Charles Spurgeon e il ministero della fondazione di chiese
Pochi pastori sono più amati di Charles Spurgeon. Il “principe dei predicatori” pronunciò migliaia di sermoni, scrisse decine di libri, fondò una scuola teologica, diresse un orfanotrofio e fece molto altro durante la sua vita. Lavorò instancabilmente per conquistare anime a Cristo. Il missionario David Livingstone una volta gli chiese: “Come riesce a fare così tante cose in un giorno?” Spurgeon rispose: “Signor Livingstone, lei dimentica che siamo in due a lavorare”.
Abbiamo bisogno di ricordare questo. In un tempo di trasformazione culturale e di interminabile guerra spirituale, il ministero pastorale e l’opera della fondazione di chiese richiede che facciamo affidamento sulla potenza dello Spirito Santo per trasformare le vite delle persone. Siamo mandati come pecore in mezzo ai lupi, perciò dobbiamo essere astuti come serpenti e semplici come colombe (Matteo 10:16). Proprio come noi, Spurgeon visse durante un tempo di disagio sociale e teologico. Eppure egli mantenne un’ortodossia coerente e una solida ortoprassia. Desidero la stessa cosa per te e per me.
Nonostante il ministero prodigioso di Spurgeon, ho scoperto che molti non sanno della sua passione per la fondazione di chiese e del suo impegno per promuoverla. Infatti, egli scrisse nel 1881: “E’ un mio grande piacere aiutare ad avviare nuove chiese”. Ecco tre lezioni che possiamo imparare dalla sua vita e dal suo ministero che ci aiutano in quest’opera oggi.
1. La necessità di una preparazione vangelocentrica
Spurgeon riconobbe l’importanza della preparazione in vista del ministero. La sua opera nella fondazione di chiese passava attraverso il Pastors’ College, che egli fondò nel 1856 e che fungeva da contesto di formazione ministeriale collocato nella chiesa locale. Nella sua autobiografia, Spurgeon scrisse: “Una volta che il Pastors’ College fu sufficientemente strutturato, ci eravamo posti un unico obiettivo, che era la gloria di Dio, mediante la predicazione del Vangelo”.
Pur non avendo ricevuto una formazione in un college, Spurgeon era un convinto sostenitore della formazione teologica e tenne lezioni al college, dove lavorò per preparare i pastori in modo che predicassero la verità di Dio con franchezza. Tra il 1856 e il 1892, la sua scuola formò più di 900 pastori. Gli studenti venivano immersi nella Scrittura perché Spurgeon ne comprese la potenza. Essi imparavano che “il Vangelo è, per il vero credente, qualcosa di potente. Esso è Cristo, potenza di Dio”.
I fondatori di chiesa che non sono preparati nel Vangelo non saranno in grado di guidare gli altri ad andare più a fondo nel Vangelo.
2. L’importanza della pietà e dello zelo evangelistico
Spurgeon desiderava formare uomini che fossero già fervidamente consacrati a Cristo. Egli cercava uomini che avessero i “segni evidenti di una chiamata divina”—che fossero degli esempi di capacità predicatoria, di profonda pietà e di fede genuina. Ma non si trattava di una fede semplicemente a livello intellettuale. Spurgeon scrisse in una lettera:
Ho l’impressione che molte delle nostre chiese abbiano bisogno di una classe di ministri che non ambiscono ad avere una cultura eccelsa, ma a conquistare anime—uomini del popolo, sensibili, compassionevoli, che fraternizzano con le masse dei lavoratori—uomini che parlano il linguaggio comune . . . uomini pronti a visitare gli ammalati e i poveri, e in grado di far comprendere loro la realtà del conforto della religione.
Spurgeon dedicò la sua vita a vedere vite cambiate dalla buona notizia di Gesù. La prima domanda che veniva fatta ai futuri studenti del Pastors’ College era: “Hai conquistato anime per Gesù?” L’impegno di Spurgeon nell’evangelizzazione continuò lungo tutto il suo ministero. Quest’opera era fondamentale per il successo del Pastors’ College ed è essenziale per la fondazione di chiese.
Spurgeon riteneva che il fondatore di chiesa che mancasse di pietà personale e di zelo evangelistico non fosse pronto per il ministero del Vangelo.
3. Il requisito della perseveranza fedele
Prima di mandare i diplomati dal Pastors’ College a fondare nuove chiese, Spurgeon li esortava per l’incarico che li attendeva. Un biografo ha descritto l’esortazione: “Diversi studenti, in differenti periodi nella storia del College, nell’essere mandati come pionieri per l’avvio di nuove chiese, ricevettero questa esortazione singolare: ‘Aggrappatevi tenacemente con entrambe le vostre mani; quando queste mollano la presa, aggrappatevi con i vostri denti; e se questi cedono, restate aggrappati con le vostre ciglia!’”
Spurgeon sapeva che fondare chiese non era per i deboli di cuore, così preparava i suoi studenti alla perseveranza. E la maggioranza dei pastori che si diplomarono al College rimasero fedeli nella fede e nella pratica.
Il Pastors’ College iniziò a conservare le statistiche sui suoi diplomati solo nel 1865. I dati indicano che entro il 1878 i diplomati avevano battezzato più di 3.600 persone. I diplomati stavano servendo il Signore in nazioni di tutto il mondo, tra cui India, Cina, Giappone, Africa, Spagna, Italia, Indie Occidentali, Sud America, Australia, Canada e Stati Uniti. Ed entro il 1889, gli studenti avevano fondato oltre 80 chiese a Londra e dintorni, e in tutto, più di 200 nel mondo. Oltre 40.000 persone furono battezzate attraverso gli sforzi dei diplomati del Pastors’ College!
La vita e il ministero di Spurgeon offrono numerosi insegnamenti per l’opera della fondazione di chiese. Senza dubbio ci ricorda di essere radicati, zelanti e dipendenti dal Vangelo. Fondatori di chiesa, siate fedeli nell’opera e confidate in Dio per il raccolto. E ricordate di correre la gara con perseveranza, anche se questo dovesse significare rimanere aggrappati con le vostre ciglia.
Aaron L. Lumpkin (Dottorando, Southeastern Baptist Theological Seminary) è decano associato degli studenti e cappellano del campus alla Missouri Baptist University di St. Louis, Missouri. Fa pure parte della squadra pastorale di Church of the Redeemer, St. Louis. E’ co-autore di The Sum and Substance of the Gospel: The Christ-Centered Piety of Charles Haddon Spurgeon. Lui e sua moglie Sara hanno quattro figli.
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