Come prepararsi per fondare una chiesa tra i poveri

Molti fondatori di chiese e pastori si domandano come faranno a iniziare se sono da soli o dispongono di risorse limitate. Diverse persone hanno visitato la chiesa di cui sono pastore—Niddrie Community Church a Edimburgo, Scozia—e hanno osservato che per noi è più facile perché abbiamo una squadra. Ma quando iniziai quest’opera, nessun altro, oltre a me, lavorava a tempo pieno.

Quindi dico alla gente di iniziare dalla materia prima che ha a disposizione e di partire da lì. Se sei da solo e parti da zero, allora prega che altri si uniscano all’opera. Non avere fretta. Scegli attentamente i membri della tua squadra e assicurati che abbiano compreso la tua visione e la direzione in cui stai andando. Se sei un pastore che ha già una certa esperienza, offri un internariato a chi è già membro della tua chiesa o recluta persone da seminari o da altre chiese locali.

Forse non hai perché non hai chiesto regolarmente al tuo Padre celeste. Una cosa è certa: le cose non cambieranno se non sei disposto a fare dei passi di fede.

Non essere legato a un modello solo

Alcuni hanno una passione per un particolare modello per la fondazione e la rivitalizzazione di chiese, come se per fare un bel lavoro sia necessario farlo ogni volta allo stesso modo. Secondo la mia esperienza ci sono invece molti modelli validi. Per esempio:

  • In Brasile, iniziai con un gruppo di otto uomini e donne. Ci incontrammo ogni giorno per un anno per studiare, pregare, mangiare e svolgere insieme il ministero per le strade. Quando venne il momento di iniziare l’opera nella nostra favela, ci conoscevamo bene tra di noi, e siamo partiti in quarta. La chiesa crebbe rapidamente.

  • A Niddrie (Scozia) ereditai un gruppo, per cui dovetti rieducarlo, prevalentemente dal pulpito. Investii più tempo con coloro che sembravano in sintonia con la nuova visione per il ministero. E’ stato un modo diverso di “fare chiesa”, ma un pò alla volta si è rivelato efficace.

  • In un quartiere di case popolari a Edimburgo chiamato Gracemount, c’era una giovane coppia che avviò una chiesa da zero. Iniziarono con dei contatti avuti grazie a un ministero paraecclesiale del posto, e ora c’è una chiesa che fa risplendere la luce del vangelo in un posto spiritualmente buio.

Il fatto è che non c’è un modo perfetto per fondare e rivitalizzare chiese. Ogni luogo è diverso e presenta opportunità diverse. Una roulottopoli può richiedere una strategia diversa da un quartiere di case popolari, ed entrambe le strategie possono essere diverse da quella che si adotterebbe per fondare una nuova chiesa in periferia.                      

Se sei legato a un modello solo, potresti perdere una buona opportunità. E se importi il tuo modello in un luogo diverso senza tenere conto della sua cultura e dei suoi bisogni, sei alla ricerca di guai.

Sii realistico sui costi finanziari

Due giovani uomini presero appuntamento con me per incontrarci nel mio ufficio per parlare della loro visione di lavorare tre le gang in Sudafrica. Quando chiesi loro quanti soldi speravano di poter raccogliere, la risposta fu una cifra ingenuamente bassa. A quanto pare avevano programmato di vivere con un budget ridottissimo senza tenere conto delle spese relative ad affitto, auto, carburante, fondo pensione, viaggi a casa, spese mediche e un piccolo lusso chiamato cibo. Non avevano assolutamente idea di quali fossero i reali costi legati al fondare o rivitalizzare chiese in zone povere.

La normale strategia occidentale per la fondazione di chiese prevede di raggiungere l’indipendenza finanziaria dai tre ai cinque anni. Questa strategia è estremamente irrealistica in comunità povere, dove l’indipendenza finanziaria può richiedere un decennio o anche di più. I nuovi ministeri per i poveri hanno bisogno di ricevere risorse finanziarie a lungo termine. Pensare attentamente all’aspetto finanziario può proteggere il fondatore da timori, preoccupazioni e ansie.

La difficoltà di finanziare una chiesa in zone povere è uno dei motivi per cui chiese da ogni parte del mondo dovrebbero unire le forze o sviluppare una fitta rete di collaborazione con altre chiese. Insieme possono sostenere spiritualmente e finanziariamente l’opera delle chiese nelle zone più povere. Se fai parte di una chiesa abbiente che vuole contribuire a diffondere il vangelo tra i poveri, il modo migliore per collaborare in quest’opera è attraverso il sostegno finanziario.

Inoltre, dobbiamo curare i rapporti con i donatori individuali che conoscono e comprendono il nostro contesto ministeriale. Purtroppo, ci sono poche persone così in un mondo che vuole risultati veloci e newsletter infarcite di statistiche con storie sbalorditive. La nostra strategia è semplicemente stata quella di approcciare il ministero tra i poveri come uno sforzo missionario a lungo termine. Perciò incoraggiamo i nostri collaboratori a raccogliere fondi per creare sostenibilità.

Fissa obiettivi e aspettative realistici

Ricordo una riunione a New York in cui un fondatore di chiese disse che se non vediamo 200 persone nella nostra nuova chiesa entro il terzo anno, allora forse dovremmo mettere in discussione la nostra chiamata. Un altro fondatore ci disse che “in fede” si stava spostando in una nuova zona con una squadra di supporto di 150 persone.

Una volta alcuni fondatori di chiese americani hanno visitato un culto della nostra chiesa a Niddrie, dove erano presenti circa 75 persone. Dopo il culto, durante il pranzo, uno di loro disse che avremmo avuto più successo se avessimo avuto musicisti migliori e reso un po’ più luminoso il locale di culto. Lo informai che, per un contesto di edilizia popolare come quello in cui ci troviamo, la nostra poteva considerarsi una mega-chiesa!

Quando sento parlare di chiese che attirano centinaia di persone ai loro culti inaugurali, suppongo che la maggior parte delle persone presenti siano cristiani che facevano parte di altre chiese della zona. Una chiesa in una comunità povera ha molte meno probabilità di avere una riserva numerosa di cristiani da cui attingere. E’ probabile che crescerà più lentamente perché dovrà farlo attraverso le conversioni. Dio può senza dubbio mandare un risveglio e suscitare centinaia di conversioni. Ma escludendo qualcosa di straordinario, sarei felice se vedessimo gruppi di 20-40 credenti in diversi quartieri popolari dopo 10 anni di lavoro. Ciò rappresenterebbe un enorme successo—anche se per alcuni potrebbe sembrare una squadra di supporto! Sinceramente penso che mettiamo troppa pressione sulle spalle dei fondatori e dei rivitalizzatori di chiese con obiettivi e aspettative irrealistici.

E quando le nostre aspettative sono irrealistiche, rischiamo di fare più danni che altro nei nostri sforzi di fondazione di chiese.


Mez McConnell è pastore senior di Niddrie Community Church. E’ il direttore di 20Schemes, un’iniziativa per la fondazione e la rivitalizzazione di chiese in Scozia. E’ anche il co-direttore dell’iniziativa di Acts 29 Chiesa in luoghi difficili. Mez è autore di diversi libri, tra cui The Creaking on the Stairs: Finding Faith in God Through Childhood Abuse (Christian Focus) e Is There Anybody Out There?: A Journey from Despair to Hope (Christian Focus). E’ sposato con Miriam e ha due figlie. Puoi seguirlo su Twitter.

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