Non vendere la tua primogenitura per il sesso

Ho un amico che è cresciuto in una famiglia cristiana con degli splendidi genitori cristiani che lo hanno allevato “nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Efesini 6:4). In giovane età accettò Cristo come suo Signore e Salvatore, e iniziò a crescere nella fede. All’età di 18 anni, andò in un’università cristiana evangelica, dove la sua fede continuò a crescere. Ma col passare del tempo, si sentì sempre più attratto dalle persone dello stesso sesso. Questi sentimenti lo preoccuparono e lo turbarono, dal momento che sapeva quello che la Bibbia dice sull’omosessualità e vi credeva; più questi sentimenti crescevano, più il suo turbamento interiore aumentava. Era diviso tra l’etica sessuale della Scrittura e la sua attrazione omosessuale.

Durante gli anni all’università nascose il suo combattimento agli altri, specialmente ai suoi genitori. Ma provando un senso di vergogna e a volte di disperazione, cercò aiuto, e alla fine si aprì con degli amici intimi e anche con i genitori. Le reazioni furono contrastanti. I suoi genitori inizialmente furono sconvolti, ma presto si dimostrarono compassionevoli e comprensivi. Speravano che loro figlio sarebbe rimasto fedele alla Parola di Dio e volevano stargli il più vicino possibile. Alcuni dei suoi amici lo rifiutarono, altri invece cercarono di aiutarlo in questo periodo difficile e confuso della sua vita.

Dopo l’università, sembrava che il suo rapporto con il Signore andasse bene. Sentiva di avere la situazione sotto controllo ed era disposto a rinunciare a se stesso per seguire Cristo. Ma poi conobbe un ragazzo e se ne innamorò. Benché fosse combattuto riguardo a questa nuova relazione, sapendo che era sbagliata, non si era mai sentito così bene e così libero. E il suo ragazzo continuava a rassicurarlo che la loro relazione non era peccaminosa. Come potrebbe essere peccaminoso questo amore? La Bibbia non è forse antiquata su certe questioni? Devi soltanto essere te stesso, e tutto andrà bene.

Alla fine il mio amico si arrese ai suoi sentimenti, e alle suppliche del suo ragazzo, e prese la decisione cosciente di allontanarsi dal Signore e andare avanti con quella relazione. Dentro di sé sapeva che una vita omosessuale è incompatibile con l’insegnamento della Bibbia, ma era stanco di combattere i suoi desideri.

Come Esaù in Genesi 25:29-34, voleva la sua minestra, e la voleva ora.

Un compromesso lacerante 

Ho visto un sacco di casi del genere, e il mio cuore si spezza ogni volta. Ho visto molti che si professano seguaci di Cristo rinunciare alla loro primogenitura per una sola pietanza, scegliendo il desiderio di saziare il loro appetito ora al posto delle straordinarie promesse di Cristo. Quando parlo con giovani che provano attrazione per lo stesso sesso che stanno per gettare la spugna e cedere alla tentazione, cerco di fargli capire che questa vita è un vapore. Per quanto strano possa sembrare, cerco di fargli capire che l’eternità è un tempo molto lungo. Cerco di convincerli che non vale la pena di vendere la loro primogenitura. Cito sempre questi versetti potenti:

Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (2 Corinzi 4:17-18)

Questi versetti spesso sono un balsamo per la mia anima quando combatto con la tentazione. Ogni tanto mi ricordo del banchetto nuziale dell’Agnello, e tutto il resto svanisce. E’ difficile immaginare il peso eterno di gloria, ma so che è infinitamente più gratificante di ogni piacere effimero su questa terra. Come osservò Matthew Henry sulla decisione tragica di Esaù: “La gratificazione dell’appetito dei sensi è la cosa che porta alla rovina migliaia di anime preziose”.

Nel Nuovo Testamento, l’autore di Ebrei fa un riferimento raggelante al destino di Esaù:

Vigilando bene …  che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento. (Ebrei 12:15-17)

Una sola vera pietanza

Verrà il giorno in cui vedremo Cristo faccia a faccia. Quel giorno sarà il giorno più bello o più sconvolgente che si possa immaginare, a seconda se il tuo nome è scritto o non è scritto nel Libro della Vita (Apocalisse 20:15). Che cosa vuoi sentirti dire in quel giorno? “Va bene, servo buono e fedele” (Matteo 25:21) o “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me” (Matteo 7:23)? Queste ultime sono le parole più spaventose che un essere umano possa mai sentirsi rivolgere. A che cosa sei disposto a rinunciare per evitare questo epilogo? Che cosa ti rifiuteresti di fare se ciò significasse trascorrere l’eternità con Cristo?

Combattiamo “il buon combattimento della fede” e afferriamo “la vita eterna alla quale [siamo stati chiamati] e in vista della quale [abbiamo] fatto quella bella confessione di fede in presenza  di molti testimoni” (1 Timoteo 6:12). “Come figli obbedienti, . . . non [conformiamoci] alle passioni del tempo passato, quando [eravamo] nell’ignoranza; ma come colui che [ci] ha chiamati è santo . . . anche [noi siamo] santi in tutta la [nostra] condotta, poiché sta scritto: ‘Siate santi, perché io sono santo’” (1 Pietro 1:14-16). “Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare” (Ebrei 10:23).

L’unica vera passione per cui vale la pena vivere è la passione per Cristo. L’unica vera pietanza è il Pane della Vita. L’unica vera bevanda è l’acqua che non ci renderà mai più assetati—l’acqua viva di un Salvatore che ci ama.


Becket Cook è l’autore del libro A Change of Affection: A Gay Man’s Incredible Story of Redemption. Ha da poco ottenuto la sua laurea specialistica dalla Talbot School of Theology presso la Biola University e dedica molto del suo tempo al ministero, parlando sul tema dell’omosessualità nelle chiese, nelle università e in conferenze.

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