aveva ogni cosa sotto controllo? Noi non potevamo costringere nessuno a dire “sì” in materia di soldi, locale di culto o massa critica. Niente di questo poteva essere attribuito al nostro lavoro. Dovevamo fidarci che qualcun altro avrebbe provveduto.

Ovviamente, Dio era ed è al controllo di tutto.

Aggrapparsi al controllo è radicalmente in contrasto con l’intimità con Dio. Senza intimità con Dio perdi tutto.

Fondatore di chiese, questa è una cosa estremamente positiva! Certo, la prospettiva di perdere la battaglia per avere il controllo sembra spaventosa, ma se non la perdi, potresti perdere la tua anima! Ecco il pericolo. Aggrapparsi al controllo è radicalmente in contrasto con l’intimità con Dio, e senza intimità con Dio perdi tutto.

Tutto merito mio, e non della preghiera.

Ecco cosa intendo. Uno dei molti pericoli (e ce ne sono tantissimi: ansia, rabbia, orgoglio, impazienza, ecc.) di credere nel mito che tu hai il controllo è che questo può portare ben presto alla mancanza di preghiera. Se sei tu ad avere il controllo, che cosa preghi a fare? Ma se sai per certo che nulla è possibile senza l’intervento del Signore, ti verrà spontaneo supplicarlo ferventemente.

Quando la chiesa primitiva era minacciata da una dura persecuzione, indisse forse una riunione per decidere la strategia da attuare? Grazie al cielo, no. Fece ricorso alla preghiera.

Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio… Atti 4:23-24

E’ necessario pensare e programmare in modo strategico? Certamente! Ma quelli di noi che tendono a essere orientati al risultato e che sono ossessionati dal voler controllare ogni cosa devono fare della preghiera una priorità e della programmazione una cosa secondaria.

Ciò che sto per dire magari non va preso in termini assoluti, ma permettetemi di darvi qualche consiglio su cose in cui anch’io ho bisogno di crescere. Per ogni ora trascorsa in incontri di pianificazione, trascorretene due in preghiera. Oppure confrontate semplicemente il tempo trascorso in preghiera con il tempo passato a elaborare strategie. O magari elabora tutte le tue strategie in preghiera, rendile intrise di preghiera. Questa metrica benedirà voi e quelli che seguono la vostra guida. E’ un riportare alla mente in modo tangibile a te stesso e a quelli che ti seguono che sai veramente di non avere il controllo delle cose, ma che ti stai affidando al controllo amorevole di Dio.

La promessa che ogni cosa sarà provveduta 

Fatti coraggio, fondatore di chiese. Non devi avere il controllo, perché Dio lo ha.

Egli ama la tua chiesa più di te. La sua promessa di provvedere è più grande della tua illusione di controllo. Scrivendo all’antica chiesa di Filippi, Paolo ricordò all’assemblea dei credenti che il Vangelo è fondamentale per abbandonare il nostro controllo ansioso e confidare che Dio provveda per tutti i nostri bisogni. Dopo aver finito di sottolineare come questa chiesa avesse provveduto ai suoi bisogni di fondatore di chiese, egli ricorda ai Filippesi che la stessa esperienza è riservata a loro.

Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù”. Filippesi 4:19

Dio provvederà perché egli può! Egli lo può fare perché è ricco! Gesù è ricco in gloria perché visse una vita perfetta, morì portando su di sé l’ira di Dio, e risorse dai morti! Ora, per mezzo dello Spirito, la sua gloria trabocca nei nostri cuori e questo ci permette di affidarci a lui con la piena fiducia che egli benedirà noi e le nostre chiese.

Puoi dunque riposare, Pastore. Non devi avere tu il controllo delle cose. E’ Dio che ha il controllo. Non devi costruire nulla. Dio sta operando attraverso il tuo ministero più di quanto tu possa immaginare. Non devi temere il futuro. Dio è già nel futuro e le sue provviste sono già lì che ti aspettano.


Zach è pastore per l’insegnamento e anziano che sovrintende lo sviluppo della leadership e la predicazione alla chiesa The Vine Church, Madison (Wisconsin, USA). Zach e la sua straordinaria moglie Kim hanno quattro figli: Taylor, Autumn, Emery e Mya. Zach si è laureato all’Università del Northern Iowa e al Covenant Theological Seminary.

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