La potente testimonianza di un’obbedienza ordinaria e prolungata
I miei genitori sono titolari di un’azienda. Da piccola, andavo spesso nell’ufficio dello stabilimento di produzione con i miei fratelli. Giravamo sulle sedie, facevamo gli aeroplani di carta e tutto quello che ci veniva in mente per passare il tempo. Allora non lo sapevo, ma osservare negli anni i miei genitori gestire un’azienda come seguaci di Gesù è stata una delle esperienze più formative della mia vita.
I miei genitori amministravano l’impresa come un’espressione della loro fede. Non si vergognavano di seguire Gesù ed erano completamente sottomessi alla sua volontà per l’azienda. Essi pregavano nelle riunioni aziendali, conoscevano le famiglie delle oltre cento persone che lavoravano lì, ed erano determinati a mettere in pratica Colossesi 3:17. Quando lo scuolabus mi lasciava lì nel pomeriggio, io e i miei fratelli dovevamo aspettare che nostra madre finisse di lavorare, ma in quell’attesa potevamo vedere il regno di Dio all’opera fuori dalle mura della chiesa.
Questo è esattamente il genere di testimonianza di cui la mia generazione ha bisogno.
La Generazione Z ha bisogno di essere evangelizzata (dentro e fuori la chiesa)
L’evangelizzazione e il discepolato sono realtà complesse. Mentre l’evangelizzazione solitamente è per quelli al di fuori della chiesa, le statistiche sui giovani che frequentano la chiesa dimostrano che l’evangelizzazione è necessaria anche per loro. Uno studio recente mostra che il 64 per cento dei giovani dai 18 ai 29 anni cresciuti nella fede cristiana si allontanano dalla chiesa una volta diventati adulti.
È ora di gettare la spugna con la Generazione Z? È ora che le chiese si ritirino dal mondo e che si limitino ad aspettare il ritorno di Gesù?
Io dico di no. La chiesa ha un opera redentiva da compiere, e non si tratta di inventare una tecnica evangelistica che utilizza un acronimo brillante, una grafica alla moda o il linguaggio della cultura popolare. La Generazione Z non ha bisogno di questo, né lo desidera.
Piuttosto, la Generazione Z ha bisogno di un gruppo di credenti disposti a vivere la loro fede in ogni sfera delle loro vite. Ha bisogno di elettricisti che lavorano instancabilmente per la gloria di Dio, di infermiere disposte a pregare al capezzale dei loro pazienti, di mamme e papà dediti a discepolare le loro famiglie in modo controculturale e di imprenditori che considerano i loro dipendenti un’espressione della loro fede.
Obbedire a lungo nella stessa direzione
L’evangelizzazione non è fatta solo di serate di risveglio, inviti ai gruppi giovanili o viaggi missionari. La maggior parte delle volte consiste nella testimonianza costante di una lunga obbedienza nella stessa direzione. Anche se alcuni potrebbero considerarla passiva, è il tipo di obbedienza più difficile.
È difficile andare in chiesa ogni domenica mattina quando i tuoi amici dormono ancora. È difficile discepolare la tua famiglia quando sembra che le altre famiglie si divertano di più. È difficile dichiarare coraggiosamente: “Signore, continuerò a seguirti anche se dovessi rimanere solo”.
Tuttavia, questa obbedienza a lungo termine è efficace, fedele e simile a quella del nostro Salvatore. Vedere che lo Spirito Santo è attivo nella vita di un’altra persona ha una potente influenza evangelistica.
Questo è stato evidente nel ministero evangelistico del nostro Salvatore. La potenza di Dio agiva in modo così potente attraverso di lui che la gente mollava quello che stava facendo per esserne testimone.
Osservare la potenza di Dio in Gesù spinse una donna esclusa dalla società a fare qualsiasi cosa pur di poter toccare la sua veste (Luca 8:43-44). Osservare la potenza di Dio in Gesù indusse quattro uomini a portare il loro amico davanti a Gesù con ogni mezzo possibile (Marco 2:1–11). Osservare la potenza di Dio in Gesù fece diventare uno dei più grandi persecutori dei cristiani la seconda persona più importante nella storia del cristianesimo (Atti 9).
La vita di Gesù e il suo modo di fare portavano le persone alla fede salvifica. Oggi, anche un gruppo di credenti che cercano di seguire in modo radicale il Padre e che vivono in obbedienza alla Parola può condurre la Generazione Z alla fede salvifica. Anche se le nostre vite non potranno mai eguagliare quella del nostro Salvatore, egli ci ha lasciato un modello da imitare. Gloria a Dio!
Obbedienza entusiasta nella stessa direzione
Ecco ciò di cui la Generazione Z non ha bisogno: di altri programmi, di altri pastori che indossano giacche fuorimisura e sneakers vintage, o di un altro podcast. La Generazione Z ha bisogno dell’esempio di una fede genuina e potente che viene mostrata loro ogni giorno. La Generazione Z ha bisogno di vedere il regno di Dio all’opera nelle vite dei santi. Ha bisogno di vedere una fede sincera e controculturale.
Noi della Generazione Z abbiamo bisogno di credenti che dichiarano guerra all’apatia; che non fanno le cose per obbligo; che non leggono le loro Bibbie per mero obbligo ma perché vogliono ascoltare ciò che Dio dice; che non si accostano alla preghiera in modo sbrigativo e con un cuore incredulo ma che trascorrono tempo sulle loro ginocchia perché comprendono il valore e la necessità della preghiera; che non trascurano la loro comunità ma che coltivano le relazioni.
Facendo parte della Generazione Z e frequentando una chiesa, avrei potuto facilmente fare parte delle statistiche di coloro che abbandonano la fede, e piango per i miei amici che sono tra quelli. Abbiamo tutti bisogno della stessa cosa: abbiamo bisogno che i santi ci stiano vicini, che preghino per noi, che ci incoraggino e che modellino il tipo di vita che non possiamo fare a meno di emulare.
I miei genitori l’hanno fatto per me. Giorno dopo giorno, mi hanno mostrato che seguire il Dio della Bibbia è una gioia, non un peso. Le loro vite mi hanno aiutato in un modo che altri metodi non avrebbero potuto fare. I miei genitori mi hanno spronato ad avere intimità con Gesù perché loro per primi avevano intimità con lui.
Sii rincuorato. La tua fede quotidiana e ordinaria è contagiosa per chi ti sta intorno.
Callie Walchenbach è un’insegnante e un’assistente alla vita spirituale presso la Kings High School vicino a Seattle. In precedenza, ha conseguito una laurea in economia aziendale dalla Northwest University e una laurea in apologetica cristiana dalla Liberty University. Sta conseguendo un dottorato in ministero al Western Seminary. Lei e suo marito frequentano la Reach Church.
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