L’Islam è davvero la religione che cresce più velocemente nel mondo?
Interpretare le statistiche e i titoli dei giornali
Probabilmente avrai sentito dire che l’Islam è la religione che cresce più velocemente nel mondo. Questo è quanto emerge dai dati diffusi da un noto centro studi statunitense (Pew Research Center). Tuttavia, questi dati possono trarre in inganno. Solitamente vengono citati nel contesto di proiezioni statistiche secondo le quali entro il 2050, in base alle informazioni più recenti, il numero di musulmani nel mondo sarà quasi uguale a quello dei cristiani. Per alcuni, tali proiezioni indicano che l’Islam, come sistema di credenze, attira moltitudini di persone ogni anno e che il numero dei suoi aderenti è in crescita. Davanti a un’analisi del genere, i cristiani tendono a sentirsi scoraggiati perché pensano che essa sia indiscutibilmente vera e rispecchi l’unica realtà esistente, specialmente quando si paragonano questi dati con le statistiche sui cristiani nominali che abbandonano la fede. Alcuni potrebbero pensare che l’Islam sia in crescita e il cristianesimo in declino, che l’Islam sia persuasivo e convincente, mentre il cristianesimo no. Ma queste statistiche non sono dovute a persone che si convertono all’Islam.
Il crescente numero di musulmani nel mondo è dovuto principalmente al tasso di natalità maggiore nelle famiglie musulmane. Si tenga presente che un uomo musulmano può sposare fino a quattro donne, il che spesso lo porta a generare più figli. Si tenga altresì presente che in molti ambienti musulmani alle donne non è permesso lavorare fuori casa, il che di solito determina un tasso di natalità maggiore rispetto alla famiglia media non-musulmana. Alcuni musulmani ammettono apertamente che la società islamica opprime le donne, al punto da considerarle principalmente come generatrici di figli. Molti musulmani tradizionali considerano l’avere figli un segno di devozione a Maometto, un modo per espandere la umma (comunità) di Maometto. Inoltre, la pena di morte per l’apostasia dissuade molti dall’abbandonare la religione islamica. Alcuni “apostati”, per evitare di essere uccisi, possono essere costretti a rimanere “musulmani”, anche se in realtà non lo sono.
Quando i cristiani si sentono dire che l’Islam è la religione che cresce più velocemente nel mondo, devono mettere questa affermazione nella giusta prospettiva, visto che il numero crescente di musulmani non riflette necessariamente la persuasività dell’Islam. Per fare un esempio, questa statistica non include i musulmani che abbandonano l’Islam—non solo a favore del cristianesimo ma anche dell’ateismo. Negli ultimi anni, ampi studi hanno evidenziato ondate di apostasia tra i musulmani. Negli Stati Uniti, secondo l’analisi di uno studio del 2017 condotto dal Pew Research Center, il numero di convertiti all’Islam è simile a quello dei musulmani che abbandonano l’Islam. L’aumento netto è quasi nullo. I ricercatori osservano che quasi un quarto dei musulmani adulti cresciuti negli Stati Uniti non si riconoscono più come musulmani.1 Non condivido questa statistica per vanto o compiacimento ma per mettere in discussione l’affermazione iniziale secondo cui l’Islam è la religione che cresce più velocemente nel mondo.
Prendiamo in esame i musulmani iraniani: nel settembre 2020, il sito internet di informazione The Conversation ha diffuso i risultati di uno studio accademico sul cambiamento secolare avvenuto in Iran. Una moltitudine di iraniani sta abbandonando l’Islam. Benché il censimento ufficiale iraniano affermi che il 99,5 per cento della popolazione è musulmana, l’indagine ha rivelato che solo il 40 per cento degli iraniani si dichiara musulmano.2 Se vero, questo indica che l’Iran non è più un paese a maggioranza musulmana. Cosa dire dei musulmani nel resto del mondo? Nel settembre 2019, un articolo apparso nel Telegraph Online intitolato “Perché i giovani musulmani stanno abbandonando l’Islam?” segnalava che le nuove generazioni di musulmani istruiti—non solo negli Stati Uniti ma in molte parti del mondo— hanno il coraggio di fare domande difficili sulle dottrine fondamentali su cui si regge l’Islam. L’articolo fa riferimento a un gran numero di giovani musulmani che abbandonano l’Islam perché la loro fede è entrata in crisi, e sottolinea come questo sia un fenomeno che riguarda non solo le società liberali occidentali ma anche paesi islamici fortemente conservatori, tra cui Sudan, Iran e Pakistan.3 Si noti che le leggi contro l’apostasia vengono applicate rigorosamente in questi paesi. Tutto questo riflette forse una religione persuasiva? Sembrerebbe che questi musulmani abbandonino prontamente l’Islam nonostante il rischio di incorrere nella pena capitale coranica per l’apostasia.
Sulla stessa scia, cosa dire dei musulmani nel mondo Arabo? Il 24 giugno 2019, l’organo di stampa britannico The Guardian ha pubblicato uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Università di Princeton. Lo studio descriveva come i musulmani arabi stanno abbandonando la religione. Questo accade nel cuore dell’Islam. Confrontando il numero di persone che si definivano “non religiose” tra il 2014 e il 2019 circa, si osserva che la percentuale è cresciuta dall’11 al 18 per cento.4 Durante questo periodo, il mondo arabo ha assistito alla Primavera Araba e all’ascesa del gruppo radicale islamico ISIS. Si potrebbe pensare che un aumento del 7 per cento—nell’abbandono dell’Islam o della religiosità in generale—in cinque anni non sia un indicatore importante, ma questo sarebbe sbagliato. Questo cambiamento si sta verificando nel mondo arabo, la roccaforte dell’Islam, dove i suoi testi sacri vengono insegnati e la sua storia è custodita. Oltre a ciò, questi numeri tengono conto soltanto dei musulmani disposti a dichiarare apertamente di non essere religiosi—un gesto particolarmente rischioso in paesi a maggioranza musulmana. I numeri potrebbero benissimo essere maggiori.
Allo stesso modo, nell’aprile 2015 The New Republic pubblicò un articolo dedicato ai musulmani che abbandonano l’Islam nel mondo arabo. Questo servizio riferiva come centinaia se non migliaia—a seconda del paese— di ex-musulmani si dichiarassero apertamente atei. Queste persone erano disposte a lasciare una traccia online delle loro decisioni.5 Questi dati provenienti da fonti secolari andrebbero messi a confronto con l’affermazione a cui abbiamo fatto riferimento secondo cui l’Islam è la religione che cresce più velocemente nel mondo.
Come dovrebbero rispondere i cristiani a queste statistiche? Dovremmo presentarci a Cristo con umiltà e pregare ferventemente affinché egli ci usi come suoi operai tra i musulmani, sia a livello locale che globale. Dovremmo essere attivi nell’evangelizzazione come stile di vita. Tutte le informazioni menzionate dovrebbero portarci a intercedere affinché i musulmani vedano la luce di Gesù, con la consapevolezza che oggi è il momento perfetto per annunciare seriamente il Vangelo tra di loro. Mentre alcuni di noi sono chiamati ad andare fino alle estremità della terra, tra cui i paesi musulmani, altri hanno già molti vicini di casa musulmani nel loro quartiere. In ogni caso, i cristiani dovrebbero essere incoraggiati dall’opera che lo Spirito Santo sta compiendo tra i musulmani oggi. Anche se le statistiche sopracitate—che compaiono principalmente in testate secolari—raccontano di musulmani che abbandonano l’Islam in generale, per l’ateismo o il secolarismo, abbiamo numerose segnalazioni di conversioni tra i musulmani da parte di evangelisti cristiani. Dio è all’opera tra i musulmani e desidero incoraggiarti—lì dove sei e proprio oggi—a collaborare con i tanti operai che portano il Vangelo della speranza ai musulmani.
Note:
Besheer Mohamed e Elizabeth Podrebarac Sciupac, “The Share of Americans Who Leave Islam Is Offset by Those Who Become Muslim,” Pew Research Center, January 26, 2018, https://www.pewresearch.org
Pooyan Tamimi Arab e Ammar Maleki, “Iran’s Secular Shift: New Survey Reveals Huge Changes in Religious Beliefs,” The Conversation, September 10, 2020, https://theconversation .com/.
Hasan Suroor, “Why Are Young Muslims Leaving Islam?,” The Telegraph Online, September 11, 2019, https://www.telegraphindia.com/.
Kate Hodal, “Arab World Turns Its Back on Religion—and Its Ire on the US,” The Guardian, June 24, 2019, https://www.theguardian.com/.
Ahmed Benchemsi, “Invisible Atheists: The Spread of Disbelief in the Arab World,” The New Republic, April 23, 2015, https://newrepublic.com/.
Wendy Alsup è un’insegnante di matematica, blogger e autrice di Companions in Suffering: Comfort for Times of Loss and Loneliness (2020), Is the Bible Good for Women? (2017), The Gospel-Centered Woman (2013) e Teologia pratica per le donne (2008). Ha un blog: Practical Theology for Women.
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