La necessità dell’apologetica nella chiesa locale

“Ogni generazione di credenti, qualunque sia il contesto in cui vive, ha la responsabilità di comunicare l’evangelo in termini comprensibili, tenendo conto del linguaggio e delle forme di pensiero di quel contesto”. (Francis Schaeffer)

L’impegno apologetico non è più un’opzione per i pastori e i fondatori di chiesa. È una necessità.

In pochi decenni, la nostra cultura sempre più scristianizzata è diventata post-cristiana, e ora ci stiamo avvicinando ad una visione del mondo simile a quella del paganesimo pre-cristiano. Non vediamo folle che si riuniscono per adorare le divinità delle stagioni, e non c’è una festività civile in cui si venerano le ninfe degli alberi o i driadi delle nostre foreste nazionali. 

Tuttavia, visioni del mondo che un tempo venivano descritte usando il vocabolario della mitologia ora vengono rappresentate con il linguaggio del materialismo. Il gergo è diverso, ma la sostanza è sostanzialmente immutata. 

I pastori sono apologeti 

Non possiamo più fare semplicemente delle affermazioni cristiane che presuppongono una concezione comune della realtà, della natura della verità, o anche il credere in qualcosa che possa essere chiamato in modo definitivo “verità”. Ci troviamo invece ad un bivio nella storia che impone a pastori e fondatori di chiesa di essere missiologi e apologeti. Per farci riflettere su questo stato, William Edgar scrive: “I cristiani si sono talmente abituati al loro linguaggio, alla loro terminologia e alla loro cultura da isolarsi da chi li circonda”. 

Che cos'è dunque l’apologetica? La definizione positiva e biblica di John Frame è quella che preferisco. Egli afferma che l’apologetica è “la disciplina che insegna ai cristiani come dare ragione della loro speranza”. Questo approccio più positivo nel definire l’apologetica riflette meglio l’essenza e il carattere del mandato biblico. 

Gli apostoli definivano i pastori come degli apologeti. In Tito, Paolo afferma che l’anziano deve essere “attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono” (Tito 1:9). Inoltre, Pietro scrive a tutti i seguaci di Gesù: "Glorificate il Cristo come Signore nei vostri cuori. Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni” (1 Pietro 3:15). 

Come cristiani non dovremmo forse vivere in un modo che induce la gente a chiedersi cosa crediamo e perché è importante? I pastori devono essere pronti a confutare gli insegnamenti falsi, affrontare le false visioni del mondo e a difendere la verità biblica. 

Il panorama culturale

Questo è un momento culturale incerto per la chiesa locale. Ci ritroviamo a dover rincorrere il panorama in rapida evoluzione di credenze (e incredulità) che ci circonda. Ricerche recenti mostrano che solo il 23% dei millennials (e più giovani) crede che la Bibbia sia la Parola di Dio. Un altro 26% pensa che la Scrittura può contenere la Parola di Dio ma non deve essere interpretata “letteralmente”, secondo il Berkley Center for Religion, Peace & World Affairs at Georgetown University

Nonostante ciò, ci sono segni di speranza. In un recente sondaggio su 2.000 americani adulti è emerso che “tre su quattro (74%) dicono di voler crescere spiritualmente. La stessa proporzione (77%) afferma anche di credere un potere superiore. Quasi la metà (44%) dice di essere più aperta a Dio oggi che prima della pandemia”. 

Le persone sono aperte alle cose spirituali ma non hanno un punto di riferimento per una visione del mondo cristiana. Come rispondiamo?

L’apologetica si fa nella chiesa locale.

Primo, dobbiamo riportare l’attività apologetica nella chiesa locale più che nelle organizzazioni paraecclesiali o nelle università cristiane. L’apologetica non è meramente ideologica o accademica: è una disciplina regolare per tutti i cristiani. 

“Anche se i pensatori, gli apologeti e i filosofi cristiani nelle università sono dei doni meravigliosi della grazia, essi non sono la prima e nemmeno l’ultima linea di difesa delle verità cristiane. La storia della chiesa dimostra che il fenomeno degli apologeti professionisti è per lo più moderno”.

Seguire la guida della Scrittura. 

Secondo, dovremmo leggere la Scrittura con un occhio rivolto alla natura squisitamente apologetica di molti testi. Ecco alcuni esempi:

  • Genesi 1–2 è un ripudio delle cosmologie dell’Antico Medio Oriente.

  • Le piaghe in Esodo hanno la funzione di umiliare e sminuire gli dèi dell’Egitto. 

  • A Pentecoste, Pietro predica il messaggio evangelico spiegando e difendendo le affermazioni riguardo l’opera di Gesù e la sua identità di Messia.

  • In Atti 17, Paolo ragiona con gli ateniesi coinvolgendo la loro visione del mondo.

  • In Atti 18, Apollo predica e difende la convinzione che Gesù è il Messia.

  • 1 Pietro è un manuale per la vita cristiana, la missione, l’evangelizzazione e la difesa della fede mentre si vive in un ambiente ostile.  

Inserisci l’apologetica nella predicazione e nel discepolato.

Terzo, dovremmo sviluppare un piano per inserire l’apologetica nella nostra predicazione e nelle strategie di discepolato della chiesa. Inserisci delle parentesi apologetiche nella tua predicazione (possono essere semplici come parlare del perché sappiamo che Gesù è risorto dai morti). Se presti attenzione, troverai delle opportunità per equipaggiare la tua congregazione quasi ogni settimana. 

Inoltre, elabora un corso di formazione di base sulla visione del mondo per la tua chiesa che equipaggi i cristiani a comprendere le sfide che vengono rivolte alla loro fede e come interagire con le presupposizioni della cultura circostante. Pastori, vi incoraggio a pianificare strategicamente le date sul vostro calendario in cui la vostra liturgia, dall’inizio alla fine, farà da apologetica per la congregazione.  

Tutto intorno a noi sta cambiando, e questo può disorientarci. Ma fatti animo; non c’è niente di nuovo sotto il sole. La buona notizia è che la verità è inamovibile perché la verità sta su due gambe, e il nome della verità è Gesù. 


Dayton Hartman è il pastore di Redeemer Church a Rocky Mount, North Carolina. Egli è professore aggiunto di storia della chiesa presso il Southeastern Baptist Theological Seminary. Ha frequentato la Liberty University, dove ha ottenuto una laurea magistrale in Apologetica Globale, e ha conseguito un dottorato in Storia della Chiesa e del Dogma presso la North-West University.

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