Una visione della grandezza di Gesù per le chiese che si trovano in contesti rurali
“Il Vangelo nelle vallate”. Ho letto molti titoli di conferenze, ma era la prima volta che sentivo questo. Il mio amico Will, che guidava una conferenza sulla fondazione di chiese in contesti rurali, mi ha gentilmente invitato a parlare a questo evento. Essendo cresciuto in un paesino del Kentucky, sono molto familiare con le vallate, e sono anche consapevole del bisogno che siano sature di chiese vangelocentriche.
Io e Will crediamo che le zone rurali hanno bisogno di avere una visione della grandezza di Gesù. Non tutte le zone rurali del mondo sono uguali. Alcune sono ricche mentre altre sono povere; alcune sono incantevoli mentre altre sono deprimenti. Ma tutte le zone rurali hanno bisogno di una grande visione di Cristo e della sua chiesa.
Molte persone snobbano certe zone rurali, ma se abiti in uno di questi luoghi, allora sappi che Gesù si identifica con te. Dopotutto, “il figlio del falegname” udì cose di questo genere: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?” (Giovanni 1:46; vedi anche Marco 6:1-6). La domanda, naturalmente, sottintendeva la risposta: “No!” Nazaret era soltanto un piccolo villaggio di 300-500 abitanti e nessuno credeva che qualcosa di significativo potesse venire da lì.
Da falegname, Gesù potrebbe aver costruito aratri, gioghi, mobili, piccoli edifici, travi, sedie e altro. Ora Gesù sta edificando la sua chiesa nel mondo (Matteo 16:18), incluse le zone rurali.
Anche i discepoli possono riconoscersi nella gente di campagna. Gesù scelse i suoi discepoli in giro per la Galilea, una regione conosciuta per il suo accento spiccato e uno stile di vita rurale. Era un luogo per pescare, non per ricevere un’istruzione formale sofisticata. Eppure questi discepoli sono stati istruiti, formati e mandati dal nostro Signore proprio lì. Nel giorno di Pentecoste, la gente non poteva credere a ciò Dio stava facendo attraverso questa gente di campagna (Atti 2:7).
Quando Will mi chiese di scrivere questa prefazione, la prima cosa a venirmi in mente è stata la lettera di Paolo ai Colossesi. (Deve essere venuta in mente anche a lui, dato che più avanti nel libro fa riferimento a Colosse). La chiesa di Colosse era stata fondata da un fedele fondatore di chiesa di nome Epafra (Colossesi 1:7). Questa chiesa in una città apparentemente insignificante ricevette una lettera sulla grandezza di Gesù.
Se oggi vai a visitare la città di Colosse (io di recente ho avuto questo privilegio), non troverai molto da vedere. Si possono vedere alcuni siti archeologici interessanti nelle vicine Laodicea e Ierapoli (Colossesi 4:13), ma tutto ciò che è rimasto dell’antica città di Colosse è una montagnola ancora da scavare. Colosse era situata sulla strada principale che da Efeso andava verso Est. Un tempo era stata un città fiorente, ma quando Paolo scrisse questa lettera, era una piccola città. In effetti, gli studiosi ritengono che questa era una delle città meno influenti ad aver ricevuto una lettera da Paolo. Credo che questo sia degno di nota.
Molte chiese nel mondo sono di piccole dimensioni, e molte si trovano in piccole zone rurali, ma ciò non le rende insignificanti agli occhi di Gesù. Se sei membro di una piccola chiesa, riconosci che essa è la chiesa di Gesù e che egli ne ha cura.
Curiosamente, le uniche due chiese (delle sette in totale) che vengono elogiate senza ricevere nessuna critica in Apocalisse 2-3 sono le chiese di Smirne (Apocalisse 2:8-11) e Filadelfia (Apocalisse 3:7-13). Entrambe sembrano essere poco numerose, povere e considerate insignificanti da molti, ma erano fedeli nella dottrina, nel carattere e nella missione. Al contrario, la chiesa di Sardi aveva “la reputazione di essere viva” ma Gesù disse che era “morta” (Apocalisse 3:2), e la chiesa di Laodicea viveva nell’agiatezza e nella prosperità ma faceva venire la nausea a Gesù (Apocalisse 3:16). Questo non significa che tutte le piccole chiese nelle piccole località siano buone e che tutte le grandi chiese nelle zone periferiche o urbane siano cattive. Possono esserci piccole chiese cattive e grandi chiese buone. Questo significa che la chiesa che Gesù approva non è sempre la chiesa che riceve attenzione. Significa che Gesù conosce la tua chiesa e che a Gesù importa della tua chiesa, della sua dottrina, della sua comunione fraterna, del suo carattere e della sua missione, indipendentemente da dove si trovi e da quanto sia grande.
La fedeltà biblica di Will e la sua conoscenza della cultura rurale si ritrovano in ogni capitolo, che scriva sull’evangelizzazione, sul discepolato, sulla comunità, sulla leadership o sulla fondazione di chiese. La mia preghiera è che questo libro porti frutto negli anni a venire, per il bene della chiesa e la gloria di Cristo.
Nota editoriale: Contenuto tratto da Rural Mission di Will Basham, ©2021
Tony Merida è fondatore della Imago Dei Church di Raleigh, North Carolina, direttore della formazione teologica per Acts 29, diacono presso il Grimke Seminary, e membro del consiglio di The Gospel Coalition. Tony è autore di numerosi libri, tra cui The Christ-Centered Expositor, Ordinary, e La cura degli orfani. Lui e sua moglie Kimberly hanno cinque figli adottivi.
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