Impostori espositivi


Mark Dever descrive correttamente la predicazione espositiva come “quella predicazione che prende come punto focale del sermone quello dello specifico passo della Scrittura che si sta esaminando”. Ho ascoltato tuttavia molti sermoni che volevano essere espositivi, ma che di espositivo avevano ben poco. Qui sotto elenco sette insidie che andrebbero evitate. Ognuna di queste insidie o non rende correttamente il messaggio del passo il messaggio del sermone, o non lo rende per niente un messaggio per la congregazione.

1) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO E’ STATO CAPITO MALE: IL SERMONE “SENZA FONDAMENTO”.

Questo succede quando il predicatore dice cose che possono essere anche vere, ma che in nessun modo derivano da una corretta comprensione del passo. Ciò può succedere o per mancanza di attenzione al contenuto del testo o per mancanza di attenzione al contesto.

Se un predicatore non scava a fondo nella verità della Parola di Dio per stabilire il messaggio dei suoi sermoni, è probabile che sia guidato dalle sue preferenze personali, perché “quando qualcuno predica in una maniera non espositiva, i sermoni tendono a essere focalizzati solamente sugli argomenti che interessano al predicatore”. In questo modo la congregazione non riceve tutto quello che Dio intendeva. Qual è la lezione? I predicatori devono cercare di capire il testo a fondo prima di mettersi a scrivere il loro sermone. Una lettura sommaria non è sufficiente. I predicatori devono permettere a Dio di stabilire la dieta delle pecore per prevenire un’alimentazione insufficiente.

2) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO E’ IGNORATO: IL “SERMONE TRAMPOLINO”.

Strettamente legato al primo punto è il sermone nel quale il predicatore ha capito la parte centrale del testo, la tratta superficialmente, e poi si appassiona a qualcosa che fa parte di un punto secondario o terziario, concentrando la sua attenzione su quei punti per il resto del sermone. Quello che dice proviene dal testo, ma non costituisce il punto principale (per esempio, il sermone su Giovanni 3 che si concentra principalmente sulla legittimità per i cristiani di bere alcool).

3) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO NON TROVA APPLICAZIONE: IL “SERMONE ESEGETICO”

C’è un tipo di predicazione che afferma di essere espositiva ma che è giustamente respinta in quanto considerata noiosa e irrilevante … Uno potrebbe benissimo anche leggere da un commentario esegetico. Tutto quello che è detto è vero riguardo al passo, ma in realtà non è un sermone; è solamente una lettura tecnica del testo. Si può imparare molto sull’uso che Paolo fa del genitivo assoluto, ma poco sul carattere di Dio o sulla natura del cuore umano. Non c’è nessuna applicazione, se non alle menti della congregazione. La vera predicazione espositiva nutrirà certamente per prima cosa la mente, ma riscalderà anche il cuore e costringerà la volontà.

4) IL SENSO DEL PASSO E’ APPLICATO A UNA CONGREGAZIONE DIVERSA: IL “SERMONE IRRILEVANTE”.

Troppa predicazione promuove l’orgoglio nella congregazione, lanciando mattoni oltre il muro per colpire le serre degli altri. Il punto focale del passo biblico è applicato solo a non credenti, suggerendo che la Parola non abbia niente da dire alla chiesa, oppure è applicato a problemi che raramente si riscontrano nella congregazione alla quale esso è predicato. In questo modo la congregazione s’inorgoglisce, e come il fariseo della parabola di Gesù, finisce col ringraziare di non essere come gli altri. La risposta alla predicazione non è il ravvedimento e la fede ma: “Se solo il Signor Rossi avesse ascoltato questo sermone!” o “La chiesa X della città Y avrebbe veramente bisogno di ascoltare questo sermone!”

5) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO E’ APPLICATO ERRONEAMENTE ALLA CONGREGAZIONE ATTUALE; IL “SERMONE DISADATTATO”.

A volte il divario ermeneutico tra il passo originale e la congregazione attuale potrebbe essere mal compreso, in modo tale che l’applicazione al contesto originale è erroneamente trasferita direttamente al contesto attuale. Perciò, se il predicatore non ha una corretta teologia biblica dell’adorazione, passi del Vecchio Testamento riguardanti il tempio potrebbero essere erroneamente applicati agli edifici della chiesa del Nuovo Testamento, anziché essere adempiuti in Cristo e nel suo popolo.

6) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO NON TIENE IN CONSIDERAZIONE IL SUO GENERE LETTERARIO: IL “ SERMONE DOTTRINALE”.

Dio ci ha parlato “molte volte e in molte maniere”. Troppi sermoni ignorano il genere letterario del passo, e predicano la narrativa, la poesia, le epistole, e gli scritti apocalittici tutti allo stesso modo come una serie di proposizioni. Benché tutta la predicazione debba trasmettere verità proposizionali, non dovrebbe limitarsi a questo. Il contesto letterario del brano implica che un sermone sul Cantico dei Cantici è diverso da uno su Efesini 5. Il passo biblico potrebbe avere lo stesso punto centrale, ma è comunicato in un modo diverso. Tale diversità non va appiattita nella predicazione.

7) IL PUNTO FOCALE DEL PASSO E’ PREDICATO SENZA RIFERIMENTO AL BRANO: IL “SERMONE SCORCIATOIA”.

Un altro sermone potrebbe avere un’applicazione appropriata alla mente, al cuore e alla volontà, e ciò nonostante la congregazione se ne andrà ignara di come essa è stata adeguatamente tratta dal testo. Al contrario del sermone esegetico, questo genere di predicazione non mostra nessun tipo di “lavoro” esegetico. Anche se il Signore ha definito la traiettoria per mezzo della sua Parola, soltanto il predicatore ne è pienamente consapevole. La congregazione potrebbe anche concludere: “Che bel sermone” anziché “che meraviglioso brano della Scrittura”.

La predicazione espositiva è molto importante per la salute della chiesa perché permette a tutto il consiglio di Dio di essere applicato a tutta la chiesa di Dio. Che il Signore possa preparare i predicatori della Sua Parola affinché la Sua voce sia ascoltata e ubbidita.


Mike Gilbart-Smith è pastore della Chiesa Twynholm Baptist Church di Fulham (Inghilterra). Puoi trovarlo su Twitter sull’hastag @MGilbartSmith.

Usato con il permesso di 9Marks.org.