La crisi che i nostri pastori affrontano
Difficoltà pastorali
Come professore di seminario in Australia, sono stato coinvolto nella formazione di centinaia di uomini e donne in vista del ministero negli ultimi dieci anni. Un numero significativo di coloro che hanno completato la formazione e che ora sono nel ministero sta affrontando sfide personali, psicologiche o relazionali. Queste difficoltà sono così intense che molti stanno lasciando i loro posti—alcuni per ministeri para-ecclesiali, alcuni per un lavoro secolare, e altri— tragicamente—hanno abbandonato del tutto la fede.
Due amici mi vengono subito in mente. Uno di loro recentemente mi ha scritto: “Ho sempre pensato che l’energia e l’ottimismo fossero i miei poteri segreti, le cose che mi impedivano di avere un esaurimento. Ma eccomi qui, facendo fatica ad andare avanti e con quattro settimane di congedo per malattia per poter guarire. Non conosco esattamente quale sia stata la causa. Penso sia stato semplicemente il peso cumulativo di mille difficoltà e delusioni”. Un altro pastore mio amico ha dovuto prendere un congedo per malattia a causa di alcune gravi accuse contro di lui. Gli sono venute delle ulcere in bocca, faceva fatica a dormire ed era divorato dall’ansia. Dopo un anno di stress intenso fu scagionato, ma lui e la sua famiglia ne portarono ancora le conseguenze.
Certo, ogni cristiano affronta molte difficoltà—Gesù ci ha chiesto di portare la nostra croce e seguirlo. Ad ogni modo, le sfide del pastorale ministero spesso sono più intense. I pastori hanno le stesse lotte di ogni cristiano—seguire Gesù e vivere per lui in un mondo che lo odia. Tuttavia, a tutto questo si aggiunge il compito di guidare altri cristiani che non sempre vogliono essere guidati e proclamare il Vangelo a un mondo che non vuole ascoltare. Essere un conduttore di chiesa è sempre stato impegnativo, ma recentemente le pressioni sembra si siano moltiplicate.
Pensiamo alla differenza tra clima e tempo. Il “clima” del ministero pastorale è stabile. Il mondo, la carne e il diavolo sono fattori climatici di lungo periodo che permangono tra la prima e la seconda venuta di Cristo. Tuttavia è come se —almeno in Occidente—ci sia stato un cambiamento nel “tempo”. C’è ora una condizione meteorologia generale fatta di apostasia, secolarismo, incredulità, e così via che rende più difficile la vita di un pastore, soprattutto se è conservatore, complementariano ed evangelico.1 Che la questione riguardi l’etica sessuale, il genere, o l’unicità di Cristo, un pastore fedele che proclama e difende la parola di Dio affronta un’ostilità crescente da parte del mondo.
Pressioni interiori
La pressione non proviene solo dall’esterno. Scandali di un certo rilievo hanno scosso il mondo evangelico, e questi hanno suscitato interrogativi sul “potere” pastorale. I membri di chiesa sono diffidenti, e a ragione, nei confronti dei pastori autoritari. Tuttavia, per ogni pastore prepotente o abusivo ce ne sono molti di più che cercano, per quanto imperfettamente, di guidare fedelmente le nostre chiese. Ma per colpa del fallimento di pochi, anche questi uomini devoti ora vengono guardati con sospetto. È difficile riprendere un membro di chiesa (una cosa che Paolo si aspetta che un pastore faccia, vedi Tito 2:15) quando tanti vanno dicendo che i pastori sono ubriachi di potere.
Le pressioni causate dalla recente pandemia hanno ulteriormente aumentato il peso che un pastore deve portare. Molti sono dovuti passare velocemente a ministeri online. Sono stati il bersaglio di critiche per non aver chiuso in modo sufficientemente rapido o per non aver riaperto abbastanza in fretta— o, al contrario, per aver chiuso in primo luogo. Si sono scoraggiati a causa dei membri che hanno continuato a stare lontani dalla chiesa “causa COVID”—pur frequentando tranquillamente ristoranti, eventi sportivi, e via dicendo. Un mio amico pastore ha ricevuto i complimenti per le risorse che aveva reso disponibili online dato che avevano permesso a una famiglia di “andare in chiesa” in un orario più comodo. Ancora meglio—riproducendo il culto alla velocità di 1,5 “la chiesa prendeva meno tempo” dagli impegni familiari. Con dei complimenti del genere, chi ha bisogno delle critiche!
La vita cristiana non è mai stata intesa per essere facile. Noi seguiamo un Salvatore crocifisso. Chi ha un ministero nella chiesa non ha alcun monopolio sulla sofferenza. Ma in base alla mia esperienza e sulla base di ciò che affermano le Scritture, i pastori sono il gruppo esposto alla pressione più forte. Come Paolo osserva: “Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese” (2 Corinzi 11:28). Il ruolo dei pastori di insegnare il Vangelo e proteggere il gregge li rende esposti ad attacchi spirituali più estremi rispetto a noi. Scoraggiamento e opposizione gravano pesantemente su di loro. Tale opposizione spirituale fa parte del ministero, ma può essere incredibilmente estenuante quando assume la forma di critiche ingiuste o di aspettative irrealistiche da parte dei credenti.2
C’è una crisi tra i pastori. Come cristiani, possiamo fare poco per cambiare le “condizioni meteorologiche" prevalenti, ma possiamo sostenere i nostri pastori mentre essi ci guidano attraverso tempi tumultuosi. La mia è una chiamata ad amare e sostenere più attivamente i nostri pastori. Se stai leggendo questo articolo, sono sicuro che ami il tuo pastore, ma desidero esortarti ad amarlo in modo più intenzionale. Ti invito a fermarti e pensare a come puoi sostenerlo di più. In breve, ti sto invitando a combattere per il tuo pastore.
Note:
Ringrazio il mio amico Rory Shiner per questa illustrazione.
Parti di questo e altri paragrafi del libro sono tratti dal mio articolo “Fight for Your Pastor”, the Gospel Coalition, edizione Australiana, 14 Maggio 2021, https://au.thegospelcoalition.org/. Usato con permesso.
Questo articolo è tratto da Fight for Your Pastor di Peter Orr.
Peter Orr (PhD, University of Durham) è docente di Nuovo Testamento presso il Moore Theological College a Sydney, Australia. È l’autore di Exalted Above the Heavens: The Risen and Ascended Christ e uno dei collaboratori di Theology Is for Preaching e Romans and the Legacy of St Paul. Orr e sua moglie, Emma, hanno quattro figli e sono membri di All Saints Petersham.
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