La vera radice del peccato sessuale

L’arma più potente contro l’impurità sessuale è l’umiltà. Le tendenze a pensare e a comportarsi in modo peccaminoso sono frutti dalle radici più profonde. Se vogliamo smettere di portare frutti cattivi, dobbiamo rivolgere il nostro attacco principale contro la radice del peccato sessuale, che non è il nostro impulso sessuale; è l’orgoglio.

Viviamo in un’epoca dominata da spiegazioni di tipo Darwiniano nel campo della biologia e della psicologia. Assorbiamo quindi molto facilmente alcuni presupposti naturalistici. Uno di questi presupposti è che le nostre pulsioni e i nostri istinti sessuali sono residui dei nostri primordiali, animaleschi antenati, e di conseguenza li affrontiamo ingabbiandoli con restrizioni esteriori di tipo personale e sociale.

Si tratta di una prospettiva molto conflittuale, nella quale siamo sia vittime sia mostri. Da un lato, siamo vittime del nostro antico passato, e dall’altro siamo dei mostri sessuali se esprimiamo i nostri impulsi primordiali in modi non conformi all’attuale livello di tolleranza sociale.

E’ una spiegazione del tutto inadeguata anche dal punto di vista del nostro assillante problema con il sesso. I livelli di depravazione, di distorsione e di distruzione sessuale dell’uomo sono di tale natura che quasi tutti pensano (e molti fanno) cose che si possono definire in un solo modo: malvagie.

Il sesso non è il problema

E’ incredibile quanto poco i nostri malvagi impulsi interiori animaleschi abbiano a che fare con il nostro fine genetico primario, la procreazione. Nessun altro istinto umano ha così tante deviazioni nelle sue manifestazioni. La nostra cultura non riesce a stare al passo con l’estensione delle definizioni sessuali. LGBTQ ora è solo un’abbreviazione di LGBTTQQIAAPPK, probabilmente già antiquata. La cosa sta assumendo dei connotati tragicamente assurdi.

Dato che però il Darwinismo nega qualunque fondamento morale ai comportamenti umani, non possiamo definire qualcosa come una “perversione”, perché questa parola ha connotazioni di tipo morale. Stiamo dunque cercando di risolvere il problema della perversione sessuale dell’uomo eliminando il concetto di perversione sessuale. Ma non si possono accettare tutte le manifestazioni della sessualità senza distruggere le persone e la società.  

Questo tipo di approccio non porterà a nessun risultato, perché il problema alla radice in realtà non è di tipo sessuale.

La radice di ogni peccato

Qual è, secondo la diagnosi della Bibbia, la radice della perversione sessuale dell’uomo, quella che spesso e giustamente chiamiamo distorsione sessuale? La troviamo in Romani 1:21–26:

Perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami.

Le “passioni infami”, che indicano il peccato sessuale in tutte le sue deviazioni eterosessuali, omosessuali, e altre forme, sono un segno dell’umanità separata dal suo Creatore. La vera radice della perversione, di cui le passioni infami delle perversioni sessuali sono solo un frutto, è l’orgoglio umano.

L’orgoglio è un buco nero di profondo egoismo al centro della nostra natura umana decaduta. La natura dell’orgoglio è di consumare, di nutrire il proprio io. L’orgoglio considera le altre persone, tutta la creazione, e Dio stesso come cose da usare per soddisfare i desideri del proprio io.

Tutti sappiamo per esperienza che più alimentiamo qualunque forma di orgoglio, attraverso il sesso, l’ira, la cupidigia o altro, più l’appetito dell’orgoglio aumenta, esigendo di essere nutrito sempre di più.

Così come l’ingordigia e l’anoressia sono una forma di orgoglio che contagia e manipola l’orientamento di una persona nei confronti del cibo e l’avarizia è una forma di orgoglio che contagia e manipola l’orientamento di una persona nei confronti del denaro, l’immoralità e la perversione sessuale sono una forma di orgoglio che contagia e manipola l’orientamento di una persona nei confronti del sesso. Il peccato sessuale è la follia dell’orgoglio umano che rifiuta il Creatore per consumare sessualmente altre persone per il proprio beneficio.

Orgoglio personale, giudizio sulla società  

Questo tuttavia non significa che ci sia una precisa correlazione tra la natura della nostra specifica distorsione sessuale e la nostra ribellione personale contro Dio. Siamo tutti nati con una natura ribelle nei confronti di Dio. Ma la nostra sessualità individuale dipende da una serie di fattori biologici, personali, famigliari e di influenze socio-culturali. Alcuni fattori li abbiamo dalla nascita, alcuni potrebbero esserci stati imposti con abusi, e alcuni li abbiamo accolti e nutriti noi stessi in modo peccaminoso. La Bibbia riconosce tutti questi fattori.

Quando Paolo però afferma che Dio abbandona le persone “all’impurità, secondo i desideri dei loro cuori”, si riferisce principalmente (anche se non esclusivamente) a un giudizio collettivo. Più un popolo si allontana dai limiti prescritti da Dio, più Dio toglie il freno alle manifestazioni sessuali dell’orgoglio, il che porta la società alla distruzione sessuale.

Occorre quindi tenere a mente che, a prescindere dall’orientamento, dalla disfunzione o dalla distorsione sessuale con cui abbiamo a che fare, il nostro più grande problema personale e sociale non è di tipo sessuale; è l’orgoglio.

Non appartenete a voi stessi

La nostra arma più potente per combattere contro l’impurità sessuale non è ingabbiare i nostri istinti depravati, né una maggiore tolleranza delle deviazioni sessuali, ma una profonda umiltà, che consiste in una grande consapevolezza e nell’accettazione della verità che non apparteniamo a noi stessi. E’ per questo che Paolo diede ai Corinzi questa raccomandazione sul peccato sessuale:

Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo. (1 Corinzi 6:18–20)

Certo, fuggire da una piacevole tentazione sessuale (adottare misure comportamentali) è necessario. Notiamo però che l’enfasi principale di Paolo non è sulla modificazione del comportamento, né sulla liberazione dall’oppressione demoniaca, entrambe le quali fanno parte della nostra complessa esperienza umana e hanno così il loro posto nella nostra lotta per la purezza sessuale. Paolo considera il problema principale della nostra battaglia sessuale l’orgoglio residuo dentro di noi.

Per questo motivo, la chiave per essere liberi, l’arma letale contro il nostro peccato sessuale, sta nel fare nostra questa realtà:

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20)

Questo è ciò che significa che non apparteniamo a noi stessi. In questo consiste l’umiltà che uccide il peccato. Questa è la morte dell’orgoglio e di tutto il potere che ha di pervertirci.

Libertà non significa essere liberi di esprimere i desideri sessuali alimentati dal nostro orgoglio. Libertà significa credere umilmente che non apparteniamo a noi stessi, e di conseguenza che non siamo più schiavi del nostro orgoglio che ci consuma, ma liberi di essere ciò che Dio vuole che siamo.


Jon Bloom (@Bloom_Jon) è autore, Presidente del consiglio di amministrazione e co-fondatore di Desiring God. Ha scritto tre libri: Not by Sight, Things Not Seen e Don’t Follow Your Heart. Vive con la moglie e i loro cinque figli nelle Twin Cities (Minneapolis-Saint Paul).

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