Sei definizioni di adorazione

Sei definizioni di adorazione.jpeg

Harold Best dà una definizione molto ampia di adorazione, ricordandoci che ci sono caratteristiche comuni a tutti gli aspetti dell’“adorazione”, a prescindere da quanto sia degno l’oggetto della nostra adorazione.

L’adorazione è 

l’effusione continua di

tutto ciò che sono,

di tutto ciò che faccio e

di tutto ciò che potrò mai diventare

alla luce di un Dio che mi sono scelto o che mi scelgo.


Jonathan Gibson si concentra sull’aspetto normativo dell’adorazione. La sua definizione è esplicitamente Trinitaria, ed egli prende la rara iniziativa di includere l’adorazione degli angeli, di includere il passato, il presente e il futuro e di inserire una risposta di adorazione all’interno della definizione stessa.

L’adorazione è

la reazione giusta, appropriata e dilettevole degli esseri morali

—angelici e umani—

al Dio Creatore, Redentore e Consumatore,

per chi Egli è come un unico Dio eterno in tre persone

—Padre, Figlio e Spirito Santo—

e per ciò che Egli ha fatto nella creazione e nella redenzione, 

e per ciò che Egli farà nella consumazione a venire,

al quale sia tutta la lode e la gloria, ora e per sempre, nei secoli dei secoli. Amen.


Daniel Block analizza la natura della vera adorazione, evidenziando gli atti dell’adorazione.

La vera adorazione consiste 

in atti reverenziali di omaggio e di sottomissione davanti al Dio Sovrano

in risposta alla benevola rivelazione che egli ha dato di se stesso e

in conformità con la sua volontà.


Bruce Leafblad mette al centro l’obiettivo della comunione con Dio e include la grazia di Dio e l’uso del cuore e della mente.

L’adorazione è 

la comunione con Dio

nella quale i credenti, per grazia, concentrano  

l’attenzione della mente e

gli affetti del cuore

sul Signore,

per glorificare umilmente Dio come risposta alla sua grandezza e alla sua parola.


John Piper fa distinzione tra l’essenza interiore e la manifestazione esteriore dell’adorazione, collegando l'aspetto nozionale a quello affettivo. Tra le definizioni citate qui è l’unica a includere non solo atti di lode, ma anche atti di amore.

L’essenza interiore dell’adorazione è

conoscere Dio veramente

e poi rispondere con il cuore a quella conoscenza

attribuendo grande valore a Dio,

amando Dio,

stimando Dio,

godendo Dio,

e trovando la propria soddisfazione in Dio al di sopra di tutte le cose terrene.

Questa profonda, calma e gioiosa soddisfazione in Dio trabocca poi in

atti di lode dimostrabili che escono dalle labbra e

in atti di amore dimostrabili nel servire gli altri per amore di Cristo.


D. A. Carson offre una definizione di adorazione che comprende l’uso della mente, delle emozioni e della volontà ed è una delle poche che contiene un riferimento esplicito allo Spirito Santo.

L’adorazione cristiana è

la risposta del popolo redento di Dio alla sua rivelazione di se stesso che esalta la gloria di Dio in Cristo

nella nostra mente, nelle nostre emozioni e nella nostra volontà,

nella potenza dello Spirito Santo.


Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

L’uso del presente articolo è autorizzato dall’editore originale ©TGC. La risorsa originale può essere consultata al seguente link: https://www.thegospelcoalition.org/blogs/justin-taylor/six-definitions-of-worship/

© IMPATTO ITALIA

Chiesa, AdorazioneJustin Taylor