Ama la tua città con una mentalità da maratoneta
Intorno al 600 a.C, come il profeta Geremia aveva preannunciato, molti Israeliti furono condotti con la forza a Babilonia, e Gerusalemme fu distrutta. Geremia disse ai futuri esiliati che l’opera di YHWH si sarebbe dipanata gradualmente nel corso di molte generazioni (Geremia 29).
Queste parole mi ricordano che dobbiamo avere la mentalità di un maratoneta.
Adottare un approccio alla missione da maratoneta è di importanza fondamentale —specialmente nei contesti più difficili—perché una chiesa di nuova fondazione non risolverà istantaneamente tutti i problemi dovuti a decenni di disinteresse per le cose spirituali e di assenza del Vangelo. Molti cadono prima della linea del traguardo perché vedono la missione come uno sprint. Ma Paolo descrive la fondazione di chiese come una staffetta: “Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri” (2 Timoteo 2:2).
Le istruzioni di Paolo a Timoteo sono simili alle parole che Geremia pronunciò secoli prima. I fondatori di chiesa dovrebbero adottare un approccio da maratoneta per ottenere una moltiplicazione sostenibile nelle città in cui Dio li ha messi. Dobbiamo essere coinvolti in modo dinamico nella nostra città, e non limitarci ad essere presenti in modo passivo.
Come vivere in un paradosso
Quando abbiamo fondato Cornerstone Church a Detroit, Michigan, la nostra intenzione era quella di penetrare nel tessuto sociale della nostra comunità continuando però a riflettere la gloria di Cristo. Il rapporto con la nostra città è paradossale. Siamo chiamati a far risplendere la luce del Vangelo e a mostrare il carattere distintivo di Cristo (Matteo 5), ma anche a vivere tra i nemici di Dio. Come il popolo di Dio in esilio a Babilonia, anche noi siamo chiamati a vivere vicino a coloro che sono lontani dal Signore.
Come possiamo dunque vivere fedelmente questo paradosso di vivere tra i nostri vicini ma non vivere come loro? Possiamo intercedere per le nostre città, essere coinvolti in esse, e investire nel loro benessere.
1. Intercedere
Anche se la cattività di Israele è una conseguenza del giudizio divino, Dio dice al suo popolo di invocarlo e “pregare il Signore per essa [Babilonia]” (Geremia 29:7). Sorprendentemente, Dio dice al suo popolo di intercedere per la città che in seguito avrebbe personificato il male nella Scrittura (Apocalisse 18). Anche noi dovremmo pregare Dio per la nostra città, “poiché dal bene di questa dipende il vostro bene” (Geremia 29:7).
Prega intenzionalmente che la mano salvifica di Dio e la sua grazia comune siano all’opera nella tua città; ciò lo glorificherà e ti farà crescere. La Scrittura e la storia umana ci forniscono innumerevoli esempi di Dio che agisce quando il suo popolo prega con fervore.
Spesso piango mentre guido e cammino per le strade di Detroit. Vedere la criminalità, la povertà e il vagabondaggio mi spinge a intercedere per la mia città. Ma non prego solo a livello personale. Preghiamo anche in pubblico per Detroit durante il tempo di preghiera comunitaria. Preghiamo per le autorità della città, per le scuole che serviamo e le loro famiglie, per la fine della violenza, per quartieri specifici, per le altre chiese della città e per un risveglio. Come stai intercedendo per la tua città?
2. Essere coinvolti
Il Signore dice al suo popolo di: “Costruite case e abitatele; piantate giardini e mangiatene il frutto; prendete mogli e generate figli e figlie … moltiplicate là dove siete, e non diminuite” (Geremia 29:5-6). Questo è sconvolgente se ci ricordiamo l’empietà e l’idolatria di Babilonia. YHWH dice al suo popolo di mettersi a suo agio in una situazione scomoda. Essi dovevano mettere radici nel suolo contaminato di Babilonia. Naturalmente, essi non dovevano imitare il peccato di Babilonia, ma Dio dice loro di essere completamente coinvolti nella vita della città per il bene della città.
A volte creiamo una sottocultura cristiana ed evitiamo attentamente di inserirci nel luogo in cui serviamo. Ma invece di esistere come entità separate, il nostro obiettivo deve essere quello di sentirci parte della nostra comunità. In 1 Pietro 2:11-12, l’apostolo ci descrive come “stranieri” e “pellegrini”, tuttavia ci esorta a glorificare Dio vivendo tra gli empi, non a separarci da essi.
Nella tua filosofia di ministero e a livello pratico, vivi la tua vita e il tuo ministero in modo che siano intessuti nella città dove Dio ti ha messo. Abita, mangia, lavora e gioca il più possibile dove stai cercando di raggiungere le persone. Molti considerano questo un sacrificio perché significa rinunciare a vantaggi di tipo geografico e sociale, ma i dividendi missionali di questa scelta sono piuttosto alti. Ti incoraggio a pregare e a riflettere su come assaporare la grazia comune nella tua città pur dichiarando la grazia salvifica di Cristo.
3. Investire
Dio dice a Israele di “[cercare] il bene della città dove io vi ho fatti deportare” (Geremia 29:7). Negli ultimi cinque anni, la nostra chiesa ha collaborato con scuole, organizzazioni civiche, attività locali, centri di gravidanze in crisi e società sportive. Vogliamo vedere i nostri quartieri prosperare. Per la grazia di Dio, ci siamo guadagnati la reputazione di chiesa che ricerca il bene della città. Serviamo instancabilmente e investiamo finanziariamente.
Ci sono tantissimi modi in cui le nostre chiese possono investire per lo sviluppo umano nelle nostre città senza compromettere il carattere distintivo del Vangelo. Per fare un esempio, nel 2019 ho frequentato l’associazione genitori-insegnanti di una scuola del nostro quartiere (pur non avendo nessun figlio iscritto lì) e ora ricopro il ruolo di consigliere e cappellano ufficioso.
Il nostro coinvolgimento nelle nostre città mostra la persona, l’incarnazione e l’opera del nostro Salvatore. Il nostro coinvolgimento nelle nostre città e il sacrificio della nostra comodità indica come il Signore ha lasciato la gloria del cielo per il caos di questa terra a causa del suo grande amore per noi. Il nostro investimento nella nostra città conduce le persone a Cristo, che ha pagato tutto al Calvario. Con una mentalità da maratoneta, possiamo affrontare avversità e persone difficili per il bene della nostra città perché il nostro amato Gesù è morto per redimere i suoi nemici.
Tyler St. Clair è il pastore principale di Cornerstone Church di Detroit, Michigan. E’ anche direttore di Church in Hard Places nel Network U.S. Midwest di Acts 29. Tyler è sposato con la sua migliore amica, Elita, e ha cinque fantastici figli. Puoi seguirlo su Twitter.
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