Ama la teologia biblica, ma non trascurare la teologia sistematica
Amo la teologia biblica (lo studio di ogni libro della Bibbia e del suo contenuto all’interno del canone biblico), che interpreta la rivelazione che Dio ha dato di se stesso attraverso la sacra trama della Scrittura. Amo il modo in cui la teologia biblica ripercorre il santo amore di Dio per noi in Cristo dall’eternità passata; nella creazione; nella caduta; nella salvezza promessa, compiuta e applicata, e infine nella consumazione eterna.
Mi piace come la teologia biblica mette in risalto la narrativa onnicomprensiva della Scrittura. Essa ci libera da uno studio intellettuale e distaccato della Scrittura facendoci vedere la Parola con gli occhi dell’amore eterno, sovrano e trionfante di Dio.
Amo anche il modo in cui la teologia biblica è intenzionalmente Cristocentrica. Guardando la rivelazione divina attraverso le sue lenti, essa ci rivela gradualmente Gesù non come un personaggio secondario, ma come la Parola finale di Dio.
La foresta e gli alberi
Gli attuali dibattiti interni nelle chiese mostrano tuttavia una certa debolezza teologica in una teologia biblica troppo dominante. Oggi i credenti hanno una conoscenza troppo limitata di tutto ciò che Dio dice sulle questioni che essi devono affrontare. La teologia biblica si concentra molto sulla foresta, sul grande disegno delle cose, e può non scorgere i singoli alberi, le innumerevoli querce, aceri e sequoie dottrinali ed etiche che ci sovrastano come colonne permanenti di verità, legge e grazia.
Questo ci fa pensare al ruolo fondamentale della teologia sistematica (lo studio della dottrina cristiana sotto categorie logiche) che raggruppa, esamina, organizza e (se tutto questo viene fatto in modo corretto) applica i molti testi biblici pertinenti che rivelano il pensiero di Dio su ogni dato argomento. La teologia biblica senza la teologia sistematica non coglie gran parte della verità proposizionale che ciascun testo rivela. Per quello che ho osservato, un approccio esagerato alla trama biblica molto spesso non produce una conoscenza più completa della Parola scritta.
La teologia biblica ci fa capire l’estensione della storia della redenzione mentre la teologia sistematica ci fa capire la sua profondità. La teologia biblica si concentra sulla rivelazione progressiva della trama della Parola di Dio. La teologia sistematica raccoglie i testi e le verità che accompagnano questa trama e che sono nascoste in essa, in modo da avere una comprensione più completa e articolata della mente di Dio.
Riduzionismo teologico
L’incapacità di vedere ciò che l’intera Scrittura afferma su un qualsiasi argomento—e come esso si colloca nella verità unitaria di Dio —ha portato studiosi della Bibbia a sminuire le dottrine bibliche e persino a disfarsi di esse. Fissarsi su pochi testi selezionati produce un riduzionismo teologico superficiale. La teologia biblica presenta categorie e temi generali. La teologia sistematica approfondisce e articola il significato di tali categorie e temi, e il motivo per cui essi sono importanti.
La teologia biblica ci presenta la giustizia. La teologia sistematica ci aiuta a definire, ricercare e stabilire la giustizia, e ad avere aspettative realistiche su di essa in questa vita.
La teologia biblica parla del processo equo. La teologia sistematica definisce le fasi, gli obiettivi, le tutele e i limiti di questo processo (sia per l’accusatore che per l’accusato). Senza di essa, non si proteggono le vittime né si limitano le condanne ingiuste e le diffamazioni.
La teologia biblica rivela il valore della vita umana. La teologia sistematica precisa quando essa ha inizio, perché essa ha valore, e come tutto questo porta ad avere una solida concezione della santità della vita dal grembo alla tomba.
La teologia biblica evidenzia le categorie di genere. La teologia sistematica definisce che cosa sono, perché esistono, perché sono importanti, che cosa dice il Vangelo su di esse e come affermare la loro uguaglianza senza equiparare i loro ruoli.
La teologia biblica celebra il matrimonio. La teologia sistematica mostra la sua origine divina, la sua natura permanente, il suo significato alla luce del Vangelo, il suo scopo temporaneo, il suo valore relativo e le grazie spirituali necessarie.
La teologia biblica ci mostra il cuore di Dio per il povero e il rifugiato. La teologia sistematica ci porta a riflettere su come mostrare questo cuore ai nostri vicini.
La teologia biblica ci chiama alla libertà cristiana. La teologia sistematica mostra le basi, i contorni, le gioie e i pericoli di tale libertà.
La teologia biblica rivela l’ira divina. La teologia sistematica rivela perché tale ira è ragionevole, e come Dio la riverserà con giustizia, esattamente come ciascuno merita. La teologia sistematica mette in luce il paradosso che molti hanno rifiutato ciò che la Bibbia dice sull’ira perché non hanno studiato tutto ciò che la Bibbia dice sull’ira.
Senza la teologia sistematica non possiamo scrutare in profondità questi temi. Anzi, la mancanza di una conoscenza complessiva della Scrittura impoverirà la nostra conoscenza e renderà le nostre conclusioni superficiali nella migliore delle ipotesi.
Nessun manualetto riassuntivo
Come veterano in campo pastorale da quasi 40 anni, il mio interesse nella teologia è più a livello pratico che accademico. Ogni giorno vedo con i miei occhi quello che succede quando le persone non sono accuratamente equipaggiate con tutto ciò che la Bibbia dice su ogni sfera della vita (2 Timoteo 3:16-17).
Pastori e insegnanti devono offrire consiglio in modo attento e sistematico per guidare la vita quotidiana. Le guide della chiesa devono evitare l’uso di bigini teologici, di scorciatoie e frasi ad effetto. Devono piuttosto dedicarsi allo studio approfondito della Scrittura pagina dopo pagina in modo da ampliare le proprie riflessioni e articolare le proprie conclusioni.
Ci sono due cose che posso fare come cristiano ordinario e pastore. Primo, posso studiare approfonditamente l’intera Scrittura, esaminando le questioni rilevanti e prevalenti dei nostri giorni. A tal fine posso rinunciare ad ogni lettura extra-biblica che mi fa sentire “ben preparato” su un certo tema finché non ho scavato sufficientemente in profondità nella Bibbia.
Secondo, dato che molti teologi sono più qualificati e preparati di me, posso dare la precedenza agli autori le cui opere presentano un lavoro biblico approfondito e ricco di sfumature (1 Timoteo 5:17; 2 Timoteo 2:15). Posso scegliere di leggere gli autori che hanno compiuto ripetutamente il percorso da Genesi ad Apocalisse con instancabile diligenza, e che ne mostrano il risultato in ciò che hanno scritto. Posso domandarmi se i loro libri sono saturi di Scrittura e posso consultare i testi da loro citati per vedere se sono fedeli ai loro contesti.
Tra essere fallibili e molto fallibili
Alla fine nessuno di noi capirà mai tutto perfettamente. Ma più siamo immersi in una verità sistematizzata attentamente valutata, maggiori sono le possibilità di sbagliare meno. La nostra scelta è tra essere fallibili e molto fallibili; tra capire alcune cose in modo parzialmente errato e capire molte cose in modo decisamente errato.
Un impegno rinnovato alla teologia sistematica ci aiuterà a non sbagliarci così tanto. Più ci avviciniamo alla completezza, più saremo coerenti e comprensibili. E questo è ciò di cui i dibattiti teologici tesi interni alla chiesa hanno disperatamente bisogno oggi.
Tim Shorey è sposato con Gayline, sua moglie da 43 anni, e ha sei figli adulti e 13 nipoti. Da 40 anni nel ministero pastorale, ora aiuta a guidare Risen Hope Church a Delaware County, Pennsylvania. Tra i suoi libri ricordiamo Respect the Image: Reflecting Human Worth in How We Listen and Talk, 30/30 Hindsight: 30 Reflections of a 30-Year Headache, e An ABC Prayer to Jesus: Praise for Hearts Both Young and Old. Per altre informazioni, visita timothyshorey.com.
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