In che modo un marito non è come Cristo

Qualche settimana fa, ho iniziato a leggere uno dei miei libri preferiti di quando ero bambino ai miei figli di 5 e 3 anni. Days on the Farm with Annette and Samuel (Giorni alla fattoria con Annette e Samuel) è il primo libro a capitoli che leggono, e ogni sera mio figlio maggiore aspetta pazientemente che io finisca di leggere un capitolo per osservare il disegno semplice che accompagna ogni storia.

La prima sera alzò gli occhi dal disegno in cui Annette e Samuel giocavano in casa e chiese: “Ma papà, dov’è la retina?” Rimani perplesso per un attimo fino a quando non mi resi conto che aveva capito che il titolo del libro fosse Days on the Farm with a Net and Samuel (Giorni alla fattoria con una retina e Samuel). Questo semplice errore cambiò l’intera storia. Mio figlio si aspettava di leggere le storie un bambino che giocherellava in giro per la fattoria, accompagnato non dalla sua sorella maggiore ma dalla sua fidata retina, pronto ad ogni sfida e a combinare guai.

Mancare un punto di enfasi può cambiare radicalmente una storia. Allo stesso modo, lasciarsi sfuggire un punto cruciale in un testo biblico può mandarci in una direzione non supportata dalla Parola di Dio. Le nostre conclusioni potrebbero sembrarci bibliche, ma sembrano bibliche solo perché abbiamo travisato o ignorato qualcosa nel testo.

Efesini 5:21-33 è probabilmente il brano biblico più frequentemente letto, predicato e usato nel counseling riguardo il matrimonio, e a buon motivo. Paolo ribadisce e allarga la visione di Dio per un matrimonio sano che porta gioia e arricchimento al marito e alla moglie. Paolo attira la nostra attenzione al parallelo tra l’amore di Cristo per la sua sposa, la chiesa, e l’amore di un marito per sua moglie e il suo sacrificarsi per lei.

Non perdere il punto

Occorre però fare attenzione a questo punto, per evitare di commettere facilmente un errore sul modo esatto in cui il servizio e la guida di un marito rispecchia quella di Cristo. Anche se un marito e una moglie sono uguali, Cristo e un marito non sono uguali. In questo brano Paolo utilizza la strategia di argomentare dal maggiore al minore. È come se stesse dicendo: “Se Cristo Gesù, che è Dio, si è abbassato per servire gli esseri umani che sono inferiori a lui, certamente tu, marito, puoi servire tua moglie che è un tuo pari”.

Diversamente dal servizio di Cristo in favore della chiesa, il servizio di un marito in favore della moglie non è “grazia” o “misericordia”. Non è “condiscendenza”. Non è un superiore che si china per servire un inferiore. Dopotutto, grazia, misericordia e condiscendenza sono date a coloro che non hanno alcun diritto di riceverle, altrimenti non sarebbero grazia, misericordia e condiscendenza.

I mariti certamente devono dimostrare alle loro mogli misericordia e grazia, ma questa necessità deriva dal fatto che entrambi sono esseri umani che lottano con il peccato, non dal fatto che il marito si trovi in una condizione più elevata rispetto alla moglie.

Comprendere correttamente che i mariti non sono uguali a Cristo ma sono uguali alle loro mogli ci evita tutta una serie di possibili abusi. Cristo è legittimato a dirigere le nostre vite perché egli è il nostro Creatore, Signore del Patto e Salvatore. Egli regolamenta il sesso perché è lui che lo ha creato. Egli dispone delle nostre finanze perché il bestiame che sta sui monti a migliaia è suo (Salmo 50:10). Egli ci comanda di essere uniti al suo popolo perché egli è il capo della chiesa.

Un marito non è nessuna di queste cose. Così, anche se una moglie è sottomessa a suo marito in ogni cosa, il marito ha la grande responsabilità di fare attenzione a non sostenere che la sua leadership sia l’evidenza di una superiorità morale, intellettuale o spirituale. È saggio notare che l’enfasi di Paolo in questo brano è sul sacrificio di Cristo, non sulla sua signoria. Certo, i mariti guidano le loro mogli, ma questa leadership consiste nel guidare una moglie che è una sua pari, non qualcuno a cui accondiscende.

Servire come un pari

Comprendere che in Efesini 5 Paolo non sta raggruppando Cristo e i mariti come superiori e la chiesa e le mogli come inferiori ci evita di cadere nell’insidioso e ingannevole baratro del complementarismo oppressivo. Considera le seguenti verità:

  • I desideri di Cristo sono intrinsecamente superiori ai desideri umani.
    I desideri di un marito non sono intrinsecamente superiori ai desideri di sua moglie.

  • La sapienza di Cristo è intrinsecamente superiore alla sapienza umana.
    La sapienza di un marito non è intrinsecamente superiore a quella di sua moglie.

  • L’importanza di Cristo è intrinsecamente superiore all’importanza umana.
    L’importanza di un marito non è intrinsecamente superiore a quella di sua moglie.

  • La sensibilità morale di Cristo è intrinsecamente più alta della sensibilità morale umana.
    La sensibilità morale di un marito non è intrinsecamente più alta della sensibilità morale di sua moglie.

  • La capacità di ragionare teologicamente di Cristo è intrinsecamente migliore della capacità umana di ragionare teologicamente. La capacità di ragionare teologicamente di un marito non è intrinsecamente migliore di quella di sua moglie.

Affermare queste verità non intacca in nessun modo il modello di leadership e di sottomissione nella famiglia rivelato da Dio e insegnato in Efesini 5:21-33. E non suggerisce che uomini e donne siano indistinti tra loro se non biologicamente, come se Dio avesse semplicemente nominato il marito “capo” e la moglie "subalterno" con il lancio di una moneta. I ruoli rivelati da Dio sono buoni, ed egli ci ha concepiti in modo unico per prosperare in questi ruoli.

Il marito ha il ruolo di capo non perché egli sia migliore di sua moglie. Se questo ci rende nervosi, forse abbiamo parlato troppo di ruoli e troppo poco di parità, o abbiamo assorbito il pensiero della cultura secondo cui i leader sono intrinsecamente superiori a coloro che essi guidano. I mariti sono un dono di Dio per le mogli, così come le mogli sono un dono di Dio per i mariti. Un marito però non è un sovrano che ha il compito di riformare una donna instabile per natura. La gioia di essere un marito consiste piuttosto nell’essere il leader servitore stabilito da Dio di sua moglie, che è una sua pari.


Nate Brooks (MDiv, Southern Baptist Theological Seminary; PhD, Southwestern Baptist Theological Seminary) è assistente professore di counseling cristiano e coordinatore del programma di counseling cristiano al Reformed Theological Seminary a Charlotte, North Carolina. Nate insegna corsi di counseling introduttivi e di specializzazione guidando gli studenti nel loro corso pratico. Scrive spesso per Biblical Counseling Coalition ed è il coautore di Help! Our Sex Life is Troubled by Past Abuse. Nate vive in South Carolina con sua moglie Kate e i loro figli.

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