Coltivare collaborazioni internazionali per la fondazione di chiese | Parte 1

Logica e motivazione

Perché dovremmo coltivare collaborazioni internazionali per la fondazione di chiese? Questo post non è per nulla esauriente, ma dovrebbe essere sufficiente a convincere. Per quelli che saranno convinti, a breve sarà pubblicato un altro post per stimolare la riflessione su come coltivare queste collaborazioni.

1. La chiesa primitiva era, fin dall’inizio, una famiglia diversificata e globale di chiese che fondano chiese

Matteo 28:18-20 ha bisogno di collaborazioni internazionali per la fondazione di chiese per essere adempiuto. Come può il vangelo giungere fino alle estremità della terra senza varcare i confini nazionali (o i loro equivalenti)? Come si battezzano, si istruiscono e si fanno discepoli al di fuori del contesto della chiesa, secondo le categorie descritte dal Nuovo Testamento? Alla luce del grande mandato, non sorprende osservare che il libro degli Atti è una storia di collaborazioni internazionali per la fondazione di chiese, sin dal giorno in cui la chiesa di Antiochia mandò Paolo e Barnaba in missione. Luca ci fornisce una bellissima immagine del principio in Atti 20:4, con Paolo che ritorna a Gerusalemme con un gruppo di colleghi dopo aver da poco fondato chiese a Berea, Tessalonica, Derba e in Asia (forse grazie al contributo delle chiese fondate da Paolo a Efeso e a Colosse). Luca descrive le collaborazioni internazionali incidentalmente, come se fossero una normale componente del tessuto della chiesa primitiva. Lo stesso quadro emerge dalle epistole. Perché Paolo scrisse Romani? Per recarsi in Spagna, e creare una collaborazione internazionale tra la chiesa di Roma e la chiesa che sperava di fondare in Spagna. Filippesi è una lettera che riguarda la collaborazione nel vangelo (cap. 1 e cap. 4). 1 Tessalonicesi 1 mostra una chiesa la cui influenza e testimonianza echeggiavano da provincia a provincia in modo naturale e contagioso. Tutto lascerebbe pensare che quando la finalità e la portata del vangelo erano predicate, producevano come conseguenza necessaria collaborazioni internazionali vitali e intenzionali.

2. La grazia si riversa su altri

Dio dà grazia agli umili ma resiste al superbo. Egli sazia di beni l’affamato e rimanda il ricco a mani vuote. Noi, e le nostre chiese, riceviamo grazia quando umiliamo e svuotiamo noi stessi. La grazia che riceviamo si riversa su altri, il cui bisogno è più grande del nostro, specificamente attraverso la collaborazione internazionale per la fondazione di chiese. In questo modo rimaniamo umili e vuoti di noi stessi e questa condizione, nella nostra esperienza, porta a un continuo riversamento della grazia di Dio nelle nostre vite. La grazia continua a scorrere in noi, e da noi. La grazia si riversa su altri.

3. Le collaborazioni internazionali accelerano e amplificano l’impatto missionale delle chiese locali

Forse un’illustrazione ci può aiutare. Immagina di scavare una buca. Stai lavorando fuori con una pala, e lentamente la buca diventa profonda, ma ci sono molte radici e pietre che la tua pala non riesce a togliere. Sopraggiungono alcuni amici con altre pale e qualche piccone. Il tuo lavoro è sempre lo stesso, ma la collaborazione degli altri ti permetterà di finirlo molto più velocemente e gli attrezzi aggiuntivi ti faranno scavare più a fondo. Le collaborazioni internazionali accelerano e amplificano l’impatto della chiesa locale. L’aspetto meraviglioso delle collaborazioni internazionali è che i benefici si hanno da ambo le parti, specialmente perché …

4. Le collaborazioni internazionali forniscono alle chiese locali l’opportunità di manifestare la realtà diversificata e globale della chiesa universale

Gli amici tornano a casa con le loro pale e picconi, stanchi e felici. Le loro famiglie chiedono com’è andata. Essi raccontano la storia di come hanno aiutato un amico a scavare una buca, e di come nel farlo hanno sviluppato un’intensa relazione, sperimentando la verità che vi è più gioia nel dare che nel ricevere. Mediante le collaborazioni internazionali, tutta la chiesa gode la realtà della presenza globale della chiesa di Dio e del ruolo che Dio ha concesso ai suoi membri nel far avanzare il suo regno. La collaborazione internazionale diventa un gioiello nella loro corona, l’insondabile sorriso della loro gioia (1 Tessalonicesi 2:19).

5. Le collaborazioni internazionali danno l’opportunità di un intenso discepolato mediante l’invio di squadre a breve termine

Una squadra composta da membri di chiesa che varcano il confine nazionale per aiutare la missione di un’altra chiesa locale si sottopone a un intenso periodo di discepolato. Preghiera, evangelizzazione, unità, amore, servizio, sopportazione reciproca, sono tutti aspetti che sono intensificati. E’ il tempo ideale per fornire dei curriculum basilari sulla teologia missionale in contesto. Se studiato e attuato bene, può avere un notevole valore per la chiesa ricevente, e un beneficio ancora maggiore per la chiesa mandante. Il miglior indicatore di una chiamata al servizio cristiano a tempo pieno è la partecipazione in squadre di questo tipo. Se vogliamo accelerare e intensificare il flusso di fondatori di chiese e membri di squadre per la fondazione di chiese nei nostri contesti locali, squadre come queste sono particolarmente efficaci.

6. Le collaborazioni internazionali sono un modo efficace per raggiungere le etnie non ancora raggiunte

Questo grafico animato mostra il flusso dei rifugiati in Europa, i quali provengono principalmente da luoghi difficilmente accessibili alla chiesa e dove vive un’alta percentuale di persone non raggiunte dal vangelo. Se chiese negli Stati Uniti, per esempio, volessero raggiungere persone in queste aree, in questo caso sembrerebbe opportuno che investissero in chiese europee che ora sono in grado di raggiungere, per la grazia di Dio, persone provenienti da quelle parti del mondo. A Parigi c’è una chiesa per raggiungere gli Iraniani esattamente in questo modo.


Philip Moore è sposato con Rachel. Hanno cinque figli. Nel 2006 Philip si è trasferito in Francia per essere il pastore di una chiesa nell’area di Parigi. Da allora, per grazia di Dio, la chiesa ha fondato tre chiese sorelle e ha formato una coppia per fondare una chiesa nel centro di Parigi. Attualmente è il Direttore di Acts 29 Europa.