Tre passi per fare discepoli
Uno dei compiti più importanti per la tua chiesa è definire un piano chiaro per fare discepoli. Dopotutto, fondare chiese significa fare discepoli di Cristo tutti i popoli.
Sin dall’inizio, il desiderio di Dio è stato che l’umanità mostrasse il suo buon governo esercitando dominio sulla creazione. Il mandato creazionale fu trasmesso ad Abraamo quando Dio disse che avrebbe fatto di lui una grande nazione e che tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette in lui. Gesù ha esteso questo mandato creazionale a fare discepoli in ogni nazione. Infine, in Apocalisse, vediamo gente d'ogni tribù e lingua riunita davanti al trono di Dio. Questo è il culmine dei nostri sforzi sostenuti dalla grazia per fare discepoli e fondare chiese formate da discepoli provenienti da tutte le nazioni.
Intendere il discepolato come l’enfasi principale della missio Dei è lo scopo principale delle nostre chiese: Prendiamo parte alla missione di Dio di fare discepoli di ogni nazione e riempire la terra della conoscenza del Signore. Il nostro discepolato dovrebbe pertanto concentrarsi sulla crescita e sulla vitalità della chiesa. Quando non è concentrato sull’edificazione della chiesa di Dio ed è sganciato da questo scopo, il discepolato si concentra sulla trasformazione individuale e si trasforma in auto-aiuto cristiano. Dobbiamo formare chiese con un solido discepolato che mette al centro la missione.
È fondamentale che la tua chiesa comprenda chiaramente che cosa significa fare discepoli. Il tuo piano non deve essere qualcosa di sconvolgente, ma deve essere teologicamente fondato, influenzato dalla storia della chiesa e basato sulla Bibbia.
Questi sono tre passi per elaborare un piano per fare discepoli:
1. Chiarire la tua filosofia di crescita e discepolato.
Questo è il passo più importante. Se non c’è chiarezza qui, allora tutto il processo è destinato a fallire. Una delle sfide più importanti della tua filosofia di discepolato è disfarsi del pragmatismo. Molte chiese trattano il discepolato come qualsiasi altro programma. I programmi possono essere utili, ma spesso trasformano le persone in ingranaggi di una macchina. Se il tuo approccio al discepolato è questo, finirai col disumanizzare le persone, che si sentiranno usate da te. Il discepolato non è programma qualunque. È la missione.
Una domanda utile da farsi a questo punto è: Nella nostra chiesa, quali saranno le evidenze di un discepolo in ciò in cui crede, nei suoi affetti e nel suo comportamento? Una teologia biblica del discepolato non deve necessariamente essere innovativa per essere chiara. Anzi, come leader di chiesa faremmo bene a guardare alla storia della chiesa in modo che essa pervada la nostra filosofia di ministero e di discepolato. Nella nostra chiesa, abbiamo definito il discepolato come l’amare Dio e il prossimo con la nostra mente, il nostro cuore e le nostre mani. Noi pratichiamo il discepolato seguendo l’esempio dei Puritani, i quali erano preparazionisti ed erano convinti che i nuovi convertiti avrebbero potuto trarre beneficio se erano già stati coinvolti in alcune attività cristiane nella chiesa.
2. Decidi come attuare questo piano nel breve termine.
Devi essere consapevole che questo piano potrebbe essere soggetto a cambiamenti. Supponiamo che la tua filosofia di discepolato sia una cosa del genere: “Insegnare alle persone ad amare Dio e il prossimo con tutto ciò che sono”. Come inizio non c’è male. Ora, come intendi attuarla? Offrirai dei corsi? Offrirai programmi di tutoraggio? Creerai piccoli gruppi o comunità missionali? Come formerai questi gruppi? Quanto spesso? Come inserirai nuove persone in questo processo? Come farai a valutare l’efficacia di questi gruppi nell’attuare la visione biblica del discepolato nella tua chiesa?
Le risposte a queste domande non devono essere scolpite nella roccia, ma hai comunque bisogno di risposte. Il tuo processo dovrà adattarsi e cambiare nel tempo. Perciò è importante mantenere il processo e programmare sommariamente attenendosi fermamente alla propria definizione e filosofia di discepolato. Ricorda, l’obiettivo non è offrire un corso ma edificare il corpo di Cristo.
3. Fai un passo oggi per attuare il tuo piano.
Suddividi il tuo piano in obiettivi raggiungibili, urgenti. Questo potrebbe essere il passo più difficile. Per attuare il tuo piano di discepolato devi capire chi ha bisogno di sapere cosa, entro quando. Una volta capito questo, dovrai solo scrivere quella email o inviare quel messaggio per avviare il tutto.
Una lezione importante che ho imparato è che è possibile aspettare troppo tempo prima di condividere il proprio piano con gli altri. A volte ci si sofferma su un piano finché non sembra perfetto. Poi, quando è tempo di condividerlo o invitare altri nel processo, non sembra più un invito ma una richiesta. Va benissimo coinvolgere altre persone nel processo di pensare ai passi da fare (anzi, è la cosa migliore). Questo ti permette di ricevere il contributo di persone che vedono cose che tu non riesci a vedere e inoltre aiuta gli altri a capire il tuo modo di vedere le cose.
Se non abbiamo un piano per fare discepoli, non faremo discepoli. Stabilisci la filosofia di discepolato della tua chiesa e attieniti saldamente ad essa; andrebbe cambiata raramente. Ma i metodi e i mezzi dovrebbero essere più flessibili, perché il modo in cui attui la filosofia di discepolato può cambiare a seconda del contesto in cui si trova la tua chiesa. In alcuni posti, le persone hanno grande libertà di vivere apertamente come discepoli e di discepolare altri, mentre in altri il solo fatto di riunirsi in pubblico è illegale.
Qualunque sia il tuo contesto, crea in spirito di preghiera un piano per la tua chiesa per fare discepoli, attualo in spirito di preghiera e partecipa con gioia alla missione di Dio.
J. Chase Davis (MDiv, ThM, Denver Seminary) è il pastore di The Well Church a Boulder, Colorado. È sposato con Kim e ha due figli. È l’autore di Trinitarian Formation: A Theology of Discipleship in Light of the Father, Son, and Spirit. Conduce anche il podcast Full Proof Theology. Puoi leggere altri suoi articoli su jchasedavis.com.
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